http://www.metallized.it/recensione.php?id=3189
Crossover a tutti i costi?
Fin dove?
Quando il travaso tra differenti subculture diviene uno sterile esercizio di stile?
Tutte domande inutili perché in definitiva l'arte è ciò che è, ovvero una mera catena di stimoli che agisce su alcuni e non su altri...
Ecco spiegato il motivo per cui non rifuggo speditamente da un articolo discografico intitolato Trance N Dance, con una copertina -per cromatismo e grafia- evidentemente ispirata ad un modello lontano e (praticamente) sconosciuto e -dulcis in fundo- impreziosito da una tracklist che propone ben 4 tracce disco-remix adatte ad abituali frequentatori di piste da (s)ballo, più che agli assidui cultori del “pesante” che affollano le pagine della nostra webzine.
Non mi è dunque complicato anticiparvi che il metal (quello vero) ci azzecchi solo di striscio con gli Ad Inferna di questa seconda release: ed allora bando al fatto che ricordo il quintetto francese in performance accostabili a quella corrente black vampirica tutta tastiere e sinfonia (Dimmu Borgir, Emperor, Cradle Of Filth); bando al fatto che -pronti via- i nostri snocciolino una banale cover wave-iana invece di estrarre dalla faretra il miglior, inedito dardo; bando al fatto che le chitarre suonino per sul serio, e non facciano solo bella mostra all’interno booklet, supportando in modo inedito l'intelligenza artificiale che guida l’effettistica e l’idea generale del lavoro; bando al fatto che le percussioni siano inaspettatamente acustiche e non completamente affidate alla programmazione di una insistente drum-machine; bando al fatto che il vocalism, ben miscelato nel contributo di Arkames e di quello della recentemente assoldata Asphodel, si forgi sull’alternanza di timbriche ora darkeggianti ora harsheggianti.
Bando a tutto questo: Trance N Dance ghermisce a man bassa dal calderone degli stili per costruire un sound che -tirate le somme- non può che essere classificato come elettro-qualcosa.
Un buon elettro-qualcosa, oserei dire...
Gli Ad Inferna realizzano infatti un ensemble di elettrogoth, sinthpop ed EBM, tutte discipline volte al body moving più che all'headbanging. L'amalgama vede preponderante la componente sintetizzata dalle keyboards senza tuttavia rinunciare all'apporto delle chitarre elettriche, motivo per cui in molti punti dell'album si percepisce un gusto al limite del black-goth sinfonico. Prova ne sono il passaggio finale di Métamorphose in cui il deja-vu con gli italianissimi Theatres Des Vampires (in un certo modo precursori di questa insolita mutazione genetica) si fa quasi imbarazzante, oppure l'inconsulta esigenza di collocare la storica Fade To Grey dei Visage -scontatissima seppur ben rivisitata- all'apice del runtime di Trance N Dance, sminuendo fin dall’avvio la personalità di un prodotto che, troppo acerbo ed insicuro, faticherà nel continuum a decollare.
Pezzi buoni comunque ce ne sono.
La già citata Métamorphose, ad esempio, suona cattiva e non eccessivamente discotecara: l’originaria anima black dei francesi scema nel guitarism intenso ma ritmato, tuttavia il cantato serrato e compresso rende piuttosto ossessivo ed apocalittico l’esito finale. Assolutamente poco invasiva la partitura costruita sui sinth, utilizzati -nella prima parte- più per arrangiare gli stoppati e la solista che non per provvedere al ruolo melodico che invece, di qui in avanti, dovranno ricoprire. Se il disco fosse interamente concepito su questa falsariga, ora starei scrivendo con n-plicata enfasi.
Altra chicca degna di nota risponde al titolo di SM For SM: i 4 minuti abbondanti, accostabili per gusto e songwriting, alla precedentemente descritta Métamorphose, svelano la miglior qualità degli Ad Inferna, ovvero la perfetta vestizione armonica del prodotto e la capacità di amalgamare un corale di strumenti e voci direttamente proporzionale all’intensità ritmica: ciò, in parole povere, si traduce in una progressiva implementazione di contributi strumentali al crescere dei battiti di riferimento che rende via via più maestosa la composizione. La compattezza di Métamorphose è lontanissima ed affidata alle sole, irrinunciabili scariche distorte della 6 corde; nel complesso l’effetto è comunque eccezionale: SM For SM è divertentissima ed il continuo scambio di testimone tra il virgulto Arkames (che paga dazio ai colleghi EBM) e la conturbante e “bambinesca” Asphodel (simil-fatina gotica) mi provoca una fitta sequenza di rimescolamenti ormonali. Pesante e preponderante è ora il contributo dell’elettronica che fa del brano il punto più alto del platter.
La dance dalle sonorità noire si scatena con Suicide Girl, che -nel ritornello- ricorda nuovamente Sonya Scarlet e compagnia; non siamo ai livelli di SM For SM, tuttavia la canzone è godibile e non fastidiosa.
Noiose(tte) le titubanti ed inoffensive Rédemption e You As My Own Drug (che ci recapita l’unica prestazione spigolosa di Asphodel) e la martellante Transcender L'Extase, esagerata nella sua deriva hardcore. Vertige (di cui esistono ben 3 versioni) è invece insopportabilmente tunz-tunz…
Vi (mi) dispenso dai 4 remix finali. Non è roba per noi, anche volendo fare i metallari illuminati!!
Concludo.
Non ho dubbi nell’individuare quale unico successo della contaminazione degli Ad Inferna il modus operandi più arrabbiato ed incalzante: probabilmente sono di parte, ma credo che chiudere la mutazione nel lato dance della sperimentazione non possa che risultarci indifferente, al contrario di quanto non lo possa essere l’atteggiamento opposto. Detto questo -anche volendo scongiurare quest’ultima ipotesi- al perfezionamento dello stile del quintetto mancano ancora molti mattoni, certamente reperibili dalle tante potenzialità intraviste in questo discreto Trance N Dance. La produzione è poi ottima, con il solo rimprovero nei confronti di un basso davvero troppo schiacciato nella coralità dei vari contributi, cantato su tutti.
La votazione sfiora, senza raggiungerlo a causa di un’accentuata disomogeneità, un 70 che, al pari di qualunque media, potrebbe trarre in inganno: brani come Métamorphose e SM For SM meriterebbero un sunto ben più sostanzioso, mentre episodi alla Rédemption e Vertige sconforterebbero anche i benintenzionati in materia.
Promossi con riserva.
69/99