Atrox first reviews

eh, eh, Germany has got an incredible number of good and cool media so I have many contacts, btw they are also as usual incredibly fast to send feedbacks so they use to have first reviews online... ;)
 
from Versacrum webzine:

http://www.versacrum.com/recensioni/rec200309



Atrox: Orgasm (CD - Code 666/Audioglobe, 2003). Se siete arcistufi del gothic metal canonico, cioè quello che da parecchi anni ci viene proposto da decine di band spesso molto valide ma purtroppo anche troppo uguali le une alle altre, beh allora gli Atrox potrebbero fare al caso vostro e convincervi a rivalutare questo genere musicale! Il gruppo norvegese esordì nel 1997 con Mesmerized, lavoro nel quale proponeva proprio il classico gothic metal sound a cui ho appena accennato, ma con i seguenti album ha intrapreso la difficile strada della sperimentazione e della ricerca, che giunge al culmine con questo nuovissimo cd. Orgasm è infatti costituito da una serie di brani molto belli e complessi, dove le sonorità goticheggianti si affiancano ad altre più marcatamente progressive e talvolta persino bizzarre, creando qualcosa di veramente unico e originale. A tutto ciò bisogna poi aggiungere un altro elemento fondamentale, e cioè la splendida voce di Monika Edvardsen, che contribuisce non poco alla riuscita dell’album. Tra l’altro la stessa Monika è anche l’autrice del dipinto che appare sulla copertina, un’opera che ricorda i lavori del grande pittore Hieronymus Bosch e che mi è piaciuta parecchio, anche perché ben si adatta ai contenuti del disco. Non ci sono dubbi sul fatto che, attualmente, gli Atrox sono una delle band più innovative della scena: di sicuro non hanno intrapreso una strada facile, infatti la loro proposta è di quelle che necessitano parecchi ascolti e una mentalità molto aperta per poter essere apprezzate pienamente, però ben vengano gruppi (e album!) come questo, altrimenti l’evoluzione dei generi dove andrebbe a finire? Web: http://www.atrox-web.com/. (Grendel)
 
noiseweb.fr
Atrox

Orgasm (2003)
genre : progressive schizo metal (de ouf!)
8,5/10
Code 666

Attention !, Atrox expérimente, innove et surprend aux risques de perturber plus d'un auditeur. Tout droit sortit de sa norvége natale, ce petit groupe a été élevé dans le nord, bercé trop prés de la suède, et ça s'entend. On a donc droit à un nettoyage complet des conduits auditifs au marteau et au burin façon Meshuggah. Mais là où Atrox se démarque des autres, c'est qu'il mélange frénétiquement les styles et les conventions musicales établies s'éloignant définitivement du doom/death metal de leur début. En effet, Orgasm, leur quatrième opus, regorge de structures complexes empruntées au metal progressif avec atmosphères jazzy, assise basse/guitare/batterie ultra débridée et arrangements à tiroirs. Emmené par Monika, chanteuse schizophrène à mis chemin entre Anneke et une Kate Bush boostée aux amphétamines, Atrox nous invite dans un univers glauque, torturée et hypnotique. Un univers à la production un peu froide et qui manque toute fois de solos (à mon goût), et ce seront là, les seuls reproches...

Eric
 
http://www.thedarkesthours.com/

How could we describe a band like Atrox in other terms than Schizometal? Atrox sounds like an experimentation. Their sound is totally avant-gardist. We could simply say that it's? new. Orgasm is the forth album of the Norwegian band. Filled with authentic emotions, this album is entirely revealing the passion of music. Adorn by a Middle East and Eastern European influenced female vocals, their music is at the same time disconcerting, fantastic, confusing, dark? almost paranormal. The feeling we get when we are listening to this album is inexplicable. It gets you into a weird feeling of panic, which you don't want to get out of. Between a paradoxical mix of heavy-aggressive, almost violent bass and guitar riffs and an outstanding dissonance of low and high pitches, Atrox progressive music is taking us in another dimension. This will be an enthralling album for those who are tolerant, almost lenient, but especially open minded.

Isabelle
 
HM PORTAL - www.hmportal.it

http://www.hmportal.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=1963

Gli Atrox ci avevano già abituato a copertine stravaganti, solitamente popolate da mostriciattoli più o meno inquietanti (questo è il turno dei più), ma con il retro del digipack sfornato dall'italianissima Code666, la stessa cantante Monika Edvardsen esalta la grafica ad elemento di spicco del prodotto: la rappresentazione di sei particolari incarnazioni della band è davvero da non perdere, è d'obbligo dunque mantenere la suspance. Non che qualcosa di molto diverso si possa dire delle note registrate sul disco, ma in questo caso è di dovere svelare quanto accade. È la sorpresa, sovente estasiata, che più viene stimolata dalla congiunzione dei due elementi, vocale e musicale, elaborati dai norvegesi. Di congiunzione si può parlare in quanto raramente una voce femminile viene sovrapposta a ritmiche pesanti come quelli dell'opener Methods Of Survival (e non solo): compresse e stoppate giustificano (mai abbastanza) il folle accostamento agli stralunati Meshuggah. Ma la bionda Monika non ha l'aria di chi si dà per vinto, e riesce dunque spesso a trascinare gli strumentisti dal lato che dovrebbe essere suo di diritto, quello più soave e soffuso, per esercitarsi così in una moltitudine di interpretazioni e vocalizzi che vanno dal più classico gothic metal (Lacuna Coil?) al pop da classifica (No Doubt?), per passare tramite numerose influenze folk (India?) e saltuarie urla da manicomio (Psycho?). Nel frattempo abbiamo altri quattro elementi, non meno stravaganti, non meno strabordantemente vitali, che non si accontentato del ruolo di comprimari, e si lanciano dunque in continui cambi di tempo, evoluzioni degne della migliore prog metal band e cambi di stile immediati quanti quelli di un'autoradio che non riesce proprio a trovare la stazione giusta. Qual è dunque l'unico rischio che può correre una band immensamente duttile, raffinatamente tecnica e trasudante di idee? Quello di perdersi nei meandri di se stessa, di provare tutto e non riuscire in niente, di rimanere fredda e distaccata e numerosi altri, dal primo all'ultimo spazzati via dal groove di Heartquake (e quando l'originalità avvolge anche la grafica e le parole, si può parlare di classe totale), dagli ammiccamenti di Burning Bridges e dalla metallica concretezza di Secondhand Traumas e dalle atmosfere astrali di This Vigil (per dirne una, perché qui rientrerebbero tutte), in grado di riportare alla mente il nome dei maudlin Of The Well, quello che tutti dovrebbero avere già annotato nella propria agendina del cuore, quella con i cuoricini (cit.).

Non potrete fare a meno di innamorarvi di una creatura bella ed intelligente che proverà a sedurvi con tutti i mezzi a sua disposizione

Voto: 86 /100

21-10-2003
Alessandro -ZTM- Ballini
 
From http://metalreview.com/albums/default.aspx?album=599

When a band tries to categorize themselves as being in some awesome sounding new genre, like ultra-technical-math-country-death-jazz, I’m generally very skeptical. More often than not, it’s just another clone of Mr. Bungle or worse, a clone of At The Gates trying to make themselves seem like something different and better.

Atrox proudly describe themselves as schizo-metal, and that’s definitely hitting the nail on the head. “Schizo-metal” can be taken to mean a few things in the case of Atrox; on each individual album, the music varies greatly from song to song and the general demeanor or tone of the music is very frenzied and somewhat erratic. The other schizophrenic quality is the amount of change between albums. They’re clearly a band that doesn’t like stagnation and every new album sees some kind of departure from the previous.

The departure from their debut album, Mesmerized, to their second, Contentum, was an enormous leap, making it almost impossible to tell it was the same band (Monika herself says that Mesmerized isn’t a good representation of what the band was interested in doing, even at the time it was released). Terrestrials was another further leap from Contentum, and a great leap at that, marking a more consice brand of songwriting. Orgasm is definitely not anywhere near as far from its predecessor as the other albums were from theirs, but that’s a good thing. Atrox is at a stage in their musical career where they’ve found their niche and are fine-tuning their sound instead of drastically altering it.

Now that our little history lesson is complete, you might want to know what the album sounds like, and why it’s so damn good, right? Well, I’ll first say that this may be neither for the faint of heart nor for people expecting a band that sounds like Lacuna Coil or The Gathering. There’s really nothing standard about the album, from songwriting, instrument usage, to lyrical content and vocals. If you’re not familiar with Atrox, when you first hear the vocals you’ll probably be slightly taken aback. For the most part they’re what I’d call pleasant and beautiful, but always very far from traditional. There are even some times when the singing borders on uncomfortable, but in a good way, if that makes any sense at all.

As far as the actual music goes, it’s a good deal heavier than I was expecting. The riffs are chunky and the guitar is used just as much as an addition to the rhythm section as it is to create the main melody of the song. The tone of the music isn’t at all depressing, a refreshing change of pace from much of what’s put out in metal today. Quite the contrary, it ranges from quirky to dreamy, with the occasional more aggressive moments. Adding to the atmosphere at almost all times are the keyboards, more often providing a backdrop of subtle touches than leading the way. One of the most notable improvements over past releases is Atrox’s better use of odd times, stop and go riffing and other elements that showcase their great musicianship without seeming overbearing or pretentious. This is apparent in all the songs, but especially so in the closer Traumas/Fact Sense. While the album was initially very pleasing (probably because I’m quite familiar with the band), repeated listens drew out many distinctive qualities in each song and an album that matures well as this one has is a true keeper. The really odd thing about it is that although it’s clearly in a genre all its own, there are little things here and there that keep the listener aware that the music is in fact rooted, somewhat loosely, in gothic doom metal.

Another point that’s been fine-tuned very well is the production. Everything is crystal clear and at just the right level in the mix. It feels like there were no corners cut, no inhibitions, leading me to believe that the switch to code666 was a good move for the band. Orgasm packs more punch than any previous Atrox releases, partially due to heavier songwriting, but fully realized by an expert job of melding everything into its exact right place.

The bottom line about this album is that if you’re willing to embrace things that aren’t exactly standard and maybe challenge yourself a bit by listening to something whose charms aren’t as initially apparent as they’ll become with repeated listens, then I say give this a go. I find music like that more rewarding. If it doesn’t sound like something up your alley, don’t waste your time, or do, you never know; an album this good might just change your mind.
 
LEGACY

ATROX ?Orgasm?
(Code666/SPV)
Puh, das ist aber ein schwer verdaulicher Brocken, den uns ATROX hier zum Fraß vorwerfen. Die Band um Monika Edvardsen, der Schwester von Ex-The Third And The Mortal Sängerin Ann-Mari Edvardsen, hat sich nach eigener Aussage dem Progressive Schizo Metal verschrieben. Und so treffen hier auch vertrackte, komplexe Songstrukturen, die bis ins letzte Detail ausgetüftelt wurden, auf wahrlich schizophrene Gesänge, denn Monika beherrscht alles von sanften Passagen über kindliche Gesänge bis hin zu irrem, wahnsinnigem Schreien. Im Vergleich zum älteren Material des norwegischen Fünfers sind die Gitarrenriffs auf ?Orgasm? deutlich härter und kräftiger und gelegentlich scheinen sogar Parallelen zu den Landsleuten von Madder Mortem durch. Allerdings agieren ATROX deutlich abwechslungsreicher, denn das Spektrum reicht hier von Jazz, über Ambient bis hin zu Psychedelic, jedoch immer in Verbindung mit progressiven, harten Metal-Riffs, kräftigen Double-Bass-Salven und den psychotischen weiblichen Edvardsen-Gesängen. Entsprechend ist der Faktor Eingängigkeit gleich Null, denn nur selten wiederholen ATROX überhaupt mal einen Part und auch die Melodien folgen in den meisten Fällen keinen gängigen Schemata. Die acht Stücke verlangen dem Hörer also durchaus einige Durchläufe und ein starkes Nervenkostüm ab, denn Musik zum munteren Nebenbeihören ist dies garantiert nicht, dafür ist ?Orgasm? viel zu aufreibend und anstrengend. Aber wer nach Innovation und Einfallsreichtum fernab der gängigen Pfade sucht, liegt bei ATROX definitiv richtig, denn ohne jeden Zweifel klingt diese Band ?anders? und eigenständig. Und das lobe ich mir doch in einer Zeit, in der allzu viele Formationen allenfalls noch durch Gleichförmigkeit und Einfallslosigkeit glänzen. Somit ist ?Orgasm? ein Album, das ich zwar in seiner Gesamtheit definitiv noch nicht verstanden habe, wie ich ehrlich zugeben muß, dem ich aber gerne noch ein paar Durchläufe zugestehe.
12 / 15 Punkte
 
http://www.adnoctum.de/reviews/reviews_atrox.html



Atrox - Orgasm
8 Songs - 51:05
Code666
Alles andere als einen Orgasmus bekomme ich bei diesem Teil hier, obwohl einem der Titel ja genau das zu versprechen scheint. Fakt ist, dass man sich mit den Songs von Atrox sehr ordentlich beschäftigen muss, denn sonst kommt man einfach nicht damit klar. Die Musik von Atrox, welche durch die weibliche Sängerin besonders zum Vorschein tritt, klingt meistens sehr schief und schepp und kommt teilweise sogar einem Jazz-Stil gleich. Metal steht hier jedenfalls weniger im Vordergrund sondern eher eine ganz verrückte Symbiose aus verschiedenen Stilen, die alle kunterbunt in einen Topf geschmissen werden. Das Ergebnis ist dann Atrox, auch wenn man sich jetzt nur sehr schwer vorstellen kann, wie das musikalisch klingt. Atrox ist eine der Bands, die man am besten selbst gehört haben muss, um die Musik zu verstehen. Es ist sicherlich schwer verdaulich, da es so anstrengend ist hier lange zuzuhören, aber auf der anderen Seite ist das Teil auch extrem interessant, denn bei Atrox handelt es sich um wirklich sehr gute Musiker, die halt mal was anderes als diesen Einheitsbrei veröffentlichen. Die Sängerin zum Beispiel verfügt über eine absolut geniale Stimme. Vielleicht muss man sich einfach noch ein wenig mehr mit diesem Teil beschäftigen, bis die komplexen Songideen zünden, wer also etwas Ausdauer mitbringt, der sollte in dieses interessante Scheibchen mal reinhören.
 
http://metal-only.com/php/read_rec.php?id=523



Svenska
Progressive Schizo Metal, vem smälter inte inför en sådan beskrivning? Norrmännen i ATROX med sångerskan Monika i spetsen har verkligen ett eget sound, hur många kan verkligen påstå det? Exakt matchning kan jag inte göra men FEAR OF GOD, MR. BUNGLE och jerseybandet SINAPTIK skulle kanske låta likadant… tillsammans.
Inledande ”Methods of Survival” kombinerar metalgitarrer med halvtraditionella trummor, sång som kunde ha fått SIOUXIE (SIUOXIE AND THE BANSHEES) att tappa hakan och udda rytmer. Denna bisarra blandning fortsätter plattan igenom, den skulle nog t.o.m. fungera som bakgrundsmusik till ”Tusen och en natt” (ej det gamla TV-programmet). För dig som saknar ovannämnda band och IGNORANCE och FAITH NO MORE är detta en investering.


English
Progressive Schizo Metal, who wouldn’t be deeply touched by such a description? The Norwegians of ATROX lead by vocalist Monika really have a sound of their own, how many can really claim that? I can’t provide an exact match in the world of music but FEAR OF GOD, MR. BUNGLE and Jersey band SINAPTIK may sound the same... together.
Opener “Methods of Survival” combines metal guitars with semi-traditional drums, vocals that would have driven Siouxie (SIOUXIE AND THE BANSHEES) mad and odd rhythms. This bizarre mix continues through the album, which could be suitable as background music for an Arabian fairy tale. If you like the bands above and grief the likes of IGNORANCE and FAITH NO MORE this is it!


Written by: Miggo
 
http://www.quintessence.sh/article.asp?artikelID=1886

Orgasm
Code666




Atrox started in the late eighties, first as Suffocation. Their debut album was more death metal at that time, but later on it really divorced from that sound. I think the band changed more into the direction of Gothic Metal. I think that a harder version of The Gathering would be a fair comparison. What this band do musically is really good. They sound really progressive and each member knows how to handle his instrument. Vocally however I have my doubts, although doubts are not the right word. To be honest, I don`t like them. Monica has definitely has a great voice, but the way she sometimes use them are definitely not my piece of cake. Sometimes she sounds like Kari (former vocalist) of The 3rd And the Mortal. The screams she now and then made are not a lust for my ear. It may fit with the schizophrenic sound of the band, but I wish that she stopped with that at once. I really like progressive and schizophrenic music, but not this. On the song "Flesh City" you can here dual vocals where the female vocals are varied by men vocals. This makes this song a bit different from the rest. Like I said this album is musically ok, but mainly the vocals degrade the value of it. My advice is to listen first to this one and then decide for yourself.
 
www.beyondwebzine.com

I feel quite bad. Like eaten up with guilt or something... 'Cause how the hell could I miss 'em? Damn it! I heard their exordium 7" EP many years ago and, though I clearly remember those very promising "rough" outlines, I never took some of my time to follow the band's career. Shame on me! Six years after that - probably "cult" now - vinyl release, I get to hear this masterpiece and now, my only wish is to find the rest of the Norwegians' discography! My job here is to make you understand with words how cool this album sounds. And believe me, it won't be easy... But I'll try of course. First, I must warn all the "true" Metal followers that this is no typical Metal record. I mean, it's Metal, but it's way more than that! In fact, Atrox is not the kind of band that stoops to compromise. There's absolutely no barrier for them and I think they know for a fact that they're not gonna please everyone with their XL-open-mindedness. Yet, they're sticking to it and I truly appreciate... In more concrete musical terms, one could describe this unique performance as a very modern Prog attempt. But again, words won't suffice to emphasize the nirvanesque inner-deviancy of the overall production, which is packed with profound madness, dreamy atmospheres and a sort of sweet insanity. Imagine Kate Bush who's had too much Xanax with heavy guitars and twisted rhythms in the background. Yeah, Sharon Den Adel has been surpassed. Pretty badly... Don't let this disc go; you may regret it!
RNO
 
www.maelstrom.nu

First off, you gotta love a CD with cover art like that. Looking like a mix between Where the Wild Things Are and the work of Hans Memling (whose "Last Judgement" painting is on, like, *ten* metal album covers), it signals that Atrox, be it good or bad, will certainly be weird. And in our book, weird always counts for a few points toward being good.

Further inspection leads us to the back of the record, which is in full blown Maurice Sendak mode. Six hand drawn caricatures of the band are represented, each with a silly theme. "Batrox" has them as bats, "Fatrox" as being overweight, etc... Off the wall, but unique and strangely alluring in this case.

And Atrox is weird, albeit not weird in the way we expected. We thought we?d get some kind of ultra-dark and blazing black metal fuckery, but rather, Atrox is, for lack of a better word, sort of an arty, jazzy band. But one that plays solid, technical metal.

Atrox sounds like The Third and the Mortal smashing into Meshuggah, with the Gathering singing a line here and there. The vocals sound very similar to The Third?s Ann-Mari Edvardsen, complete with wacky vocal spasms that trail off into the distance. Most specifically, Orgasm has a lot of the weird qualities that The Third?s In this Room album has, except it?s good.

So you?ll get excellent, acrobatic clean vocals with lots of odd times. It?s not as alien in a mechanical sounding way as Meshuggah, but frankly, it outdoes that popular Swedish band in that the songs here are distinct from one another. There?s a lot of depth to Orgasm, whose worst point seems to be the not so well chosen album title. And unlike most of the progressive, jazzy bands that play heavy music, Atrox doesn?t stumble over its motives in the way to making a likeable record. In fact, it?s pretty damn great. (8.1/10)
 
www.holymetal.it

Due anni fa, ascoltando Terrestrials, mi innamorai immediatamente di questa pazzoide band norvegese che si cela dietro il monicker Atrox ; potete immaginare quindi con quanta impazienza abbia atteso il nuovo capitolo della breve ma intensa discografia di Monika e soci, soprattutto alla luce della burrascosa separazione dalla Season of Mist e l'approdo alla Code 666 (etichetta specializzata in band impossibili da etichettare).

Orgasm, bisogna chiarirlo subito, è un disco che va ascoltato e riascoltato più di una volta ; ad un primo ascolto può apparire infatti molto più omogeneo rispetto al suo predecessore e anche meno ispirato e geniale. Ma già dalla seconda volta si inizia a capire come le canzoni, a volte, siano sì simili ma più nei contenuti che nella forma. In parole povere, la somiglianza c'è per quanto riguarda la struttura di base ma il modo in cui si sviluppa è totalmente imprevedibile facendo sì che ogni canzone brilli di luce propria. Rispetto a Terrestrials, un album completamente privo di coordinate spazio temporali, Orgasm appare più compatto ma come sempre lontano da qualsiasi etichetta e mai come ora il paragone coi Cynyc sembra calzare alla perfezione, ma rispetto a questi ultimi gli Atrox sono riusciti a portare il metal in una dimensione ancora più estrema, ma un estremo che è concettuale e non legato alla velocità di esecuzione dei brani. La stessa voce di Monika, vera outsider nel disco precedente, sembra ora più matura, meno schizofrenica ma sempre pronta a lanciarsi in vocalizzi impressionanti, come accade nella parte finale di Methods of Survival, che si fa notare per un impressionante lavoro della sezione ritmica in grado di supportare sia il riff portante di matrice melodic death che le divagazioni prog che la band si concede spesso e volentieri. Il successivo brano inizia proprio lì dove finiva il primo ma stavolta sul riff death troviamo due voci che si rincorrono e fanno capolino per un breve istante le atmosfere "spaziali" di Terrestrials.

Heartquake ci mostra il lato più tipicamente prog della band, che però non rinuncia a donare al pezzo un'aura misteriosa e inquietante lasciandoci attendere un'improvvisa accelerazione del brano che in realtà non avverrà mai.

In Burning Bridges i synth ci introducono in una dimensione onirica da cui prende vita un riff ammaliante destinato a lasciare il campo a parti prog che sembrano cullare l'ascoltatore prima della grottesca parte centrale che dà forma alla morbosa pazzia della band.

Pazzia e genialità che sfociano completamente in The Vigil, una sorta di incredibile duetto tra i due lati della stessa persona : da una parte una decadente malinconia e dall'altra una rabbia pronta ad esplodere da un momento all'altro, con la parte finale che in quanto a carica emotiva meriterebbe da sola l'acquisto dell'album.

Il successivo Tentacles tira un po'il fiato, risultando il brano più "canonico" del lotto, se è lecito utilizzare un termine simile quando si parla degli Atrox, e muovendosi sempre all'interno di coordinate death-prog. Sprazzi di assoluta genialità riaffiorano prepotentemente in Secondhand Traumas, il brano apparantemente più aggressivo ma al tempo stesso più melodico perchè "ripulito" dalle claustrofobiche strutture prog in favore di un approccio più diretto. La conclusiva Pre-Sense sintetizza in otto minuti tutto quanto è presente su Orgasm, con una serie di cambi di tempo e di accelerazioni che non lasciano un attimo di tregua all'ascoltatore. Proprio a proposito di questo rapporto tra gli Atrox e chi fruisce della loro musica, non si può non notare quanto esso sia ambiguo, quanto l'ascoltatore sia perennemente disorientato da una band il cui approccio pare sempre in bilico tra l'ironia noir (guardate le deformi figure che caratterizzano le loro copertine, buffe ma al tempo stesso spaventose, effigi della paura e della contemporanea attrazione verso gli incubi fiabeschi) e la profonda serietà che traspare in alcuni passaggi.

Ma non è questa la sede per discutere di estetica della ricezione, quindi non resta altro che trarre le conclusioni dopo un viaggio assurdo e affascinante durato cinquantuno minuti : Orgasm è diverso da Terrestrials, la maturazione della band traspare ovunque, dal songwriting all'utilizzo della voce, anche se forse non è giusto parlare di passo avanti bensì di ulteriore tassello in un mosaico fino ad ora perfetto.

A tutti gli effetti una delle uscite imperdibili del 2003.

Voto: 8.5