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04-02-2011
ECNEPHIAS - Maestri Dell Arte Oscura
Intervista a cura di Paolo "Cernunnos" Vidmar
Non è facile trovare nel nostro underground una band originale come gli Ecnephias. La band lucana sin dal primo demo ha dimostrato di avere una visione della musica metal estrema davvero particolare ed oscura. Il tocco a volte avantgarde, teatrale ed esoterico ha dato alla musica degli Ecnephias una dimensione unica, resa davvero eccelsa nell'ultimo capolavoro "Ways Of Descention", capitolo eretico e pieno di fascino di una band che padroneggia l'elemento occulto come meglio non si potrebbe. La parola a Sicarius Inferi, una delle menti degli Ecnephias!
BENTORNATI ECNEPHIAS, SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM NON SIETE DI CERTO UNA NOVITA, DATO CHE QUESTO PORTALE VI SEGUE SIN DAI VOSTRI ESORDI... IN QUESTI ANNI SIETE CAMBIATI PARECCHIO, CREDETE DI AVER TROVATO FINALMENTE IL VOSTRO STILE MUSICALE DEFINITIVO PER ESPRIMERVI AL MEGLIO?
"Lo stile che caratterizza 'Ways Of Descention' è sicuramente quello che più ci rappresenta in questo momento, ma non credo si possa considerare come un qualcosa di definitivo. Gli Ecnephias per me sono una band in continua evoluzione che ad ogni disco cerca di esprimersi al meglio inserendo sempre degli elementi di novità, pur mantenendo ben saldi alcuni tratti tipici del proprio trademark: mi riferisco all'ampio uso di clean vocals in italiano e latino, alla teatralità delle parti sinfoniche e operistiche e alle tematiche sempre legate all'occultismo, e ad un certo immaginario horror letterario cinematografico dal sapore profondamente italiano, da cui siamo tutti profondamente affascinati. Questi elementi ormai sono fondamentali perchè ci rendono immediatamente riconoscibili e ci permettono di essere abbastanza versatili in un genere come quello estremo che nel 2010, forse, inizia ad essere un po' ripetitivo e troppo uguale a se stesso. L'evoluzione è dunque alla base del nostro percorso artistico, e per evoluzione intendo la capacità di dire sempre qualcosa di nuovo, ma senza mai stravolgere del tutto l'impulso originario da cui gli Ecnephias sono nati".
UNO 'STILE' CHE E IMPOSSIBILE DA DEFINIRE PERCHE' SPAZIA E SI NUTRE DI TANTISSIMI GENERI DIFFERENTI, DAL PROG ANNI '70 AL BLACK METAL. SBAGLIO?
"Sono molto gratificato dal fatto che il nostro stile non sia definibile, perchè significa che forse la nostra musica è davvero così originale come molti sostengono fin dal nostro demo 'November'; e credo che la nostra originalità stia proprio nel saper mescolare bene le carte, ossia le più svariate influenze: Goblin, Satyricon, Death SS, Iron Maiden, i Litfiba degli anni '80, Rotting Christ, Moonspell, Black Sabbath sono solo alcuni dei nomi che più ci hanno influenzato nel corso della nostra crescita artistica, e sono tutti profondamente diversi tra loro. La versatilità dei nostri gusti musicali (parlo soprattutto per me e Mancan, capaci di passare da Pavarotti a Burzum in un secondo) è alla base della nostra originalità; naturalmente le influenze vengono comunque reinterpretate dalle nostre personalità e inserite in composizioni fissate da canoni tipicamente black-death, il tutto condito con tematiche che rimandano a misteri e leggende della nostra terra".
IL NUOVO ALBUM HA LA MIGLIOR PRODUZIONE DI SEMPRE, A CHI VI SIETE RIVOLTI? TUTTO E FILATO PER IL VERSO GIUSTO OPPURE SI PUO SEMPRE FARE MEGLIO?
"Sono d'accordo con te; per quanto riguarda la produzione, 'WOD' è senza dubbio il nostro lavoro migliore, e questo perchè non ci siamo rivolti a nessuno; abbiamo registrato tutto tra il mio studio personale e quello di Mancan, prendendoci tutto il tempo necessario e curando ogni minimo dettaglio. Solo per il mastering ci siamo rivolti a Mauro Andreolli, un fonico eccellente, con cui già avevamo lavorato ai tempi di 'Dominium Noctis'. Naturalmente si può sempre fare di meglio, ma ad ogni ascolto di 'WOD' ci riteniamo comunque molto soddisfatti di questo lavoro, che ci sta portando enormi soddisfazioni".
I VOSTRI PEZZI NON SONO IMMEDIATI NE' FACILI DA 'COSTRUIRE' PERCHE HANNO TANTISSIMI STACCHI E CAMBI DI STILE AL LORO INTERNO. COME NASCE DUNQUE UN BRANO DEGLI ECNEPHIAS?
"Il processo di songwriting degli Ecnephias, a partire da 'Haereticus', è dipeso principalmente da me e Mancan, che non facciamo altro che dividerci il lavoro in una prima fase (ognuno lavora alle proprie idee in piena solitudine), per poi mettere tutto insieme in una seconda fase, in cui ognuno cerca di migliorare le idee dell'altro, sia per quanto riguarda le musiche che i testi. Naturalmente i brani vengono poi arrangiati e migliorati ulteriormente in sala prove, dove è fondamentale l'apporto di ogni membro e dove tutti contribuiscono a dare gli ultimi ritocchi prima di entrare in studio".
AVETE CURATO VOI L'ARTWORK DEL NUOVO ALBUM? LA COVER E' DAVVERO SUGGESTIVA!
"No, in effetti si tratta di un lavoro grafico di un giovane talento indonesiano, Marta Bahrull, sicuramente un ragazzo in gamba da tenere d'occhio anche per le future uscite. Sono contento ti piaccia, ha dei colori molto fascinosi".
ADESSO E' LA CODE666 AD AVER CREDUTO IN VOI, COME GIUDICATE IL LORO LAVORO DI SUPPORTO ALLA BAND FINO AD ORA?
"Ringraziamo la Code666 per quanto ha fatto e sta facendo per la promozione dell'album, tuttavia, visto il riscontro di critica e fan e l'alto indice di gradimento dell'album - che stiamo personalmente tastando - crediamo si possa fare ancora di più e meglio per coprire aree di utenze diverse. Certo, probabilmente non ci sono tanti fondi per fare le cose in grande o al limite manca la volontà di farle, ma nel complesso non ci possiamo lamentare, siamo sempre in un momento difficile per il mercato discografico. In definitiva siamo un gruppo molto orgoglioso, non amiamo le cose fatte a metà o in modo superficiale, per questo esigiamo sempre un trattamento importante".
SE TI RIVOLGI PER UN ATTIMO AL PASSATO E RIASCOLTI IL VOSTRO PRIMO DEMO, QUAL E' LA COSA CHE TI COLPISCE DI PIU PENSANDO ALL'EVOLUZIONE CHE AVETE AVUTO? PENSAVI QUELLA VOLTA CHE IL VOSTRO SOUND SI SAREBBE EVOLUTO IN QUESTA DIREZIONE OPPURE IMMAGINAVI GLI ECNEPHIAS DI OGGI IN MODO DIVERSO? COME?
"Essendo entrato a far parte degli Ecnephias durante il tour di 'Dominium Noctis' forse non sono la persona più adatta per rispondere a questa domanda, però allo stesso tempo credo che le differenze che puoi sentire tra 'November' ed 'Haereticus', o tra 'Dominium Noctis' e 'Ways of Descention', siano in parte imputabili al mio apporto. Inizialmente le tastiere erano infatti un elemento secondario di cui si occupavano Mancan e Atlos (che hanno fatto comunque un ottimo lavoro), con il mio arrivo sono diventate un elemento fondamentale ed hanno contribuito ad accrescere ulteriormente l'aspetto sinfonico già presente soprattutto su 'Dominium Noctis'. Di pari passo Mancan ha iniziato ad aumentare notevolmente l'uso di clean vocals, e se consideri che poi tra noi due è nato subito un feeling artistico notevole (eravamo comunque amici di vecchia data), è facile capire che tutto ciò doveva per forza portare all'evoluzione che puoi ascoltare in parte su 'Haereticus', ma soprattutto su 'WOD'".
POSSIAMO CONSIDERARE IL NUOVO "WAYS OF DESCENTION" COME UN CONCEPT? SE NON ERRO DIVERSI TESTI SI RIFERISCONO AD UN PERSONAGGIO INIQUO REALMENTE VISSUTO IN ITALIA DURANTE IL MEDIOEVO...
"Sì, 'Ways Of Descention' è il nostro primo concept ed è costruito sulla figura di un abate, tale Benedetto, realmente vissuto nel 400. Faceva parte dell'abbazia di S. Ippolito, nel Vulture, in Basilicata, oggi rudere fantasma; si narra che fosse a capo di un gruppo di monaci occultisti dediti a sacrifici umani e a rituali blasfemi, che richiamarono l'interesse dei vescovi della regione, i quali dovettero far chiudere e sconsacrare l'abbazia. Si dice anche che Benedetto strinse un patto diabolico che lo condusse prima alla pazzia e poi alla morte".
QUANTO LE DOTTRINE RELIGIOSE SONO IMPORTANTI PER LA VOSTRA ISPIRAZIONE ARTISTICA?
"Direi che sono fondamentali, in quanto abbiamo tutti una forte passione per il mistico ed il sovrannaturale, in particolare per tutto ciò che riguarda l'occultismo e la magia nera nati in seno al Cristianesimo, della magia nera cinese non ci frega molto, per intenderci (ride, ndR). Basti pensare alla negromanzia nel sottobosco clericale. In breve siamo molto interessati a studi religiosi ed esoterici, in parallelo a dottrine e filosofie della 'tradizione' intesa in senso lato".
COME VORRESTE CHE LA VOSTRA MUSICA VENISSE RECEPITA? COME UN QUALCOSA DI MISTICO, DI RITUALE, UN MODO PER COGLIERE LE SFUMATURE OCCULTE DELL'ESISTENZA O COS'ALTRO?
"Credo che la cosa importante sia che venga recepita, non mi interessa in che modo; ognuno è libero di ascoltare quello che vuole e di ritenere il nostro disco come un qualcosa di mistico oppure come semplice musica, bella o brutta che sia; l'unica cosa davvero importante per me è che gli Ecnephias possano sempre riuscire a scuotere l'ascoltatore e a seminare in lui un po' di malsana curiosità verso un mondo dell'occulto rigorosamente 'mediterraneo', ma soprattutto legato alla nostra magnifica terra, la Lucania (Basilicata)".
QUALI LIBRI TI PIACE LEGGERE? A QUALE TIPO DI RACCONTO LA VOSTRA MUSICA SAREBBE IDEALE DA AFFIANCARE?
"Leggo soprattutto saggi e biografie; invece, per quanto riguarda la narrativa, mi affido più che altro al cinema. In particolare adoro il cinema horror italiano, genere purtroppo morto da tempo - Mario Bava, Lamberto Bava, Dario Argento, Lucio Fulci, Pupi Avati, Ruggero Deodato e Michel Soavi - sono solo alcuni degli autori che hanno contribuito a far nascere in me la passione per un certo tipo di cinema; ad essere sincero c'è un film italiano poco conosciuto, che ci ha enormemente influenzato durante il songwriting di 'Ways Of Discention'; si tratta de 'L'Arcano Incantatore' di Pupi Avati, una storia molto vicina a quella del nostro 'caro' Benedetto".
TESTI IN ITALIANO E LATINO: ANCHE QUESTA SCELTA SI INSERISCE NEL VOSTRO PERCORSO DI CONOSCERE PIU A FONDO LA TRADIZIONE OCCULTA ITALIANA?
"Sì, l'uso del latino e dell'italiano è un modo per ribadire ulteriormente un concetto fondamentale alla base della nostra musica: noi siamo italiani e siamo orgogliosi di esserlo; l'Italia ha sempre avuto moltissimo da dire in tutti i campi artistici e ci vorrebbe davvero troppo tempo adesso per elencare tutte le personalità italiane fondamentali per la storia della letteratura, della pittura, della musica e del cinema; certo è che negli ultimi vent'anni abbiamo toccato una decadenza culturale e morale senza precedenti, ma si tratta di un fenomeno mondiale e non è il caso di affrontare tale discorso in questa sede. Mi limito soltanto a dire che quando il presente è una merda, ogni artista che si rispetti guarda al passato, e cerca di trovare in esso la catarsi giusta per affrontare i tempi bui che ha davanti; noi con la nostra musica facciamo lo stesso, guardiamo alla nostra tradizione e in particolare alle credenze e ai misteri del Medioevo, epoca in cui Satana e Dio andavano veramente a braccetto, epoca in cui è stato toccato il culmine in termini di superstizione e religione, perversione e repressione; epoca che a mio avviso è però paragonabile al paradiso terrestre se confrontata con quella che stiamo vivendo adesso; preferiamo rivolgerci al passato, perché se dovessimo considerare il presente, più che suonare dovremmo tentare un colpo di stato per togliere il potere dalle mani degli idioti. Carmelo Bene sarebbe dalla nostra parte".
QUALE TRA I NUOVI BRANI E' QUELLO CHE TI FA VENIRE I BRIVIDI TANTA E' LA SUA FORZA OSCURA? DA DOVE NASCE LA VOSTRA ISPIRAZIONE PER SCRIVERE LA MUSICA DEGLI ECNEPHIAS?
"Il brano più oscuro di 'Ways Of Descention' per me è 'Il Nostro Patto', in cui a parlare è il diavolo in persona, che reclama l'anima di Benedetto, ormai di sua appartenenza. Non so dirti da dove nasca la nostra ispirazione, ma credo che un musicista, mentre suona e cerca di comporre qualcosa, non fa nient'altro che trasformare in note il suo stato d'animo di quel preciso momento; anche per gli Ecnephias è così, cerchiamo di comporre in determinati momenti, quando lo stato d'animo è quello giusto".
COME E' STATO ACCOLTO DA CRITICA E FAN IL NUOVO ALBUM SINO AD ORA? VI INTERESSA IL PARERE DELLE ALTRE PERSONE SUL VOSTRO LAVORO OPPURE NON VI SCALFISCE MINIMAMENTE?
"Accoglienza superlativa soprattutto in Italia, all'estero si dividono tra discreto gradimento e incomprensione. E' un album fuori dagli schemi ed è naturale che sia così. Il parere degli altri è importante fino ad un certo punto e dipende molto da 'chi sono' gli altri, se persone addette ai lavori, se persone dotate di gusto o a cui piace solo la 'mazzata', se persone aperte o chiuse di mentalità. Finora il parere della maggioranza ci conforta e ci fa lavorare con grandi stimoli (cioè chi ci ama letteralmente), ma non mancano alcuni confronti più duri con chi pretende di giudicare la nostra musica con parametri fuori luogo da noi distanti anni luce. Noi siamo noi e siamo una band personale, ciò ci basta per essere fieri e sicuri al di là di ogni opinione positiva o negativa".
RIUSCITE A SUONARE SPESSO DAL VIVO? SIETE IN GRADO SUL PALCO DI RICREARE LA STESSA ATMOSFERA CHE AVETE IN STUDIO OPPURE ON STAGE PENSATE DI PIU A SUONARE IN MODO DIRETTO E PIU POTENTE?
"Dal vivo si suona di rado, per via del fatto che siamo un po' fuori dal giro grosso dei locali e al sud abbiamo suonato quasi ovunque, ripetersi diventa noioso. L'atmosfera per gruppi come noi - e mi vengono in mente anche Cradle Of Filth, Septic Flesh e gli stessi epici Rhapsody Of Fire - è sempre un po' persa in sede live, avremmo bisogno di grossi investimenti di denaro per un assetto live misterioso e adatto alla proposta. Vedremo di studiare qualcosa ad ogni modo. Certo è che gruppi come il nostro rendono più sul disco ed è anche giusto che sia così se ci pensi bene, è musica che richiede introspezione e solitudine per essere apprezzata appieno".
GRAZIE PER LA VOSTRA CONSUETA DISPONIBILITA E COMPLIMENTI PER QUESTO CAPOLAVORO DARTE OCCULTA CHE CI AVETE OFFERTO...
"Grazie a te, ci mancherebbe...".