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A dispetto dei detrattori, bisogna ammetterlo, i Theatres des Vampires sono uno dei gruppi italiani più famosi al mondo, ovviamente in ambito metal. Fino a non molto tempo fa, questa band era più famosa in Inghilterra, ché in Italia, ma oggi è tutto diverso: i vampiri sono tornati di moda.
Moonlight Waltz esce proprio nel momento giusto; quando le ragazzine impazziscono per gli eroi della saga Twilight e nel metal è più che mai forte il genere gothic.
Sono passati i tempi in cui questi ragazzi erano una creatura di Lord Vampyr (il vero fondatore, uscito nel 2004) e suonavano un black metal che molto doveva ai Cradle of Filth. Sonya Scarlet, inizialmente comprimaria, con un ruolo di corista, è oggi divenuta carismatica front girl: è lei che ha dato limpulso decisivo per la virata melodica che ha preso lo stile della band, ormai lontana dal black degli esordi. Si definiscono Vampiric Gothic Metal ed in effetti è unetichetta adatta per descrivere uno stile fortemente incentrato, come al solito, su storie vampiresche.
Non è difficile definire lo stile di questi musicisti, che hanno mantenuto un suono aggressivo nel riffing di chitarra (i Moonspell sono stati precursori in questo senso), ma hanno rafforzato il lato sinfonico, con lintroduzione di pompose parti di sintetizzatore, sommate ad un deciso uso di orchestrazioni. A questo proposito, gli Within Temptation sono sicuramente unaltra forte influenza nella musica di questo disco: Figlio della Luna (interamente cantata in italiano) si può considerare un tributo ai succitati olandesi.
In generale le canzoni sono molto sempliciotte ed orecchiabili, nei ritornelli: si tratta quindi di un disco piuttosto commerciale e di facile assimilazione, ma a tratti è troppo ruffiano, tanto da cadere un po nello scontato. La fragilità che hanno poi alcuni testi, molto stereotipati, contribuiscono a far perdere di credibilità pezzi come Sangue (che in discoteca andrà molto bene) o la sintetizzata Obsession.
Dallaltra parte però, la voce di Sonya, con il suo caratteristico aspirato, riesce a dare la giusta dimensione vampiresca ai pezzi, che sembrano cantati davvero da un essere assetato di sangue.
Con ragione quindi, i Theatres des Vampires, hanno puntato tutto su questa cantante su cui hanno cucito dei pezzi che indubbiamente funzionano come Keeper of Secrets; Carmilla e Le Grand Guignol (dove compare come ospite la mitica Cadaveria).
Di Carmilla la band ha girato un video, che potrete vedere nelledizione limitata: un bel video, girato con professionalità, anche se impera un immaginario plastificato.
I Theatres des Vampires sono un gruppo molto soggettivo: nel senso che sanno essere odiosi con le loro melodie ruffiane e la loro immagine pacchiana, ma francamente sono anche abili nel creare canzoni che difficilmente escono di mente.
Moonlight Waltz è un disco perfetto per i tempi in cui siamo ed è quello che si merita la società di oggi, basata su certi stereotipi, anche nella musica. Non mi esprimo oltre, perché non voglio scadere sul personale. I Theatres des Vampires sono oggi una band ancora forte, che a volte eccede un po troppo nel commercializzarsi, ma che ha il talento per creare canzoni che certamente piaceranno a gran parte dei giovani metallari.
Voto: 6,5/10