http://www.metallus.it/recensione.asp?id=6162&p=0
CONTROL HUMAN DELETE
"Terminal World Perspective"
Code666 / Audioglobe
2007
voto: 7
22/05/2007
La sempre coraggiosa Code666 scova nellunderground lenensima interessante band dedita al post-black metal. Gli olandesi CHD prediligono infatti un suono nervoso saltuariamente al confine con il death-black e i ritmi marziali elettronici dellindustrial alle sfuriate gelide tipiche della tradizione nordica, ma di certo non rinunciano alle atmosfere da Apocalisse moderna che chi si avvicina a certe sonorità considera indispensabili. Unoscurità strisciante si annida tra le note di Terminal World Perspective, resa ancora più maligna dallinserimento di momenti prossimi allambient (Eclipse, Transpherium) che risaltano in tutta la loro inquietudine spezzando la violenza circostante e lasciando il tempo per riflessioni men che mai rassicuranti. Questa inoppugnabile proprietà di linguaggio è senza dubbio quello che maggiormente risalta nellopera e la rende speciale, ma altrettanto indubbiamente la voglia di restare attaccati alle proprio influenze rappresenta al momento ancora un limite che chi cerca la via della sperimentazione ha il dovere di superare. Pensando a Terminal come ad una prima assoluta ci si compiace, e molto di quello che si può ascoltare merita la vostra attenzione, anche se pare evidente che la band si assesti su valori per ora inferiori a più maturi sperimentatori come Dødheimsgard, Aborym, Axis Of Perdition. Cresceranno.
Riccardo Manazza
CONTROL HUMAN DELETE
"Terminal World Perspective"
Code666 / Audioglobe
2007
voto: 7
22/05/2007
La sempre coraggiosa Code666 scova nellunderground lenensima interessante band dedita al post-black metal. Gli olandesi CHD prediligono infatti un suono nervoso saltuariamente al confine con il death-black e i ritmi marziali elettronici dellindustrial alle sfuriate gelide tipiche della tradizione nordica, ma di certo non rinunciano alle atmosfere da Apocalisse moderna che chi si avvicina a certe sonorità considera indispensabili. Unoscurità strisciante si annida tra le note di Terminal World Perspective, resa ancora più maligna dallinserimento di momenti prossimi allambient (Eclipse, Transpherium) che risaltano in tutta la loro inquietudine spezzando la violenza circostante e lasciando il tempo per riflessioni men che mai rassicuranti. Questa inoppugnabile proprietà di linguaggio è senza dubbio quello che maggiormente risalta nellopera e la rende speciale, ma altrettanto indubbiamente la voglia di restare attaccati alle proprio influenze rappresenta al momento ancora un limite che chi cerca la via della sperimentazione ha il dovere di superare. Pensando a Terminal come ad una prima assoluta ci si compiace, e molto di quello che si può ascoltare merita la vostra attenzione, anche se pare evidente che la band si assesti su valori per ora inferiori a più maturi sperimentatori come Dødheimsgard, Aborym, Axis Of Perdition. Cresceranno.
Riccardo Manazza