THEATRES DES VAMPIRES - "Anima Noir" - REVIEWS

http://www.powermetal.de/review/review-11990.html
Theatres Des Vampires - Anima Noir

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Release: 2. 5.2008
Label: Aural Music / Audioglobe / SPV
Stil: Vampiric Gothic Metal
Homepage: http://www.theatres-des-vampires.com

  1. Kain
  2. Unspoken Words
  3. Rain
  4. Dust
  5. From The Deep
  6. Blood Addiction
  7. Butterfly
  8. Wherever You Are
  9. Two Seconds
  10. Anima Noir
Review von Erika Becker

Gar nicht mal so finster ist das, was da im Namen des Vampir-Metals aus meinen CD-Boxen schallt. Vielmehr clubkompatible Dancehits scheinen mir die italienischen THEATRES DES VAMPIRES da kreiert zu haben, und das ist weiß Gott kein Nachteil. Das Grundkonzept der vier Herren mit Sängerin Sonya Scarlet ist scheinbar bekannt: rockige Töne mit Gothiceinschlag zu weiblichen Vocals. Aber Frau Sonya ist weit davon entfernt, in der üblichen Sopranistinnenecke zu fischen. Sie hat eine eher tiefe, fast schon ein bisschen verruchte Stimme, die zu den teils lasziven Photos passt, die man im Internet von ihr so zu finden vermag - aber das nur nebenbei ...

Insgesamt zehn Songs bieten die Vampire mit "Anima Noir" auf, die allesamt überwiegend in beschwingterem Tempo daher kommen. Das beim ersten Song 'Kain' zu Beginn sehr im Vordergrund stehende Keyboard integriert sich dabei in den folgenden Stücken angenehm. 'Unspoken Words' gewinnt gleich zu Beginn durch eine gewisse Dramatik, die durch eine stärkere Rhythmisierung und hervortretende dunkle Gitarren erzeugt wird. Die Gitarren sind es überhaupt, die bei THEATRES DES VAMPIRES erfreulicherweise eine nicht unbedeutende Rolle spielen. Trotz symphonischer Anteile überwiegen insgesamt doch die rockigen Töne, so dass man sich nicht mit einer weiteren Band arrangieren muss, die ausschließlich Anleihen in der Welt der Oper nimmt. Interessant ist bei den bizarren Italienern hingegen die angenehme Mischung aus harschem Saiteninstrument mit elektronischen Passagen. Sehr schön deutlich wird dieses Gelingen bei 'Rain', dem dritten Song der Scheibe, der ebenfalls keine Enttäuschung ist. So setzen sich die Arrangements fort, die insgesamt natürlich keine Innovation darstellen, aber fetzig sind und Spaß machen.

Dass THEATRES DES VAMPIRES auch Balladeskes draufhaben, zeigen sie mit dem beinahe etwas schwülstigen 'From The Deep', das gleichwohl noch erträglich ist. Hier dürfen wir dann auch weiblich-sopranöse Experimente in Begleitung männlich-rauer Gesangsparts genießen, damit wir uns im Genre ein bisschen zu Hause fühlen. Nötig ist es eigentlich nicht, und so erfrischt die Band zum Glück mit dem folgenden 'Blood Addiction' wieder mit einem deftigen Rocksong, in den ebenfalls experimentelle Töne, diesmal wieder aus der Elektrotube, integriert sind. Klingt abgefahren! Dann ist der schwächste Song des vorliegenden Presswerkes erreicht. Mit 'Butterfly' fühle ich mich tatsächlich ein bisschen belästigt. Diese Duette mit Schmalzeinlage sollten THEATRES DES VAMPIRES besser lassen und sich auf ihre Stärke, das Komponieren von melodiestarken Gothicrocknummern, konzentrieren. Mit dem vorletzten Stücken 'Two Seconds' besinnen sich die Künstler dann auch noch einmal.

Und so fühlen sich mit hoher Wahrscheinlichkeit all jene angesprochen, die mit dem reinen Krachmetal nichts anfangen mögen, elfenhaften Frauengesang im philharmonischen Gewand aber auch nicht dauerhaft ertragen können, stattdessen das ein oder andere Klangspiel mit dem Keyboard lieben. Und den anderen sei gesagt, dass mit dem Titelsong 'Anima Noir' dann doch noch einmal im Opernrevier gewildert wird. Scheinbar geht es auch unter den Vampiren nicht ganz ohne.

Anspieltipps: Unspoken Words, Two Seconds
Erika Becker [ 8.6.2008]
 
http://www.debaser.it/recensionidb/ID_23530/Theatres_des_Vampires_Anima_Noir.htm

Ritorno sulle scene della formazione nostrana "vampiric metal" che poi, altro non sarebbe, che un innocuo gothic metal con tinte dark e tinte sinfoniche. Dal punto di vista della produzione del disco, beh, è inutile soffermarsi poiché è ineccepibile. Com'è ineccepibile la voce sofferente, languida e sensuale della nostra affascinante vocalist Sonya Scarlet.
Le tracce che compongono il disco poco si discostano dalla descrizione fattane anteprima, indi per cui procedere con una track by track è, davvero, superfluo ed inopportuno. Tuttavia mi soffermerei ad analizzare le songs che più mi hanno, in qualche modo, risvegliato sentimenti e destato un qualche fascino diverso rispetto alla massa. Tra le 10, citerei la ballata "From The Deep", un miracolo della musica, che fa il paio con "Unspoken Words". Discorso a parte merita la title track, "Anima Noir" che, introdotta da un bel giro di piano, ci propina quel che sarà il seguito, ossia melodie traboccanti e affascinanti, con una Sonya emozionante e dalla voce soffocata che dona alla song, quel tocco crepuscolare e cupo, perverso ma, allo stesso tempo, raffinato e di classe.
Il resto delle composizioni, invece, si "perde" in un già sentito, ossia, un'estremizzazione del discorso tastiere-synth, con alternanza di voce femminile e voce maschile più cupa, pesante ma mai growl, evitando, così, di cadere nel pacchiano e nello scontato.
Che dire: un album, questo dei TDV che poco si discosta dalle coordinate precedenti alle quali, ala band, ci aveva abituati e, perché no, viziati. Del resto, se è vero che ci sono canzoni che poco aggiungono al resto della minestra, è anche vero che "Anima Noir" e "From The Deep", da sole, meritano l'album.

Consigliato.
 
http://www.silentscreamzine.com/ReviewShow.asp?ReviewsID=6348

Sembrano passati secoli dai loro primi lavori, tale è stato il balzo stilistico dal black sinfonico e filthiano degli esordi al gothic femminile e patinato di questo “Anima Noir”. Certo, non si è trattato di una evoluzione drastica e repentina, ma il frutto di un processo graduale nel corso del quale le strutture si sono semplificate, la voce si è resa sempre più melodica (fino all’ingresso della frontgirl in pianta stabile), le atmosfere divenute sempre meno lugubri e più struggenti, il make-up sempre meno grandguignolesco et voilà, la metamorfosi è compiuta. E non senza una certa coerenza, possiamo dire, sia perché il gothic patinato ed elettronico di oggi ha qualche elemento in comune con il black sinfonico di ieri, sia perché il tutto è sempre avvenuto nel nome dell’assoluta carenza di personalità. I Theatres Des Vampires sono il classico gruppo del giorno dopo: suonano sempre identici a qualche disco – rivoluzionario o di successo – uscito qualche anno prima. E se il loro debutto è arrivato due anni dopo l’esordio discografico dei CoF, la loro svolta gotica è cominciata nel 2001 (“Suicide Vampire”), quando già il canone del duetto voce maschile/voce femminile era stato ampiamente codificato dai Theatre Of Tragedy da almeno sei anni; con “Pain And Pleasure” (2005) arriva un sempre più preponderante uso delle tastiere ai limiti di certa dance/ebm, ma solo molti anni dopo la svolta di “Musique” dei Theatre Of Tragedy (2000) e di “E-mania” degli Evereve (2001). Adesso, accanto alle tastiere (sempre più in evidenza) è rimasta solo la voce femminile (tranne che per qualche coro in sottofondo) a reggere i cori della band romana. C’è da dire che la vocalist Sonya Scarlet è davvero una brava interprete; che finalmente la produzione è del tutto all’altezza della situazione; che formalmente è tutto perfetto e gira a meraviglia.

Per molti versi possiamo dire che “Anima Noir” é il disco migliore mai realizzato dai Theatres Des Vampires.

Fermo restando tutto quanto detto prima.
[SIZE=-1]Fulvio Adile [/SIZE]
 
from : http://www.alonemusic.it/recensione.php?id=342


Anima Noir


SITOWEB:
http://www.theatres-des-vampires.com
http://www.myspace.com/theatresdesvampires

VOTO:
8 / 10


ETICHETTA:
Aural Music


TRACKLIST:
1. Kain
2. Unspoken Words
3. Rain
4. Dust
5. From The Deep
6. Blood Addiction
7. Butterfly
8. Wherever You Are
9. Two Seconds
10. Anima Noir


Ci avevano lasciati ai tempi di Pleasure and Pain con un gusto ancora estremo in bocca, quello strascico dei loro esordi che aveva segnato la produzione fino alla dipartita di Lord Vampyr.Ma è tempo di guardarsi avanti e di scegliere il vero cammino di questa Vampiric Metal band dalla seducente fontwoman, Sonya Scarlet.

E' la sua voce a far da padrona in questo nuovo lavoro: non troverete, come in precedenza, dei contrasti con voci maschili (a parte qualche rara backing vocals come ad esempio in "Blood Addiction").
Tastiere e sempre più presenti effetti elettronici immergono l'ascoltatore in un Gothic puro che sente la necessità di un distacco dalle "catene metal" che poco gli si addicono.

Non posso non menzionare la cover dei The Cult "Rain", terza traccia dell'album. A mio parere, il riarrangiamento del gruppo è ben studiato e non cade nell'errore di riproporre ambientazioni anni '80 che si sarebbero allontanate troppo dal concetto globale.

Sono assolutamente rapita fin dal primo ascolto da "Kain", song di apertura di Anima Noir. In piena tematica vampirica, questo è il brano che meglio descrive le nuove sfumature del sound dei Theatres Des Vampires.
Solo un tuffo nel passato: la title track che chiude (credo anche simbolicamente, a questo punto) Anima Noir per nuovi orizzonti accompagnati dal suono delle onde che si rifrangono in lontanza...

Consigliato a tutti coloro che apprezzano il Gothic in ogni forma, aperti ad ogni tipo di novità.





10-06-2008 |by Djibril
 
from : http://www.alonemusic.it/intervista.php?id=80


Theatres Des Vampires



Calano le tenebre su Alone Music, l’atmosfera è vellutata di un rosso sangue misto al bagliore di alcune candele. E’ per me un piacere accogliere tra queste pagine un gruppo storico dell’extreme gothic metal italiano, i Theatres Des Vampires. Sorgono dall’oscurità nel 1994 come gruppo prevalentemente di estrazione symphonic black ma con un’intensa passione per il Vampirismo. Oggi, infatti, sono considerati i fondatori del Vampiric Metal. Parlateci un po’ di questa vostra peculiare caratteristica…

I theatres des vampires nascono dalla comunione di idee e passioni, dall’amore per la notte e le sue creature, dalla passione per il vampirismo e dalla seduzione che esercita il sapore del sangue sui figli di Caino..
A queste tematiche si e’ unita la componente musicale che abbiamo sempre marchiato a fuoco con la nostra personalita’..Come band siamo sempre stati un problema da gestire per i giornalisti perche’ tutt’ora non rientriamo in un genere specifico..non siamo mai stati una band black metal, neanche agli esordi..abbiamo sempre cercato di sfruttare al massimo le nostre potenzialita’ e la nostra cultura, spaziando dalle atmosfere piu’ dark, allo screaming, ai momenti maestosi con tappeti orchestrali e cori polifonici, ai recitati, ai riff piu easy listening, (passatemi il termine)..noi siamo quello che sentiamo..la nostra musica riflette le nostre emozioni, la nostra evoluzione come persone e come musicisti..siamo sicuramente orgogliosi di aver dato le origini ad un genere definito successivamente vampiric metal anche se si e’ trattato di una scelta inconsapevole, non c’e’ mai stata la volonta’ di stupire creando qualcosa di nuovo ma semplicemente un voler esplorare i lati piu’ oscuri e dannati della nostra anima.


Nel corso degli anni, molti cambiamenti si sono affacciati sul vostro cammino sia dal punto di vista musicale sia della line-up. In principio il black e la figura di Lord Vampyr, ora nuove influenze che spaziano dai generi estremi a sonorità classiche, gotiche ed elettroniche con una frontwoman dall’invidiabile carisma Sonya Scarlet. Quali sono state le scelte che vi hanno condotto fin qui? Quali le vostre aspettative?

Le nostre scelte non sono mai state studiate a tavolino, abbiamo sempre seguito il flusso degli eventi, le nostre attitudini, la nostra voglia di creare sempre qualcosa di diverso perche’ diverso e’ il nostro modo di percepire la realta’ e ascoltare i nostri impulsi, le nostre passioni.. non possiamo essere cio’ che eravamo ieri ne quello che saremo domani.. quello che sembra essere non coerente segue in realta’ una logica precisa…noi siamo adesso quello che voi sentite attraverso la nostra musica..non saremo mai la pallida copia di noi stessi.
La scissione con Alexander e’ stata l’inizio di una nuova avventura, di nuove idee che hanno portato noi e lui a scelte diametricalmente opposte ..nessuno di noi poteva rinunciare ad essere quello che intimamente e’ , a seguire la propria indole e creativita’ e le strade si sono divise..
Come Theatres des Vampires abbiamo trovato nuove fonti di ispirazione e una nuova energia, abbiamo cambiato la line up partendo proprio dalla voce creando intorno ad essa un infinita gamma di sensazioni,emozioni, immagini, suoni che ci hanno condotto fino alla nostra ultima fatica, Anima Noir.
Siamo contenti del lavoro fatto fino ad oggi e guardandoci indietro sappiamo che la nostra storia e’ stata lunga e tormentata ma ci ha portato grandi soddisfazioni e mai come adesso possiamo ritenere di aver fatto davvero un buon lavoro…il nostro obiettivo e’ poter fare sempre meglio e dare sempre il massimo a chi ci ama e ci segue.

Nel 2004 Sonya Scarlet prende le redini vocali del gruppo e diventa il simbolo di tutto ciò che contraddistingue i Theatres Des Vampires. Memorabili le esibizioni live a metà tra lo scenico e il reale. Sonya, quali sono le tue priorità in ambito musicale? E qual è, invece, il tuo legame con la creatura che si libera sul palco durante ogni vostra performance?

Amo solo cio’ che e’ vero perche’ mi fa sentire viva..la creatura che si libera sul palco e’ la mia meta’ oscura che ha bisogno del nostro pubblico per nutrirsi..io vampirizzo i miei fans, prendo la loro energia per poter dare tutta me stessa, per poter gridare quello che si nasconde nella mia anima..loro sono il tramite tra il mio inconscio e la realta’..sono la mia vita perche’ ne fanno parte e non posso farne a meno…
Quello che vedete sul palco non e’ spettacolo, e’ realta’, e’ la nostra trance che ci trascina ogni volta in un mondo segreto dove solo noi possiamo entrare…e dove trasciniamo chi si lascia sedurre dalla nostra musica..questa e’ la mia priorita’…arrivare nella vostra anima e rubarla..

Credi che la tua figura venga presa in ammirazione/emulazione dal sesso femminile dei vostri fans? Se si, a cosa pensi sia dovuto?

Non voglio essere emulata perche’ sicuramente non mi ritengo un esempio da seguire ma credo fermamente che le nostre fans siano molto piu di questo…non si tratta di semplice emulazione ma di affinita’, di complicita’, un feeling che nasce attraverso le righe dei miei testi e nei quali loro si ritrovano, trovano pezzi sparsi della loro vita, della loro sofferenza, della loro immortale bellezza
..…in me vedono qualcosa che e’ nascosto dentro di loro…io sono soltanto il loro
Specchio visibile..

La vostra discografia consta di 10 album in 10 anni con l’inglese Plastic Head e nel 2005 con l’uscita di “Pleasure of Pain” (uno dei miei preferiti) inizia la produzione sotto l’Aural Music. Oggi, dopo un live Dvd e un doppio cd, tornate con un nuovo full-lenght “Anima Noir” uscito il 2 maggio. Descrivetelo secondo il vostro punto di vista…

Anima Noir penso sia un’ottima rappresentazione di quello che sentiamo negli ultimi anni.
E cioè voglia di percorrere nuove strade, senza seguire i canoni imposti da alcuni assurdi “dettami” di un genere.
I Theatres des Vampires amano far musica.. e non vogliono essere rinchiusi all’interno di un recinto, creato da genere e sottogeneri..
Penso che il nostro “discorso” musicale sia principalmente rivolto a persone con visioni “aperte” della musica.
Niente paraocchi please!

Come nel sopracitato Pleasure of Pain che vanta di collaborazioni con Male Vocalist di un certo calibro sia italiani che stranieri, anche in Anima Noir sono presenti alcuni guest. Come li avete scelti e qual è stato l’esito della collaborazione?

Veramente in Anima Noir le uniche collaborazione sono dovute a delle persone che hanno lavorato con noi alla buona riuscita dell’album. Professionisti della musica e non “gueststar” insomma.
Persone che hanno prestato il loro bagaglio artistico e tecnico, per rendere l’album un “gradino sopra” alla moltitudine di musica anonima che spesso si sente in giro.
L’esito della collaborazione lo potete sentire tutti con le vostre orecchie!
E quindi se vi è piaciuto l’album, direi una collaborazione positiva!

Pensate di creare un videoclip tratto dall’album? Se si, dateci qualche anticipazione…

Sicuramente realizzeremo un video a breve, gia sono in cantiere diverse idee e stiamo vagliando la scelta dello staff e della produzione ma non possiamo dare anticipazioni.

Tornando in tema live, recentemente in territorio italiano avete partecipato all’ultima edizione del Dark Fest tenutosi a Roma assieme ad altri gruppi dark/gothic della scena internazionale. Qual è il vostro giudizio in merito? Pensate che simili eventi siano apprezzati dai supporters italiani?

L’Italia e’ un paese particolare che sta cercando di crescere in ambito dark-gothic con enorme fatica…e’ un paese tradizionalista sotto tutti i punti di vista, compreso il metal ed il gothic rappresenta un elemento nuovo, quasi di disturbo, che deve essere assimilato lentamente per essere davvero apprezzato..Sto parlando piu dei giornalisti che del pubblico..sono le web zine italiane le prime a schierarsi contro il gothic in generale ma specialmente il gothic made in Italy..Conosco molte band valide ed e’ un peccato che non riescano ad emergere per colpa di un’ottusita’ troppo diffusa…
Ma noi continueremo a supportare (e a sopportare) il nostro paese cercando di diffondere la nostra musica nel mondo e partecipando a festivals e concerti anche in giro per l’Italia..croce e delizia..

Avete in progetto nuove date in Italia, magari in un tour promozionale del nuovo album?

Stiamo pianificando vari tour compresa anche l’Italia ma stavolta ci stiamo muovendo piu’ lentamente, con i nostri tempi..vogliamo che tutto sia organizzato nel migliore dei modi per poter dare al nostro pubblico un grande spettacolo..
Vi faremo sapere i dettagli al piu presto.

E’ inutile ricordare che la vostra fama si estende oltre l’Europa, in America e in Asia anche grazie all’estesa distribuzione discografica. Qual è la performance estera che vi ha segnato o che rimane piacevolmente nella vostra memoria?

Ogni audience ha la sua particolarita’ che la rende unica e rende speciale ogni singolo concerto..All’estero ci siamo sempre diverititi molto…sicuramente il Sud America e’ stata un’esperienza indimenticabile con un pubblico calorosissimo e davvero coinvolto ma con grande sorpresa abbiamo ritrovato una grande energia anche a Mosca dove abbiamo fatto davvero un bel concerto con un pubblico presente ed entusiasta…Non vi saprei dire quale sia l’esperienza migliore, io direi tutte!

Siamo giunti al termine di questa intervista che mi ha permesso di fare un excursus della vostra carriera. Estendendo il vostro sguardo all’orizzonte, cosa vedono i Theatres Des Vampires nel loro futuro?

Concerti, concerti, concerti…questa e’ la nostra priorita’

Vi ringrazio molto per aver reso possibile questa intervista e per aver scelto Alone Music. Vi auguro un in bocca al lupo per i vostri progetti. Vi lascio ai saluti per tutti i vostri fans. Alla prossima!

Grazie a voi per l’intervista…in blood we lust!

Sonya Scarlet


http://www.theatres-des-vampires.com
http://www.myspace.com/theatresdesvampires


04-06-2008 |by Djibril
 
http://www.eutk.net/album.aspx/8887/7747/

7/10

(Aural Music)Theatres des Vampires - Anima Noir

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Il precedente disco dei vampiri Romani è forse giusto alla luce del 2008 considerarlo come un album transitorio, soprattutto perchè Pleasure And Pain era un nuovo inizio per i Theatres Des Vampire dopo l'abbandono dello storico leader Lord Vampyr dietro al microfono. Ma anche perchè vide l'ingresso ufficiale (o meglio il cambio di ruolo) di Sonya Scarlet dietro al microfono, andando a ricoprire quel compito di frontwoman assoluta che non gli era stato possibile sino a quel momento. Il risultato fu un cd carino, ma a se stante, dove il gruppo stava cercando una via stilistica che potesse dare sfogo a Sonya, e finalmente possiamo dire di esserci arrivati con questo Anima Noir. Rispetto all'immediato passato l'elettronica finalmente trova maggiore spazio negli arrangiamenti, forse prende un tantino troppo la mano nell'approssimativa e scontata sezione ritmica di Two Seconds, ma poco male. Ci sono sicuramente Kain, Unspoken Words e Blood Addiction a reggere il gioco, finalmente tutto suona più maturo e deciso, soprattutto nei riffs di chitarra che sembrano andare a pescare più in un Rock moderno che nel trito e ritrito Gothic Metal. Anche Sonya si trova maggiormente a suo agio grazie ad una prestazione graffiante, che qualche volta contrasta con certe atmosfere romantiche, ma che ben si adatta alla loro proposta. Stilisticamente si può dire che la canzoni si sono snellite da certi inutili orpelli, ora vanno dritte al sodo con più facilità, lasciando un segno nell'ascoltatore, visto che le melodie sono di facile presa, ma non scontate. Non so quanto potranno contare per il futuro certe incursioni Electro negli arrangiamenti, ma forse è arrivato il momento di osare definitivamente.
 
from :
http://www.eutk.net/interview.aspx/607/

Theatres Des Vampires


Finalmente tornano sul mercato i capitolini Theatres Des Vampires, fautori di un personale Gothic Rock/Metal che all'estero si sta facendo valere con una certa veemenza, a testimonianza di come anche in Italia sappiamo il fatto nostro in fatto di sonorità oscure e tenebrose.

Allora ragazzi da dove iniziare? Come è stato accolto il precedente Pleasure And Pain? Soprattutto per quanto riguarda il pubblico, insomma non credo sia passata inosservata Sonya dietro al microfono.


Fabio :: E’ vero quello che dici. Pleasure And Pain rappresenta un cambiamento epocale per la band. Non solo un passaggio di testimone al microfono, ma anche un cambio di direzione musicale verso lidi più legati al Gothic.
Cosa ti posso dire, la reazione del pubblico è davanti agli occhi di tutti.
Sonya è diventata in questi anni un vero e proprio personaggio di culto, con decine di fan club in giro per il globo.
E così la popolarità stessa della band e cresciuta enormemente, non credo si possa neanche paragonare la visibilità che abbiamo ora rispetto a 4 anni fa, stiamo parlando di situazione non lontanamente paragonabili... sul serio. E penso che questo sia dovuto in parte al cambio di cantante ed in parte ad un cambio di genere, sicuramente più personale e meglio descrittivo per l’immagine romantica e dark del vampiro..,

E ora veniamo a questo nuovo Anima Noir, che io personalmente trovo più efficace e maturo, quanto ci avete lavorato sopra?

Fabio :: Ti ringrazio. Anima Noir penso rispecchi la maturità che abbiamo acquisito dopo tanti anni di musica. La nostra band è estremamente affiatata, basti pensare che io, il bassista ed il batterista suoniamo insieme dal 1997... 11 anni insieme a far musica penso faccia la differenza. Comunque devo dire che abbiamo lavorato molto su Anima Noir, da tutti i punti di vista, compositivo, di arrangiamento e di produzione.
Sono onestamente fiero di aver fatto un album del genere, che come avrai visto sta avendo feedback impressionanti, sia dal punto di vista di vendite che di visibilità.

Mi ha incuriosito molto la cover dei Cult, è un tributo ad una band che vi ha colpito artisticamente? Oppure è un vero e proprio omaggio ad un gruppo che immagino abbia segnato la vostra generazione.

Fabio :: I Cult sono una grandissima band che ha segnato la mia infanzia., penso che moltissime band abbiano preso spunto da questo gruppo. Ci è sembrato giusto omaggarli con questa cover, riproponendola in una versiona molto personale e moderna, che tra l’altro sta andando benissimo sia come programmazione sulle radio sia a livello di discoteche Rock! Penso sia anche un bel modo di riscoprire questa grande band, che molte nuove leve non conoscono perfettamente.

Finalmente gli inserti elettronici nella vostra musica iniziano a farsi sentire con più spinta, a questo punto credo sia il caso di fare il passo decisivo, non trovi? Non dico che dovete diventare come gli Hocico però lasciarsi andare… che ne dici?

Fabio :: Dico che è impossibile che questo avvenga. Malgrado gli inserti elettronici, la nostra rimane una musica con una forte natura Rock e Metal, basta ascoltare il drumming del nostro batterista o la sezione chitarristica e il cantato estremamente Rock di Sonya. Infine basta fare un salto ad un nostro concerto per capire di che pasta siamo fatti, i Theatres Des Vampires fanno un genere di musica che è difficilmente inquadrabile, ma sicuramente NON facciamo musica elettronica, tantomeno EBM come potrebbero essere gli Hocico.
La nostra musica ha tanto Rock e Metal nel suo sangue e penso questo si senta da subito. Certo i tempi cambiano e la sperimentazione con l’elettronica è sempre molto interessante, però non mi sembra che per altre band che fanno lo stesso tipo di sperimentazione (dico alcuni nomi, The Kovenant, Rammstein, White Zombie...) nessuno abbia mai messo in dubbio la loro natura Rock o Metal. Mi ha lasciato perplesso leggere su qualche webzine Italiana che il nostro disco è un disco EBM... la trovo una grande cazzata. Questo vuol dire o non aver ascoltato il disco o non sapere cosa significhi EBM.

A proposito a questo punto mi sembra giusto chiedervi di Two Seconds, come è nata?

Fabio :: Ma ti dirò, Two Seconds, è un brano molto Metal Industrial, ed è nata per gioco, collaborando con un nostro caro amico, che da sempre ci supporta in tutti i modi, Icy dei Latex Teen. Ci siamo messi insieme a lavorare su qualcosa di nuovo ed è uscito questo brano. Lo considero più un divertente esperimento che qualcosa da prendere in considerazione per un nostro trend futuro.

A livello di concept invece questa volta come vi siete mossi? Il vampirismo è ancora parte del vostro trademark oppure crediate sia giunto il momento di analizzare anche altre tematiche?

Fabio :: Il Vampirismo, rappresenta ancora una parte fondamentale della nostra esistenza. E così tutte le tematiche crepuscolari e oscure.
Sicruamente da qualche anno, con Sonya alla voce (e quindi con lei a scrivere i testi), vista la sua grande inclinazione verso certe tematiche ed una sua innata bravura nel letterario, i nostri testi sono diventati più simbolici, poetici... romantici... ma è indubbio che il vampirismo rimane la parte fondamentale del nostro amore verso l’oscurità.

Nel 2008 cosa si aspettano i Theatres Des Vampire da questo nuovo Anima Noir? Riuscite a vivere di musica? Non credo di dire un’eresia se affermo che all’astero, in Sud America e in Inghilterra avete un buon seguito, qui in Italia come siete messi?

Fabio :: Ci sono alcuni paesi come tutta l’America latina, l’Inghilterra, la Russia e l’Est Europa, dove oggettivamente la nostra band risuote veramente molto success, altri dove questo successo non è così evidente. In Italia devo dire che le cose non vanno così male, almeno dal punto di vista delle vendite (ovviamente sempre in relazione al genere che facciamo). Pleasure And Pain fu uno dei dischi di maggior vendita dell’Aural Music e pare che questo Anima Noir non solo bisserà questa cosa, ma aumenterà ulteriormente questo dato.
Siamo stati in classifica di vendita per alcune settimane nelle chart di alcuni distributori del Nord Italia, e questo non accade molto spesso per altre band Italiane.
Malgrado quello che possa essere spinto più o meno dai giornali o dalle webzine (che diciamolo, spesso danno spazio all’etichetta che paga di più, non tanto alla band che ha effettivamente un culto alle spalle o un seguito, ma mi rendo conto che di qualcosa bisogna anche vivere!), la nostra band ha effettivamente un grande seguito anche qui in Italia.
Semmai qui il problema è la mancanza di luoghi adatti ad un certo tipo di musica, o di serate a tema...
Siamo in pochi in Italia ad amere questa musica, siamo onesti! E’ un peccato me ne rendo conto, ma è così. Riguardo a vivere di musica... purtroppo no. Ma penso che sempre dalle nostre parti, sia un cosa diffusa. Non penso che nessuna band che faccia un tipo di musica così particolare possa viverci in Italia. E non avere una fortissima base di vendite o numero di live, proprio nella terra natale, compromette molto la possibilità di vivere realmente di quello che facciamo.
Tutte le band del mondo, prima di fare tour mondiali, partono con tour nel proprio paese, che gli permettono di creare una base di vendite e comunque di introito dai live, sufficente a poter seguire il tour in altri posti con più rilassatezza. Per le band Italiane è l’esatto contrario, capirai che non è semplice in condizioni del genere. Qui in italia chi fa musica di un certo tipo lo fa per passione. Mettetevelo bene in mente.

Il palco è forse per voi la dimensione ideale, e lo si evince anche dal Dvd Desire And Damnation, avete quindi in mente di promovuore il nuovo disco con un bel tour?

Fabio :: E' così, questo è verissimo, comunque lo stiamo già facendo, abbiamo già fatto alcune date di promozione del disco, cominceremo solo con poche date in questo periodo, per concentrarci con l’attività live da settembre in poi. Dovremmo tornare in Sud America, in Russia, in Est Europa ed in Inghilterra. Sono previste anche tappe in Spagna e Portogallo e penso anche in Germania. Ovviamente ogni volta che ci si presenterà un’occasione cercheremo di suonare anche dalle nostre parti.

Tornando a parlare di Anima Noir, dove è stato prodotto? I suoni sono potenti ma anche raffinati, forse la migliore della vostra carriera.

Fabio :: Concordo in pieno. Anima Noir è la nostra migliore produzione di sempre. Devo infatti ringraziare Christian Ice e Luca Bellanova dei Temple of Noise Studio di Roma per questo risultato, ci hanno supportato fin dall’inizio, hanno curato parte degli arrangiamenti e addirittura anche parti stesse delle composizioni. Abbiamo messo su un vero e proprio team di lavoro lavorando a stretto contatto per 6 mesi, così da non lasciare nulla al caso e rendere tutto coerente e compatto.
Christian Ice non solo è il produttore del suono, ma anche il nostro fonico ufficiale nei live e ha prestato la sua potente voce per la parte maschile di Blood Addiction che tra l’altro è uno dei pezzi più amati del disco. E chi ci ha sentito in questi primi live di promozione del disco è rimasto a bocca aperta. Riusciamo addirittura ad essere più potenti del disco! Ci stiamo trovando veramente bene con i nostri collaboratori e siamo sicuri che questo “matrimonio” artistico durerà per molto tempo!

Ormai è passato abbastanza tempo, e due dischi, da quanto il vostro ex-singer Lord Vampyr se ne è andato, non mi interessano le motivazioni, anche perché questa domanda ve l’avranno fatta centinaia di volte. Io voglio andare oltre… che rapporto esisteva fra i Theatres Des Vampire dell’epoca Lord Vampyr e i Militia Christi…? Credo di essere uno dei pochissimo ad aver intuito questa cosa, come dire, segreta.

Fabio :: Vedi, la tua domanda è estremamente interessante, anzi ti devo dare il merito di essere il primo a fare una domanda del genere, tuttavia sono fermo sostenitore, che NON TUTTE le domande debbano avere una risposta. A volte le domande sono destinate a rimanere tali.
Penso che la condanna peggiore dei tempi moderni, sia proprio la volontà di avere bisogno di risposte a tutti i costi, e queste risposte devono sempre arrivare dagli altri. Ma le risposte, spesso, non vanno cercate in questo modo perchè già vivono dentro di noi. Fondamentalmente tutte le domande hanno già una risposta che alberga nel nostro Io più intimo, siamo noi che abbiamo dimenticato come debbano essere cercate queste risposte...

Ok siamo alla fine, grazie per la disponibilità e chiudi come vuoi…

Fabio :: Grazie a voi per l’opportunità... Blood Is Life..

Intervista a cura di
Andrea 'BurdeN' Benedetti
 
From vs-webzine (France):

Tiens, ils ont embauché Cher, THEATRE DES VAMPIRES ? Ah non, c'est juste c'est Sonya Scarlet la chanteuse du groupe qui a l'air d'avoir pris un sacré coup de vieux sur cette photo au verso du CD promo. Ce ne sont pas les autres membres qu'il fallait flouter au second plan mais bien elle au premier plan car si sa tenue s'est arrangée (fini les mini-shorts en vinyl et les collants troués), on ne peut pas dire autant de son physique. Mais trêve de bavardages, nous ne sommes pas là pour parler chiffons ou ravages du temps mais de "Anima Noir" le nouvel album du quintet transalpin, rien moins que leur huitième.

Ma connaissance du groupe se limite à la réédition de "Vampyrisme", premier album du groupe, dont j'avais eu l'insigne douleur de vous parler il y a déjà plus de quatre ans. Depuis le groupe a sorti deux albums que je me suis bien sûr empressé de ne pas écouter, un DVD que j'ai royalement snobé et un best of (un double CD, rien que ça, ils ont du y mettre des titres d'autres groupes, c'est pas possible !) dont je me suis dispensé mais je n'ai malheureusement pas eu y échapper cette fois. THEATRE DES VAMPYRES a depuis un moment laissé tomber le black metal mélodique de ses débuts pour aller jouer dans le bas à sable du goth-metal. "Anima Noir" ne déroge pas à la règle, plus la moindre trace d'une quelconque ambiance baroque ou de la moindre orchestration symphonique ici, place à un metal moderne qui se veut accrocheur et donc bien plus accessible qu'auparavant. On se retrouve donc avec tout un tas de mélodies gentillettes et dans l'ensemble plutôt éculées, que l'on dirait déjà avoir été utilisées par tout un tas de groupes auparavant... Une touche de HIM par ici, un zeste de THE VISION BLEAK par là, du LEAVES' EYES, du POISONBLACK, du LYCOSIA et le tour est joué, on a les dix titres nécessaires pour sortir un album. Sauf qu'au sortir de ces dix titres, on a quand même sacrément l'impression d'avoir perdu 45 minutes, de s'être fait arnaquer. Entre le chant insipide et vraiment pas inspiré de Sonya Scarlet (je vous l'avais dit qu'elle avait une sale tête sur la photo... elle doit nous couver quelque chose) et ce synthé moisi mixé beaucoup trop en avant à mon goût, on est vraiment pas gâté.

Bref, un album de plus pour THEATRE DES VAMPYRES, un nid à poussière de plus. De toute façon, je n'attendais vraiment rien de ce groupe de seconde zone.

8/20

Sheb
 
http://www.musicboom.it/mostra_recensioni.php?Unico=20080615011521

Il precedente disco era intitolato Pleasure And Pain ed è stato per i nostrani Theatres Des Vampires un banco di prova per assestarsi sulle nuove coordinate vocali di Sonya Scarlet, che per chi ancora non lo sapesse ora copre il ruolo di frontwoman totale, dopo l'abbandono di Lord Vampy. Ora con questo Anima Noir si gettano le basi definitive per una futura evoluzione stilistica. Ormai la voce di Sonya è completamente integrata, e la musica si è spostata su un Gothic Rock/Metal più diretto, e meno ricercato, come avveniva nei primi dischi dove gli arrangiamenti spesso offuscavano un po' il tutto. Adesso invece grazie a brani come Kain, Unspoken Words e Blood Addiction suona tutto più "facile" ed immediato, e quando dico facile non voglio assolutamente dire che i Theatres Des Vampires si siano adagiati su becere soluzioni commerciali, dico soltanto che finalmente il loro impatto sonoro è fruibile al 100%. Più passa il tempo e più la voce di Sonya si fa aggressiva nell'approccio molto Rock alla musica. Ma la novità non è soltanto questa, perchè più aumentano gli ascolti e più ci si rende conto di come anche a livello strettamente musicale la band stia cercando nuove strade, come quella dell'Elettronica che inizia a farsi sempre più presente, e Two Seconds la dice lunga. Generalmente Anima Noir si manifesta come un album maturo, scritto bene e registrato meglio, la testimonianza di una band che è cresciuta lentamente ma costantemente, e fuori dai nostri confini in molti se ne sono accorti.
 
http://www.metalrage.com/reviews/2219

65%

Anima Noir is already the eleventh album of these “vampires”. A band that has made its mark in the Italian gothic scene. If you can survive for eleven albums in a crowded scene, some might say that Theatres Des Vampires (TDS) has a loyal following.

TDS plays Gothic Metal (they proclaim that they play Vampire Metal….yeah right) larded with some electronic beats. You can compare it a bit with Theatre of Tragedy in times of their third album, though qualitatively way less.

Sonya has an okay voice. Nothing spectacular, but also not glass breaking. And that’s too bad….The vocals are such an important element for this kind of metal to be successful. If I compare this with other gothic metal releases like for example the last album of Within Temptation or the debut album of Kingfisher Sky, I must say that TDS pales in comparison. They aren’t a bad band, but Sonya’s voice just doesn’t cut it. It’s decent, but that’s not enough nowadays.

It shouldn’t be a real problem if the other musicians would be really good, but they also linger in the mud called decency. Nothing fancy, but they just do their task with no strings attached. They just play at the service of the songs and those are built around Sonya’s voice and the occasional beats (though so it seems). And well, those elements aren’t to write home about. All in all this makes Anima Noir a mediocre disc.

If you could compare this effort of TDS with a colour it would be grey. Nice to wear to work, but not to stand out in a crowd. This is the same with Anima Noir; nice to have if you want to own every disc in this scene, but not a high flier whatsoever.
 
http://www.heavy-metal.it/recensioni/album_templ.php?id=2418

Sembra inesorabilmente placarsi l'influenza del carismatico (e ormai ex singer) Lord Vampyr sui romani Theatres Des Vampires e il nuovo 'Anima Noir' è qui per ribadirlo fermamente.

Il CD, infatti, apporta una svolta elettronica davvero pesante all'intera discografia della band incentrandosi tra l'altro su coordinate musicali prettamente gothic metal e non più black come in passato. La voce di Sonya trova così la sua dimensione ideale e anche le soluzioni adottate dal resto della compagine sembrano puntare a un mercato senz'altro molto più consistente e easy listening senza per questo rinunciare al classico immaginario horror vampiresco che ha sempre contraddistinto la band. Dal punto di vista musicale 'Anima Noir' è dunque un CD di estrema rottura con il passato, consapevolmente ideato per dare una svolta decisiva alla propria carriera: i fan che già avevano mal digerito la dipartita di Lord Vampyr probabilmente oggi non hanno più motivo di seguire la compagine, anche perchè i Theatres Des Vampires sono intenzionati a non rimpiangere nulla di quanto fatto in passato. Sembrano quasi un gruppo nuovo e il disco li premia in parte, in attesa di una (nuova) maturazione che ne consolidi dal profondo i cambiamenti prinicpali.
Il loro gothic moderno ha delle buone carte da giocarsi e in futuro la compagine potrebbe trarre enorme giovamento da questa nuova pelle artistica. A patto che una buona dose di personalità sia comunque recuperata...



Maurizio "Trevor" Gabelli
 
kronik

Ormai definitivamente mutati, dopo l’uscita di scena di Lord Vampyr. Non si può far altro che prenderne atto. I Theatres Des Vampires sono adesso un gruppo gothic metal a tutti gli effetti, essendo rimasta Sonia Scarlet dietro il microfono, unica paladina di una formazione sempre più lontana dai propri esordi black metal (se di black si è mai potuto parlare) e proiettata verso un gothic a tinte elettroniche di più semplice assimilazione.

“Anima Noir” (omaggio o dileggio agli Aura Noir?) presenta in effetti una marcatissima componente elettronica, che finisce per sgomitare su chitarre e sezione ritmica rendendoli entrambi dei meri riempitivi. Pochissimi inserti di growl o scream, tutto incentrato sulla piacevole voce di Sonia e sui mid tempos delle varie “Blood Addiction”, “Dust” e “Kain”.
A dirla tutta, benché indubbiamente si tratti di un lavoro non ortodosso, da “Anima Noir” ci saremmo aspettati qualcosina di più. Belli gli arrangiamenti, coraggiosa la continua evoluzione del sound, ma per il resto si notano una preoccupante monotonia ed una strisciante, fiacca carenza di ispirazione. Sarebbe stupido pretendere un ritorno agli esordi e in realtà nessuno lo chiede, tanto meno il sottoscritto; non è intransigenza né chiusura mentale, ma semplice realismo: il gruppo funziona poco perché poche sono le idee. E questo dispiace.
 
http://www.negatron.it/index.php?op...0627&Itemid=92&mosmsg=Grazie+per+il+tuo+voto!

7/10

"Anima Noir" rappresenta il nono album di della band Romana, abbandonate definitivamente le sonorità Black Metal degli inizi, ma tale metamorfosi era evidente già nel precedete lavoro "Pleasure And Pain" del 2005. Questo lavoro si accostao a sonorità più propriamente gothic metal, stampo anni 80, per rendersene conto di quanto detto basta, ascoltare il brano di apertura "Kain", le tematiche dedite all’oscuro personaggio di Stoker, sono presenti e rappresentano sempre la vena portare dei testi, "Yes My Master". La traccia "Unspokne Words" rimane sul livello della precedente, aggiungendo intermezzi romantici, a base di tastiera, che fanno riecchegiare nell’orecchie di c hi ascolta qualche sonorita di stampo finnico "Nightwish". A rafforzare la teoria della sterzata gothic metla anni 80, la terza traccia ci dà la conferma "Rain" dei "The Cult", tratta dall’album "Love", pietra miliare del genere gothic metal che si dimostra una buona prova, l’impressa non è delle piu semplici ,dato che vocalmente ci si confronta con un certo Ian Astbury, che non è ultimo degli arrivati. Si prosegue con "Dust" brano orecchiabile e di discreta intensita, "From The Deep" un ballad che ricorda molto da vicino quelle dei sopracitati finnici. "Blood Adiction" si discosta dalla precedenti track, l anima elettronica la fa da padrona rispetto alle precedenti, con l’introduzione della voce maschile, un piccolo ritorno al passato. "Where You Are" e "Two Seconds" non aggiungo molto a quanto detto precedente, forse si trascinano stancamente verso la chiusura di questo lavoro, c’è da aggiungere qualche intermezzo EBM come l’intro della prima citata track ad esempio. Chiude la titletrack "Anima Noir" una ballad malinconica ( in stile Lacrimosa) e dolce uno fra i brani piu riusciti di questo lavoro.

Un buon ritorno, la svolta verso il gothic metal è avvenuta, nulla di nuovo e/o elettrizzante ma per i nostalgici degli anni 80, questi lavori sono sempre ben graditi.
 
http://www.debaser.it/recensionidb/ID_23588/Theatres_des_Vampires_Anima_Noir.htm

Hanno iniziato come una delle tante band clone dei Cradle Of Filth, e dopo tante vicissitudini i Theatres Des Vampires sono diventati una band nuova, trasformata, con una cifra stilistica ben precisa. "Anima Noir" è il loro 7° album, una raccolta di 10 nenie caratterizzate da un gothic metal/rock pieno di influenze elettroniche, cantate dall'intensa voce di Sonya Scarlet (ex corista del gruppo e cantante ufficiale dopo l'abbandono di Lord Vampyr). Si comincia ottimamente con "Kain", pezzo tra i più accattivanti del cd, un rock elettronico ben in linea con le trame gotiche del gruppo, con Sonya nella sua migliore performance di sempre, nonché nella più varia. "Unspoken Words" è un pezzo aggressivo dai toni più metal contornato però da spunti melodici, che rimandano a "My Lullaby" o a "Bring Me Back", e da bellissime parti di piano. "Rain", cover dei Cult, si rivela la peggiore canzone dell'album, un esperimento davvero poco riuscito. Non poco interessante invece "Dust", canzone gothic rock forse troppo facile, con romantiche tastiere e ritmiche Nightwish-oriented. Bellissima "From The Deep", ballata d'archi nel cui ritornello Sonya sfoggia uno stupendo quanto inatteso cantato lirico. Davvero insuperabile, anche se a volte la voce risente di una produzione non troppo perfetta. "Blood Addiction" è un pezzo piacevole ma non eccezionale che ricorda i Moonspell più leggeri, con una voce maschile aggressiva. Accattivanti si rivelano le due tracce successive: "Butterfly" è un pezzo rock-metal con voce maschile stavolta pulita e con un ritornello molto romantico, mentre "Wherever You Are" si muove su lidi rock-elettronici (quest'ultima fa subito venir voglia di ballare, la definirei "frizzante":)) Tralasciando la poco innovativa "Two Seconds" arriviamo a quello che ritengo essere il capolavoro del disco, la bellissima "Anima Noir", una stupenda ballata per piano e archi, in cui il gruppo racchiude un'aura stupendamente gotica, tragica. Qui Sonya offre un'interpretazione davvero sofferta, sussurrata per poi esplodere in un angelico canto lirico, in una miriade di accenti e sfumature di pura poesia.
Disco quindi consigliato ai fan dei T.d.V.-periodo Scarlet anche se è certamente palese un cambiamento dal gothic metal di "Pleasure And Pain" verso sonorità più elettroniche e dark, pur non venendo a mancare una sana componente rock. Ma il lavoro, salvo un paio di episodi, è più che buono, e certamente va lodata la bravura di questi vampirelli italiani
 
From Obsküre:

Jamais Theatres des Vampires, en presque quinze ans de carrière, n’a connu d’émergence. Et ce en tout point. Sa notoriété se cantonne à des cercles fermés, des fans de Goth horrifique faisant fi de son manque de goût et de sa condamnation aux seconds couteaux. Quant à son intérêt, il est tout relatif. Qui sait passer outre une orchestration carton-pâte comme un visuel trop kitsch pour être digeste peut tenter sa chance. Personne d’autre.

Le théâtre grotesque dure depuis trop longtemps, et pourtant la promotion qui encadre ce nouvel album laisse imaginer que le groupe a eu envie d’en découdre, de se révéler enfin au grand public. Les parures approximatives de sa musique sont remises aux calendes, et l’auditeur perplexe salue l’incursion de l’électronique. Le groupe délaisse les visuels occultes et victoriens pour s’entourer d’une aura de cyber-vampire, toujours dégoulinante mais témoin d’une volonté de changement. A présent, les compositions Goth Metal (plus aucun rapport avec le Black, donc) des Italiens sont parcourues de quelques boucles, parfois même de beats, les claviers sont plus acides sans renoncer à la préciosité de rigueur des orchestrations, et les riffs de guitare, toujours simples au possibles, sentent la modernité et l’écoute intensive d’un Metal Industriel furieusement tendance, à défaut d’être transcendant.

Pourtant Theatres des Vampires n’est toujours pas convaincant. Il a remis en cause, par-dessus tout, l’aspect plastique de sa musique qui jouit désormais d’une précision toute professionnelle et d’une production claire et puissante, mais il n’a pas cherché à donner plus de substance à son écriture. En théorie plus tubesque, la tenue de l’album est en réalité d’une platitude affligeante, et rien ne vient secouer des schémas éculés terriblement ennuyeux. Ni émotion, ni efficacité, il est même impossible de trouver l’excuse classique : « c’est peut-être dénué d’originalité mais c’est souvent jouissif ». Anima Noir est la tentative d’un groupe de s’élever, d’être plus accessible, mais il ne détient pas la moindre perle, pas la moindre étincelle (même si l’oreille se réveille un peu en fin d’album pour le morceau titre, plus nuancé et mieux écrit). On s’ennuie ferme, et ce qui se voulait accrocheur ne décolle à aucun instant, d’autant que l’interprétation de la chanteuse est désespérément scolaire.

Les fans inconditionnels de Goth Metal moderne peuvent toujours essayer, il se pourrait qu’ils trouvent en "Unspoken Words" ou "Rain" leur bande-sonore pour un court temps. Mais soyons honnêtes, Anima Noir est raté.

Par Rosariüs

45/100
 
http://www.ultimatemetal.com/forum/reviews/425473-theatres-des-vampires-anima-noir.html

Theatres Des Vampires - Anima Noir
Aural Music - Aura005 - 2 May 2008
By Paddy Walsh

theatres_des_vampires-anima_noir.jpg


Those of you interested in Italian goth metal staples Theatres Des Vampires would do well to ignore the hammy 'Vampiric Metal' tag, as it's a peurile and singles them out for more ridicule than they deserve. I'd imagine it's probably put off as many potential listeners as their 'we invented our own genre' gimmick has actually gained. But I digress. Many moons ago I was subjected to one of their earlier releases - the name of which escapes me - but I do recall a fairly syrupy and tedious brand of the Cradle of Filth symphonic black metal formula. Anima Noir is is all but unrecognisable, composed of dancefloor-friendly gothrock anthems like a riffier Sisters of Mercy. Abgott fans - now is your cue to leave the hall - these fellow Italians will most certainly leave your grimness wanting.

The rest of you might be interested to know that as far as metallic goth rock goes, Anima Noir is as pleasant a stab at this often tedious genre as you're likely to hear this year. Sure, Sonya Scarlet (yes I know you can smell cheese, but bear with me) has a squeaky quality in her voice that renders it somewhat irritating in lengthy doses, but she certainly can't be accused of insincerity, as she gives a spirited performance throughout. Hell, even obligatory ballad 'From the Deep' manages to work reasonably well, even if she insists on coming over all operatic on us. The guitars are laid on thick, and are thankfully high in the mix, and they are supplemented by an all pervasive synth presence. The latter has a distinct 80s flavour, and on tracks such as 'Blood Addiction' the guitars adopt a new wave-esque hue, making this release more retro than the crystal clear production might have you believe. The band wander into that unfortunate goth metal scourge of 'male-female-trading-vocals-duet' that the likes of Lacuna Coil have been inflicting on us for years, such as on the aforementioned 'Blood Addiction', and it's no less anoying here either. Much of Anima Noir is cheesy as hell, but for the most part it's an enjoyable romp into 80s two-step territory. Opener 'Kain', with its mid-paced stomp, and obvious dancefloor filler 'Two Seconds' will likely have the eyeliner-sonning masses in rapture. This is certainly a better direction than the Cradle of Filth-worship of old, and indeed it stands above much of the saccharine goth 'metal' hordes doing the rounds these days.
 
http://www.revolution-music.dk/anm.php?alid=2349

Theatres Des Vampires - Anima Noir
Theatres_Des_Vampires__AnimaNoir.jpg
Karakter
4h.jpg

Pladeselskab
Aural Music
Skrevet af
Fyrstinden
Dato
04-12-08
Link
Theatres Des Vampires
Theatres Des Vampires, Myspace
Aural Music
Genre
Gothic Metal

Det første, der umiddelbart faldt mig ind var, at coveret skreg ”Bullet For My Valentine”, men det tog dog alligevel ikke lang tid for mig at finde ud af, at jeg havde med en helt anden form for musik at gøre.
Det Italienske band Theatres Des Vampires er dybt fascineret af vampyrer, hvilket nok kun kommer bag på de færreste. Musikken rummer en masse elektroniske underground og Black Metal elementer. Før i tiden kørte bandet også mere Black metal stilen, men nu er de mere kørt over i det dunkle, ensomme gotiske univers.
Ved første gennemlytning kan man godt få et lille chok grundet det spændende valg af vocalist, Sonya Scarlet. Hun blev først rigtigt fremtrædende i bandet i 2004. Hendes stemme er meget velegnet til det vampyrunivers, bandet har bygget op. Stemmen er meget lidende og længselsfuld. Af og til har man mistanke om, at stofmisbrug kunne være årsagen til dette. Der er ikke ligefrem tale om skønsang her, men det er nok heller ikke meningen. Udover det har Theatres Des Vampires nogle glimrende baggrundsvokalister. Dette kommer særligt til udtryk i sangen ”From The Deep”, hvor et specielt tema kører igen og igen. Her er der tale om klokkeklare toner, og vi får indtryk af, at Scarlet også kan andet end bare at være den symbolske sorte kransekagefigur på toppen af den lækre flødeskumskage.
Sonya Scarlet har også fået et andet, mindre heldigt rygte. Til størstedelen af bandets koncerter har hun i fuld offentlighed skåret i sig selv med barberblade, og prøvet at fodre publikum med sit blod. Hun mener selv, at dette ville kunne have gjort dem udødelige. Myndighederne har flere gange haft fat i kvinden, da de mente at hun nærmest opfordrede sin fanskare til selvmord.
Flere steder på skiven kommer jeg til at tænke på det kvindefrontede band, Lacuna Coil, feks. i sangen med den typiske vampyrtitel, ”Blood Addiction”. Dette skyldes nok mest den gæstende mandlige vokal, man ellers ikke rigtigt er stødt på andre steder på skiven.
Hele pladen er gennemsyret af stykker med melankolsk klaverspil i den retmæssige vampyrånd. Albummet afrundes smukt med nummeret, ”Anima Noir”, der også er titlen på skiven. Her er det særligt et kor, der er i centrum sammen med en svag kvindehvisken og en samling sagte guirtarriffs. Albummet lader os tilbage med lyden af bølgernes brus og følelsen af, at bandet har gjort det mere end godt i denne omgang.

Track listing
1. Kain - 4:33
2. Unspoken Words - 4:55
3. Rain (The Cult Cover) - 4:00
4. Dust - 4:48
5. From the Deep - 4:48
6. Blood Addiction - 4:07
7. Butterfly - 4:12
8. Wherever you are - 4:52
9. Two Seconds - 4:09
10. Anima Noir - 4:20

Samlet spilletid: 41, 84 min.


Revolution Music vil gerne takke Aural Music for tilsending af dette album.