INTERVISTA DE PROFUNDIS SU METALITALIA.COM - PART 2
Intervista a cura di Fabio Galli
COME SIETE SOLITI COMPORRE LA MUSICA DEI DE PROFUNDIS? QUALE ITER SEGUITE PER METTERE IN PIEDI UNA COMPOSIZIONE?
Shoi: "E' un'unione di idee da parte di tutti. Io o Roman partiamo da qualche riff e poi in squadra ci lavoriamo sopra vedendo fin dove riusciamo ad arrivare. Alcune volte abbiamo già pronte alcune parti di una canzone e cerchiamo di fonderle insieme: è un lavoro di squadra, insomma".
Craig: "Ci lavoriamo tutti insieme attivamente. Se un riff ha del potenziale cerchiamo di lavorarci sopra mentre ci troviamo in sala prove, magari jammando insieme: la maggioranza delle nostre canzoni nasce così, lavorando su delle buone idee e stravolgendone altre vedendo come si evolve la situazione. Siamo soliti anche commentare le parti degli altri: nulla è sacro, insomma".
Roman: "Il nostro processo creativo è molto organico: non siamo una di quelle band in cui una persona o due compongono tutto. Spesso durante le prove un riff proposto da qualcuno viene letteralmente stravolto tanto da non assomigliare per nulla a quanto era originariamente. Penso che sia realmente qualcosa di unico tanto che condividiamo totalmente i credit di ogni canzone: ognuno di noi svolge un compito importante nella stesura di ogni pezzo. C'è una reale alchimia nella band ora e penso che ciò si possa sentire chiaramente nel nuovo album. Molte delle idee che proponiamo, anche se sono buone, spesso vengono scartate: utilizziamo solo materiale veramente selezionato. Ti faccio un esempio: avevamo un riff doom di tre o quattro anni fa che suonava più Candlemass dei Candlemass stessi, molto oscuro e melodico, tanto che io stesso pensavo che fosse uno dei migliori riff che avessi mai composto! Purtroppo non si adattava a nessun'altra parte composta e così non l'abbiamo più utilizzato... e magari non lo utilizzeremo mai. Alcune band mettono insieme album con quello che hanno pronto al momento: spesso e volentieri senti che le parti non si uniscono così bene e hanno un feeling slegato. Siamo molto scrupolosi da questo punto di vista: ogni arrangiamento ed ogni sezione nelle nostre composizioni è lì per una ragione, ha un significato".
L'UNICA PARTE CHE ABBIAMO TROVATO LEGGERMENTE FUORI LUOGO E' L'INIZIO DI "LONGING" CON LE SUE PARTI ACUSTICHE E MELODICHE CHE SI DIFFERENZIANO PARECCHIO DALLE ATMOSFERE TETRE DEL RESTO DELL'ALBUM: COME E' NATA QUESTA TRACCIA?
Shoi: "'Longing' è una traccia differente ma ha il suo perché. Abbiamo discusso parecchio tra di noi su cosa farne. Roman aveva questa splendida melodia ed abbiamo pensato di integrarla con delle parti jazz e latine. Sapevamo che si trattava di una traccia che sarebbe tranquillamente potuta piacere o che avrebbe generato confusione. Penso che si integri alla perfezione con il mood dell'album e tutt'ora la considero una traccia entusiasmante con un finale epico. Siamo molto orgogliosi del risultato finale, si è trattato di un passo arduo ma sono contento di averlo superato".
Craig: "Dipende in quale contesto cerchi di vederla. Come musicisti non ci importa che qualcuno non condivida le nostre opinioni: è la nostra arte ed è importante che ci soddisfi. Per me suona perfettamente ed è una delle mie canzoni preferite dell'album. Penso che in futuro faremo molte più cose su questo stile: ci piace comporre e suonare questo tipo di materiale ed è una bella sfida per noi, anche se capisco che l'ascoltatore medio possa trovare la nostra proposta poco immediata".
Arran: "Inizialmente ero scettico: successivamente ho realizzato che era un buon pezzo e che aggiungeva una dimensione extra al resto dell'album. Il break centrale è forse uno dei miei pezzi preferiti dell'album ed il modo in cui è stato sviluppato è opera mia. La traccia era probabilmente una di quelle più abbozzate e meno finite quando mi sono unito alla band, e penso di aver contribuito attivamente al suo sviluppo".
Roman: "Ho scritto la parte iniziale della melodia con un feeling jazz nella mente. Gli altri ragazzi l'hanno sentita ed è piaciuta: dato che a nessuno dispiaceva sperimentarci un po' sopra abbiamo aggiunto un feeling jazz/latino che si adattava alla grande. Amo il modo in cui progredisce dal jazz al prog-rock emotivo fino a diventare una classica canzone progressive metal. Penso che contenga ottime parti strumentali, il classico esempio di band competente dal punto di vista musicale: ogni strumentista ha la sua parte solista con il basso e batteria che eseguono contemporaneamente le loro parti. E' una traccia a mio avviso molto triste e che cattura perfettamente la nostalgia di qualcuno caro... tutta la tristezza, malinconia, i bei ricordi per poi realizzare successivamente che non c'è più nulla di quei momenti".
PARLIAMO DELLA COVER DELL'ALBUM: CHI L'HA REALIZZATA?
Craig: "Un mio amico, Darryll Jones, ha visto l'immagine che volevamo utilizzare come copertina e ci ha chiesto di dargli la possibilità di fare qualcosa di ancora migliore. E' un grafico pieno talento, così gli abbiamo dato una chance per dimostrarci cosa sapeva fare. Ci è piaciuto sin dall'inizio quello che ci ha mostrato anche se le immagini attuali sono cambiate sostanzialmente da quando abbiamo iniziato a lavorare da vicino con lui per arrivare ad un risultato definitivo. Pensiamo che l'immagine che abbiamo utilizzato catturi ala perfezione la musica e i testi: siamo molto soddisfatti del risultato conseguito".
Arran: "Si è trattato di un processo molto bilanciato tra noi e Darryll: abbiamo lavorato insieme per arrivare al prodotto finale facendo sì che il risultato soddisfacesse tutti. La parte che mi piace di più dell'artwork è inclusa all'interno del booklet, non vedo l'ora che che le persone la possano vedere!".
Roman: "Abbiamo contattato parecchi artisti che apprezzavamo e che sono intervenuti con delle loro proposte, ma quello di Darryll è quello che ci ha colpito maggiormente. Tutti abbiamo contribuito attivamente con idee per arrivare al prodotto finito: penso che il risultato finale contribuisca a creare insieme alla musica e ai testi un effetto quasi cinematografico".
IMMERSI NELL'INFINITO DEL NULLA, NON C'È ALTRO SE NON UN VASTO VUOTO: IL VOSTRO SITO PERSONALE INIZIA CON QUESTE PAROLE... COSA VORRESTE TRASMETTERE?
Craig: "E' il testo della canzone 'In Contemplation Of Existence' del nostro primo album. Penso che riassuma perfettamente il tema lirico della maggior parte della nostra musica e rappresenti il punto focale della mia visione nichilistica del mondo".
Roman: "La frase è legata al tema del vuoto che sembra essere un tema ricorrente legato al nostro lavoro. Il sito è una creazione a se stante e non particolarmente legata ad una canzone o ad un album che abbiamo creato ma che completa e sviluppa ulteriormente le nostre idee".
SIETE UNA BAND MULTIETNICA: AVETE COMPONENTI INGLESI, AFRICANI, FRANCESI E RUSSI. QUALI PENSATE SIANO GLI ASPETTI POSITIVI ED EVENTUALMENTE NEGATIVI DI TALE VARIETÀ CULTURALE ALL'INTERNO DELLA BAND?
Shoi: "In tutta onestà vedo solo aspetti positivi dell'essere parte di una band multiculturale. Sono nato in Francia e sono andato ad una scuola internazionale per poi trasferirmi in Inghilterra quando avevo diciotto anni. Ho sempre vissuto vicino a persone di tutte le parti del mondo. Odio letteralmente essere circondato da persone dello stesso paese o dalle stesse origini. Penso che una band come i De Profundis rappresenti alla perfezione quello che è Londra al giorno d'oggi e più generalmente l'ovest del mondo, dove tutti i paesi e cultura sono mischiate insieme. Penso che sviluppi profondamente la percezione della vita e nel nostro caso specifico della musica".
Craig: "La band è sempre stata multiculturale ma penso che sia la logica conseguenza del vivere in una città cosmopolita come Londra. Arriviamo probabilmente da regioni differenti ma abbiamo idee e punti di vista comuni che mi legano in maniera forte agli altri membri della band piuttosto che alla maggioranza delle persone nate nel mio paese. Il metal è ascoltato in ogni paese al mondo: penso che le persone che lo ascoltano abbiano qualcosa in comune che li unisce in maniera più forte dell'appartenenza ad una razza, religione o paese".
Arran: "Immagino che tu possa pensare: 'Chissà quali accenti oltraggiosi potranno avere persone che arrivano da paesi differenti!'. Non è il nostro caso dato che ognuno di noi parla fluentemente inglese, per mia fortuna, dato che non so praticamente spiccicare una parola di africano e russo! Siamo tutti nati ascoltando metal e il fatto di provenire da paesi differenti dove ci sono band più o meno famose penso abbia influito positivamente sulla nostra crescita musicale. Questo ha fatto sì che il nostro suono risultasse ricco di influenze provenienti da vari paesi e che la nostra musica fosse difficilmente inquadrabile in un genere specifico".
Roman: "Arrivare da posti e realtà differenti significa combinare visioni differenti in qualcosa di bizzarro e ovviamente ha fatto sì che anche la musica da noi composta suoni inusuale. Molte delle domande poste ai singoli membri della band produrranno cinque risposte differenti: allo stesso modo quando creiamo qualcosa insieme - anche attraverso dei compromessi - riusciamo a produrre delle trame spesso innovative mentre altre volte completamente bizzarre. Tutto questo plasma il nostro suono: è ciò che ci rende differenti".
AVETE LAVORATO CON IL PRODUTTORE FRANCESE FERNANDO PEREIRA LOPES. QUALI MOTIVAZIONI VI HANNO SPINTO A SCEGLIERLO? COME VI SIETE TROVATO A LAVORARE CON LUI?
Shoi: "Siamo stati introdotti a lui dai nostri amici Misanthrope: Fernando ha prodotto il loro ultimo lavoro che, come puoi immaginare, ci è piaciuto molto. E' venuto a farci visita a Londra per discutere la possibilità di lavorare insieme. La registrazioni con Fernando sono andate splendidamente: è stato semplice lavorare insieme, Fernando è una persona molto paziente ed una guida eccellente. Per alcuni di noi il nostro debut rappresentava la prima esperienza in studio e si è trattato di una situazione veramente stressante. Inoltre questa volta abbiamo fatto molte più prove prima di arrivare in studio. Abbiamo comunque mantenuto degli ottimi rapporti con il nostro precedente produttore Steve Watkins, che tutt'oggi è il nostro ingegnere del suono quando suoniamo dal vivo!".
Craig: "Fernando ci è stato consigliato dai ragazzi dei Misanthrope. E' venuto in Inghilterra sei mesi prima dell'inizio delle registrazioni per vederci suonare dal vivo e in quell'occasione abbiamo parlato con lui spiegandogli le nostre visioni sul nuovo album. Ha capito esattamente cosa volevamo ottenere dicendoci che sapeva come ottenerlo. Ci siamo immersi in questo ambiente molto rilassato che ci ha aiutati ad ottenere il massimo durante le sessioni di registrazione. Fernando è letteralmente una macchina. Durante le registrazioni l'abbiamo soprannominato 'Il Terminator' per il fatto che dorme a malapena quattro ore di fila riuscendo comunque a rimanere focalizzato sul suo lavoro. Fernando si è dimostrato un professionista oltre che una persona simpatica, e spero di poter lavorare ancora con lui in futuro".
Arran: "E' stato entusiasmante lavorare con Fernando. Anche se ti sentivi stanco lui cercava sempre di spronarti a continuare e a cercare di superarlo stando sveglio! Ha avuto delle ottime idee ed un forte senso dello humor: ha fatto sì che le sessioni di registrazione e di missaggio si rivelassero un vero piacere".
Roman: "Durante la fase di missaggio io e Fernando abbiamo passato moltissimo tempo sperimentando varie soluzioni ma penso che lui avesse già in mente il risultato finale che volevamo ottenere: il tutto, insomma, si è limitato ad avere un po' di pazienza per raggiungere l'effetto desiderato. Ai tempi del nostro primo album è stato quasi come dire: 'Ah, quindi suoniamo così?', mentre il nostro nuovo lavoro suona esattamente come avevamo in mente".
VIVETE A LONDRA: QUALI SONO I LUOGHI CHE UN FAN DELLA MUSICA DEVE ASSOLUTAMENTE VISITARE? PARLO DI MUSICA DAL VIVO, CD/VINILI E NEGOZI DELL'USATO...
Craig: "Prima di arrivare a Londra ho sempre pensato che fosse la vera panacea del metal. Decisamente non lo è e sta anche peggiorando, ma puoi ancora trovare qualche negozio decente e qualche posto dove si suona dal vivo se cerchi abbastanza a fondo. Non ci sono club o bar in cui si suona esclusivamente metal. La maggioranza dei concerti si svolge a Camden Town, a nord di Londra, nei locali 'The Underworld' e 'Purple Turtle'. C'è anche un negozio che si chiama 'Resurrection Records' che ha una buona selezione di metal estremo e gotico oltre che una discreta quantità di album usati. Molti dei CD che compro sono di seconda mano, ma ovviamente trovare qualcosa è solo questione di fortuna. Il miglior posto dove comprare musica ovviamente è internet: puoi trovare qualsiasi cosa e a prezzi inferiori rispetto ai negozi".
Roman: "Il luogo dove suoneremo il prossimo mese, 'The Underworld', è considerato IL locale metal per eccellenza a Londra. Inutile dire che siamo estremamente felici di lanciare qui il nostro nuovo album".
AVETE FATTO DA SUPPORTO AGLI IRON MAIDEN AL ROCK IN INDIA FESTIVAL A BANGALORE: COSA RICORDATE DI QUEL CONCERTO? QUALCHE BEL MOMENTO DA CONDIVIDERE CON NOI?
Shoi: "Tanto caldo, pessima organizzazione e belle ragazze tra le prime file! E' stata un'esperienza fantastica suonare di fronte a 20.000 persone che andavano letteralmente fuori di testa mentre suonavamo. Abbiamo lavorato duramente per suonare trenta minuti in quelle condizioni, considerando il caldo insopportabile e il pessimo soundcheck che ci è stato dedicato. Ho una bella storia da raccontarvi. Alekesej, il nostro precedente bassista, ha la capacità di mettersi sempre nei guai. E' arrivato in India un giorno dopo di noi: non appena è entrato nell'ufficio immigrazione ha iniziato a flirtare con l'ufficiale femminile dell'immigrazione che, evidentemente infatuata di Aleksej, si è dimenticata di mettere il timbro sul suo permesso di soggiorno! Mentre stavamo per tornare a casa siamo passati tutti dall'ufficio immigrazione e da quel punto non abbiamo più visto Aleksej. E' stato fermato dalla sicurezza aeroportuale dato che non aveva il timbro sul permesso di soggiorno. Tutto ciò è successo subito dopo un attacco a Mumbai e, come puoi immaginare, il livello di sicurezza in quel momento era altissimo. Aleksej è stato trattenuto ed interrogato, e dopo circa due ore è magicamente ricomparso: eravamo ovviamente preoccupati, dato che il volo stava per partire. E' arrivato con un grosso sorriso stampato sulla faccia dicendoci che per due ore si è sentito una vera rockstar: quando le persone che dovevano interrogarlo hanno capito che era veramente un musicista hanno iniziato a fargli domande e la dirigenza della sicurezza dell'aeroporto ha voluto anche fare una foto con lui ed il suo basso. Insomma, i De Profundis sono riusciti a creare un mini-incidente diplomatico e forse hanno causato il licenziamento di una bella ragazza all'ufficio immigrazione. Un buon momento metal, non credete?".
Craig: "E' stato pazzesco! Ho quasi rischiato di non poter partecipare, per via dei problemi con il mio passaporto. Fortunatamente abbiamo risolto tutti i problemi tramite il coinvolgimento di alcune persone ai piani alti della commissione indiana. Siamo stati in India per un week-end e abbiamo cercato di organizzarci al meglio, considerato il breve tempo di permanenza. Siamo partiti in febbraio, pieno inverno qui a Londra, e siamo arrivati in India con trentacinque gradi, senza considerare il cambio di fuso e il cibo totalmente differente. Abbiamo cercato di provare il più possibile dato che il suono sul palco e delle spie era terribile. Non riuscivamo a sentirci e avevamo continuamente problemi tecnici con i nostri strumenti ma siamo riusciti a fare del nostro meglio. A causa dei tanti problemi tecnici non siamo riusciti a godere molto della permanenza. Comunque la folla ha risposto bene anche pogando in alcuni pezzi delle nostre canzoni, cosa ovviamente inattesa ma che ci ha fatto naturalmente molto piacere. Eravamo molto depressi quando siamo scesi dal palco, ma dopo poco abbiamo smesso di pensarci e abbiamo deciso di divertirci. Le persone del luogo sono state molto generose ed i loro incoraggiamenti ci hanno fatto sentire meglio. Spero ovviamente di poter suonare ancora in futuro davanti a così tanta gente, magari in circostanze migliori. Abbiamo firmato un accordo per il nostro debut con la Sony BMG India e ora vorremmo rilasciare lì anche 'A Bleak Reflection'. Tutto sommato si è trattato di una bella esperienza".
Roman: "Oh, è stato tutto totalmente surreale! A parte il suonare davanti a 20.000 persone, i migliori ricordi che ho di quel concerto sono quando siamo stati invitati per cena ed io e Shoi ci siamo scolati due bottiglie e mezzo di whisky costosissimo, abbiamo fatto un'interpretazione a cappella dei classici dei Queen mentre Craig giocava a ping pong. La sera si è conclusa cercando di eseguire mosse di wrestling sugli altri membri della band e addormentandomi nel corridoio esattamente fuori dalla mia stanza".
COSA CI POTETE DIRE DELLE DATE DAL VIVO? AVETE QUALCHE PROPOSTA PER QUALCHE TOUR?
Shoi: "Stiamo cercando di programmare un tour per la primavera o l'autunno. Sia noi che la Kolony Records stiamo lavorando duramente per mettere in piedi un buon tour ma non è così semplice come puoi immaginare. Incrociamo le dita e speriamo di riuscire ad andare in tour a promuovere il nostro nuovo album!".
Craig: "Ci piacerebbe molto andare in tour e stiamo lavorando duramente per ottenere un posto nel tour di qualche band più grossa e famosa ma non è così semplice. Le offerte che ci sono arrivate sino ad ora eccedono dal nostro budget. Da questo punto di vista la Kolony Records è disposta a supportarci ma l'ok deve arrivare anche dalla band. Sappiamo che un tour ci aiuterebbe ad arrivare ad un livello superiore ma siamo anche consapevoli del fatto che deve essere fatto nel migliore dei modi per non rivelarsi un'arma a doppio taglio. Nel frattempo continueremo ad occuparci noi stessi delle date dal vivo cercando di fare qualche data in Europa nei week-end".
L'INTERVISTA E' FINITA, GRAZIE PER LA VOSTRA PAZIENZA E PER IL VOSTRO TEMPO, POTETE CONCLUDERE COME MEGLIO CREDETE.
Shoi: "Grazie a voi per il tempo che ci avete dedicato. Spendete un attimo del vostro tempo e godetevi 'A Bleak Reflection'! Saremo in Italia molto presto: è il paese della nostra label e ovviamente sfrutteremo a nostro vantaggio questa cosa!".
Craig: "Grazie mille a voi e a tutti i lettori che hanno letto quest'intervista fino alla fine. Comprate il nostro nuovo album o veniteci a vedere in qualche nostra data dal vivo!".
Arran: "Grazie a tutti per aver letto l'intervista e a tutti quelli a cui è piaciuto 'A Bleak Reflection'! Speriamo di incontrarvi al più presto!".
Roman: "Speriamo che vi siate divertiti leggendo l'intervista! Dateci una chance, il nostro album 'A Bleak Reflection' uscirà il primo febbraio per la Kolony Records!".
Link:
http://www.metalitalia.com/interviews/view.php?interview_pk=1401