Rain - "Dad is Dead" - reviews

from : http://www.metalwave.it/viewrece.php?id=1464

Band: Rain
Titolo: Dad is Dead
Produzione - Distribuzione: Aural Music
Anno: 2008



Conobbi i Rain a un concerto di Paul di Anno, quando intorno al 2000 tornò in Italia dopo una lunghissima assenza dalle scene. Da maideniano debbo dire che rimasi più soddisfatto della performance della band italiana che del frontman inglese. Ebbi anche modo di complimentarmi direttamente con Alessandro Tronconi, cantante storico sostituito dall'attuale Francesco Grandi, che molto umilmente si limitò a ringraziarmi con una pacca sulla spalla.
A molti anni di distanza mi trovo nelle cuffie il nuovissimo Dad is Dead con una line up rinnovata e una produzione da big, sempre Rain ma con una bella ventata di aria nuova.
L'opener 8bar è un pugno nello stomaco pezzo che fa subito apprezzare le scelte volute dalla band per adattare il sound alla timbrica del nuovo cantante che se come estensione non raggiunge i livelli del suo predecessore, rende il cantato più aspro e roccheggiante e anche molto espressivo.
Pezzo tirato ma di livello inferiore Blind Fury soprattutto per la ripetitività dei cori. Molto più convincente Mr. 2 Words, dove le capacità di Francesco sono esaltate da salti di linee dal cantato vizioso del rocker ai virtuosismi vocali della NWOBHM.
Love in the Back credo sia un titolo sufficientemente eloquente e che non ha bisogno di traduzioni. Il pezzo ha il sapore del glam modernizzato da velocità e tecnica, qui la fanno da padroni gli strumentisti, sia nella parte ritmica che in quella melodica. Un vero godimento.
Piacevole anche Rain Are Us che ha un refrain che rimane facilmente in testa... ha un sentore nostalgico. Red Kiss passa inosservata, diciamo che è quasi da riposo. The Party invece torna sui giusti binari rock'n'roll e potenza.
Difficile non notare un riconoscimento ai Maiden in Last Friday, soprattutto nel riff iniziale, il pezzo poi si sviluppa in sonorità diverse e proprie dei Rain.
La title track è l'ennesima conferma. Per chi ancora non fosse convinto dopo l'avvio di un motore che a orecchio non sembra appartenere ad un harley, presa di distanza da chi ne fa largo uso??? c'è uno sciorinare di chitarre e riff prepotenti, svaniscono tutti i dubbi sulle qualità di Francesco e i cori fanno il resto. Ancora puro rock per gli ultimi tre pezzi Swan Tears, The Reason, e Bang Bus.
Rain chiude in bellezza questo splendido album, midtempo evocativa e potente.
Pienamente soddisfacente il ritorno sulle scene dei rinnovati Rain, anche se in un album così profondamente rock avrei personalmente gradito la presenza di una ballad per marchiare il genere appieno.
Come i loro fan sanno altro non c'è che aspettare la realizzazione dei pezzi onstage, luogo naturale della band... ma vi assicuro che se il buon giorno si vede dal mattino le prospettive sono grandiose.


Track by Track8 Bar - 80
Blind Fury - 60
Mr. 2 Words - 75
Love In The Back - 80
Rain Are Us - 80
Red Kiss - 70
The Party - 80
Last Friday - 80
Dad Is Dead - 80
Swan Tears - 80
The Reason - 80
Bang Bus - 80
Rain - 80

Giudizio ConfezioneQualità Audio: 90
Qualità Artwork: 80
Originalità: 70
Tecnica: 80


Giudizio Finale: 78

Autore : Barbaro
 
http://www.disintegration.it/intervista.asp?id=277

RAINEccovi una intervista esclusiva ai Rain, che rispondono per bocca del leader Amos… in evidenza le considerazioni sui cambi di line-up! Buona lettura!

Salve a voi, RAIN! Il nuovo album “Dad is Dead” è da pochissimo nei negozi italiani, ed è vostro dovere presentarcelo. In particolare ci interessa sapere cosa è cambiato rispetto al precedente “Headshaker”, a cominciare naturalmente dalla line-up…


Ciao Renato, grazie per l’intervista ed un grosso saluto a tutti i lettori di DISINTEGRATION ;) Yeah! Sì, il disco è fuori dal 4 aprile, e siamo troppo carichi. Abbiamo finalmente un ottima etichetta, la AURAL, ed una ottima distribuzione sia in ITALIA, con AUDIOGLOBE, che all’estero! Inoltre abbiamo un cantante nuovo, si chiama Francesco “IL BIONDO” Grandi, ed un chitarrista solista degno di tale ruolo finalmente, ahahah  si chiama Marco “THE MASTER” Rizzi. DAD IS DEAD è a mio parere anni luce avanti ad HEADSHAKER sia per il songwriting che per la produzione. Stavolta abbiamo registrato in diretta batteria, basso e chitarra ritmica tutti insieme in “Fossa” la nostra sala prove, cosa che prima non avevamo mai fatto, e solo dopo abbiamo sovrainciso le chitarre soliste e la voce. Questo procedimento ha permesso al disco di suonare con quell’impatto live che da sempre contraddistingue i RAIN e che nei nostri dischi precedenti si era perso per via delle registrazioni separate di tutti gli strumenti con i vari multitraccia. Inoltre avendo avuto molto tempo a disposizione abbiamo scritto un sacco di materiale, più di 20 nuove canzoni, e ne abbiamo registrate solo 12 più la cover dei THE CULT (in cui canta STEVE SYLVESTER dei DEATH SS) appunto per scremare e tenere nel disco solo i pezzi che reputavamo migliori, altra cosa che nella storia dei RAIN non era mai stata fatta. Siamo molto soddisfatti di questo nuovo CD e sia i recensori che i nostri fan l’hanno accolto al massimo con grande entusiasmo.

Ancora sull’argomento split: ho avuto modo, poco tempo fa, di sentire in proposito le opinioni dell’ex “Lucio” Tattini, ora nei Tarchon Fist, il quale mi ha lasciato intuire che la separazione non sia stata del tutto pacifica… per par condicio vorrei sentire anche la vostra versione!

Mah, non so cosa ti abbia detto ma secondo noi i panni sporchi si lavano in casa, i margini per una divisione senza conseguenze spiacevoli per nessuno c’erano ma Lucio non li ha voluti sfruttare e di questo siamo molto dispiaciuti. Se ha qualcosa da dire lo venga a dire a noi, sa dove ci troviamo e quando, la ns sala prove è sempre la stessa, la “Fossa”… inutile parlare adesso di quello che avrebbe dovuto fare 4 anni fa, per noi la cosa si è chiusa bene, ci dispiace che per lui non sia andata bene uguale. Ci siamo dovuti difendere in tribunale dalle sue accuse ed abbiamo vinto in primo e pure in secondo grado. Era inutile mettere in mezzo avvocati per decidere una cosa così semplice, bastava farlo tra di noi usando il buon senso, penso che ci siano questioni più importanti nella vita di tutti i noi, abbiamo cercato di evitare lo scontro in tutti i modi pur sapendo di essere dalla parte della ragione, come poi è stato dimostrato, ma Lucio è voluto andare fino in fondo alimentando una inutile “guerra tra poveretti” della quale mai abbiamo parlato in giro – e sinceramente è poco edificante farlo anche ora che abbiamo vinto e lui ha pagato tutte le spese.

Nella mia recensione ho evidenziato i difetti che mi sentivo di imputare a “Dad is Dead”, disco per molti versi in ogni caso apprezzabile, e trovo di poterli riassumere tutti in un unico concetto: mancanza di grinta, soprattutto rispetto al predecessore “Headshaker”. A voi, adesso, la possibilità di “difendervi” da questa critica!

Bella li, non credo ci manchi la grinta, anzi il disco è bello tirato, forse ti spiazza un po’ il fatto che suona meglio di Headshaker grazie alla masterizzazione che ha fatto l’Oasis Mastering di LA, California sul CD nuovo, tanto da farlo sembrare un disco pulito, poco grezzo, ma vedrai che questa dimensione in sede live salterà fuori un'altra volta, tanto da non distinguere per grinta l’esecuzione dei pezzi di Headshaker da quelli di DAD IS DEAD. Siamo molto contenti di come suona il disco, il mix al FEAR STUDIO ha fatto la differenza ancora prima della masterizzazione a Los Angeles. Forse è che ha poco senso paragonare i due dischi in questione in quanto sono passati 5 anni, sono stati registrati in modi completamente diversi ed abbiamo come dicevo prima ben 2 elementi nuovi in line up.

La vostra attività live, in ogni caso, procede senza sosta… quanto conta per voi, anche in termini di vendite, un buon impatto sul pubblico?

Conta molto suonare in giro, ed è la cosa che ci piace fare di più da sempre e continueremo a farla fino a che per tutti noi sarà un divertimento andare in giro in amicizia ancora prima che andare a fare lo show. Fino a quando ci divertiamo ci verrà tutto bene, più suoniamo più vendiamo è da sempre così, ma per noi è importantissimo andare in giro a suonare perché è bello conoscere gente nuova ed andare in giro a divertirci tutte le volte che si può.

Migliore e peggior concerto cui vi viene da pensare nella vostra carriera? Personalmente ho assistito ad un paio di vostri show e li ho trovati molto coinvolgenti, in particolare quello all’Agglutination di qualche anno fa (mi pare fosse il 2005)…

Eh no, ahahah mi sa che era il 2004 addirittura (hanno ragione loro… sto invecchiando! nda)… sì, l’Agglutination è stato proprio un bel concertone, ma ce ne sono stati altri di molto belli come quelli del 2001 a supporto di Paul di Anno, o nel 2004 a supporto dei RAGE e di UDO. Fantastica anche l’esperienza finlandese di questo marzo 2008, come anche il Metal Camp del 2005, in effetti all’estero abbiamo fatto pochi concerti ma sempre troppo carichi… per quanto riguarda il peggiore forse è stato nel 1998 in un bar vicino ad un benzinaio fuori da un casello autostradale, dove ad un certo punto caddero giù i muri del locale per la ressa ed il casino ed il tutto venne stoppato dai Carabinieri, ahahah che serata…

I RAIN calcano i palchi italiani e internazionali da quasi tre decadi, e quindi potrete ben rispondere a questa domanda: che momento è questo per la musica metal in Italia? La maggior parte dei vostri “colleghi” è convinta che in generale stiamo vivendo una buona fase, concordate con questa visione?

Assolutamente si! Questo è un magico momento per il metallo italiano e ne siamo ben felici, ci sono tanti festival, tanti locali per suonare, tanti validissimi gruppi vecchi e nuovi, inoltre sempre più riviste e webzines segno che il movimento si sta sempre più espandendo. Che figata 

Come mai una copertina fuori dai canoni consueti come quella di “Dad is Dead”? Come è nata l’idea?

Proprio per fare qualcosa di diverso che però fosse accattivante per il nostro pubblico e magari anche per qualcuno in più. L’operazione è perfettamente riuscita: la copertina del disco spacca, piace subito a tutti e dà un vero tocco di classe a tutto il disco. L’idea è nata per caso navigando in internet, poi l’abbiamo lavorata tutti insieme aggiungendo un po’ di cose qui e la… ma hai visto cosa c’è in altro tra le nubi?? Sopra al logo?? Ahahha 

Cosa bolle in pentola ora, oltre al tour che vi porterà perfino in Finlandia? Non credete sia il caso di dare un po’ di continuità discografica alle vostre produzioni, senza farci attendere così tanto fra un disco e l’altro? :p

Verissimo, ahahah dovete scusarci per questi 5 anni di attesa anche se secondo noi valgono l’album che abbiamo sfornato. Abbiamo volutamente fatto le cose con calma, ma con la line up attuale sarà tutto più facile e vedrai che il prossimo arriverà molto, ma molto prima, yeah!

Le vostre tre band italiane preferite ed il motivo per cui le ritenete maggiormente valide rispetto alla concorrenza.

Al momento sono 3 band storiche, Strana Officina, DEATH SS e Crying Steel. In generale però ci sono tante ottime band come dicevo prima, anche giovani, come per esempio i Burning Black di Roncade (TV)… trovo però abbiano poco senso in generale le competizioni tra band, per me le band dovrebbero aiutarsi di più, per tante cose, ad iniziare dal non litigare per chi suona prima o dopo, o per chi porta la batteria o menate del genere… così si perde lo spirito, non si fa festa e vengono sempre fuori dei casini, cosa che invece è sempre meglio evitare.

La fine dell’intervista spetta, per tradizione, a colui che risponde… io vi faccio i miei migliori auguri per il prosieguo della carriera! A presto!

Concludo ringraziandoti per lo spazio che ci hai regalato, per le ottime domande e spero di rivederti presto dal vivo ad un nostro concerto, saluto tutti i lettori e tutta la webzine che ormai ci supporta da molti anni, continuate così sempre, DAD IS DEAD, THE RAIN IS COMING! SALUTONI AMOS! Per contatti amos@raincrew.com.

(Renato de Filippis)
 
http://www.truemetal.it/modules.php?name=News&file=article&sid=27697&mode=&order=0&thold=0

Allora Amos,
come sono finora i responsi del Vostro nuovo Dad is Dead?

Yeah, ciao a tutti gli amici e lettori di TM e grazie a te Steven per l’intervista, è un onore e un piacere immenso fare quattro chiacchiere assieme su queste pagine. Il disco è uscito il 4 Aprile 2008 ufficialmente con Audioglobe in tutti i negozi italiani ed anche nel resto del mondo grazie al lavoro di Aural Music. Sono passati solo dieci giorni ed ancora non abbiamo dati certi, ti posso dire però di sicuro che al banchetto durante i nostri concerti si vende bene, quindi penso sarà un grosso successo, il più grosso nella storia dei RAIN.

Elencami le differenze fra quest’ultimo e il precedente Headshaker.

Mah, a mio parere le differenze non sono poi molte, e principalmente stanno nella line up, adesso siamo andati in studio con un cantante nuovo (Francesco “il Biondo” Grandi) e un chitarrista solista nuovo (Marco “The Master” Rizzi) rispetto a cinque anni fa quando registrammo Headshaker. Queste due new entry hanno dato chiaramente un loro apporto personale al Ns. sound che risulta sotto il piano delle linee melodiche vocali più fresco e diversificato e molto più tecnico nelle parti soliste. Diciamolo, è la prima volta nella storia dei RAIN che c’è alla chitarra solista uno degno di tale ruolo, ahahaha.. e più in generale è passato molto tempo, molte cose sono successe, abbiamo voluto soffermarci tutto il tempo necessario in sala prove per scrivere pezzi che ci rappresentassero davvero. Abbiamo voluto fare le cose con calma per arrivare al risultato che avevamo in testa, un disco molto melodico, innovativo rispetto al passato ma sempre sui binari della nostra musica preferita cioè il metallo anni 80/90 dove tutta sta differenza tra i vari sotto generi non era così evidente e si ascoltava di seguito senza troppo stare a fare delle distinzioni: Motley Crue, Iron Maiden, Helloween, Saxon, Motorhead, Venom, Led Zeppelin, Ac Dc, Metallica, Deep Purple e Megadeth…

Il sound dei RAIN è quello li, oggi come nel 2003, una fusione dell’Hard/Heavy/Thrash/Speed anni 80/90. Stavolta poi siamo riusciti a registrare in presa diretta tutti insieme la batteria, il basso e la chitarra ritmica principale per cercare di dare al prodotto in studio un taglio più “live”, per cercare di salvare su disco la “botta” live dei RAIN. Io, Gino e Mario ci siamo sbattuti in fossa (la ns sala prove storica) per ore a registrare le tracce “buona la prima” per farle davvero tutti insieme, per sudare insieme e spremere il meglio di noi stessi, poi abbiamo sovra inciso chitarre soliste e voci al Fear Studio, dove abbiamo fatto anche il mix e poi masterizzato il tutto all’Oasis Mastering di LA, California… e quel qualcosa in più, almeno in produzione stavolta il disco ce l’ha proprio, il disco è al 100% quello che siamo adesso dal vivo, Headshaker era solo un 60% di quello che era dal vivo la band di allora.

Dad is Dead, titolo alquanto strano… qual è il Suo significato e come è nata l’idea.

Ahahah l’idea del titolo venne a Cisco, che molti di voi di sicuro conoscono e che ha suonato con noi dal 2005 al 2008 in tutte le date live, con lui abbiamo composto la maggior parte dei pezzi nuovi che sono contenuti in DAD IS DEAD. Purtroppo Cisco ha lasciato la band solo poco prima di entrare in studio per impegni personali/familiari. E’ un gioco di parole ironico che ci suonava bene in inglese, è piaciuto da subito a tutti, è facile da ricordare ed anche un po’ mistico, stimola la fantasia, dà un impulso romantico, macabro e quasi morboso al disco che segna il nuovo corso della band dopo lo split nel 2005 con Lucio “IL BABBO” Tattini. Avevamo solo bisogno di sdrammatizzare e ci è sembrato un buon modo per farlo J. I panni sporchi si lavano in casa e noi abbiamo messo tutto nella ns musica.

Sempre rimanendo in tema ultimo album, c’è un nesso fra il titolo dell’album e la copertina?

Si certo… ma hai visto cosa si staglia in alto nel cielo scuro, sopra il logo, tra le nubi???? Alla fine la cosa che più interessa ai RAIN è quella cosina li ahahahah, aguzza gli occhi!

Usciranno dei clip video?

Si ci stiamo già lavorando, ne vogliamo realizzare almeno 2, quello di BANG BUS (per il quale prenderemo di sicuro spunto da qui: www.bangbus.com) e quello di RAIN dei THE CULT, di cui la sceneggiatura la sta già scrivendo STEVE SYLVESTER… eheheh non vedo l’ora di iniziare le riprese, yeah! Ci sarà troppo da divertirsi…



Nella foto: Amos on stage

Veramente notevole la Vostra cover di Rain dei The Cult. Come mai la scelta di questo brano? Solo per il nome?

Sono molto contento che questa operazione ti sia piaciuta, è stata un po’ una scommessa, come tutto il disco per la verità, ma proprio per questo è stato ancora più eccitante fare il tutto. L’idea è del ns booking agent e promotore Andrea BENNY Bernini, un giorno mi chiama e mi fa: “…oh dai AMOS prima in macchina sentivo sto pezzo dei CULT alla radio, f**a… e me la immaginavo fatta da voi ma più pesa dai cosa ne dici, eh, con i chitarroni dai, f**a? Ca**o dico, la cosa mi piace, provo a dirlo ai ragazzi stasera in fossa e vedo cosa si può fare…socmel”… la sera stessa eravamo già li a provarla e visto che ci veniva bene e ci divertivamo un casino a farla l’abbiamo registrata, ahahahah, rock‘n’roll!

Come è nata la collaborazione fra Voi e Steve Sylvester+Freddy Delirio dei Death S.S. ?

Abbiamo conosciuto STEVE, Freddy ed il resto dei DEATH SS grazie al loro batterista, DAVE SIMEONE che abita da un po’ a Bologna (come noi) e quindi ci frequentiamo spesso per fare del casino in giro, tra l’altro DAVE ha seguito da vicino tutta la fase di pre produzione di DAD IS DEAD, dandoci sempre preziosissimi consigli, è stato il “sesto uomo” in studio eheheh.
Da qui il passo è stato breve, questa estate eravamo giù a suonare con i DEATH SS all’S-HAMMER festival dalle parti Castel Volturno ed ho parlato a STEVE di questa cover che stavamo registrando e che volevamo includere nel disco nuovo, gli ho chiesto se voleva cantarla lui. Devi sapere che per tutti noi RAIN i DEATH SS sono da sempre uno dei gruppi di riferimento, uno dei gruppi che riteniamo abbiano da sempre fatto e detto di più per la storia del metallo italiano, insomma siamo grandissimi fans della band e sta cosa di avere STEVE che cantava un pezzo con noi ci gasava di brutto… Lui è stato da subito felice di farlo, il pezzo è tra i suoi preferiti e già lo conosceva bene, mi ha detto di mandargli le tracce e che avrebbe fatto aggiungere al Delirio le tastiere, fig*ta, ho pensato non mi pare vero… ed invece in poco tempo STEVE ha registrato le parti vocali e Freddy Delirio le tastiere…e penso il risultato sia egregio, a voi i commenti dopo l’ascolto!

Quali sono i brani che ti piacciono di più di Dad is Dead?

Sai a me piacciono tutti, ne avevamo scritti molti di più, circa 22, poi ne abbiamo registrati solo 12 più la cover dei THE CULT per arrivare a 13. Abbiamo scritto molto materiale in questi anni e la cosa ci ha permesso di fare una scrematura delle canzoni che ci parevano meno forti. Questa cosa è la prima volta che viene fatta nella storia dei RAIN, prima si scrivevano 10 pezzi e poi si registravano quelli, altri non ne avevamo. Stavolta abbiamo voluto fare con calma, dare più spazio al songwriting e registrare solo quelli che avevano davvero una marcia in più. Questo disco a mio modo di vedere non ha pezzi “riempitivi” sono tutti potenziali singoli, questo era quello che volevamo fare e l’abbiamo fatto. Anche se c’è voluto un po’ di tempo in più, ma per noi è più importante fare una cosa bella e che ci soddisfa più che fare una cosa in fretta perché qualcuno ci costringe a farla per logiche che non ci appartengono.

Cosa mi dici delle varie Miss Rain negli anni?

Ahahaha la foto dell’ultima è già li bella bella sul ns sito www.raincrew.com ma ti voglio chiarire una cosa, per i RAIN miss RAINCREW non è semplicemente la più “bella in sala”, la bellezza fine a se stessa per noi è poco importante… la ns miss deve essere PORCA!!! La più MAIALA che ci sia, disposta a tutto per il rock‘n’roll… ahahah noi ci divertiamo così e fortunatamente ai ns concerti si trovano spesso ragazze belle cariche, guardate le foto della convention sul sito per credere, yeah!



Nella foto: una "Miss Rain" a caso...

I veri motivi dell’abbandono di Tronco.

Di sicuro TRONCO lo beccherai in giro a qualche nostro concerto e potrai chiedere meglio a lui, anche alla RAINCREW convention è venuto come sempre in balotta a fare un po’ di pezzi con noi. TRONCO sarà sempre uno di noi, sarà sempre un ns amico, uno dei migliori, così come il vecchio CISCO, abbiamo condiviso troppe belle cose assieme per dimenticarle di punto in bianco. Purtroppo i suoi impegni di lavoro e familiari non gli permettevano più di venire sempre in giro con noi a suonare ed allora ha fatto un passo indietro, ma la cosa importante è che l’amicizia come è giusto e normale che sia, sia rimasta immutata, che tempo per suonare assieme ne rimane sempre… chi può dirlo? L’importante è la salute….la f**a e il rock ‘n’ roll!

Quali sono le differenze fra il nuovo “Biondo” e Tronco.

Uno è alto e biondo, l’altro è basso e moro??? Ahahahah! Uno ha le palle grandi come un toro, l’altro un ca**o di 32 cm ??? A parte le battute di rito sono due persone completamente diverse, cantano, interpretano e si muovono sul palco in modi troppo diversi per essere paragonabili. TRONCO lo conoscete bene, venite a vedere il BIONDO e fatevi la vs idea.

Voi Rain siete simpatici ma sicuramente avrete avuto scazzi con qualche altra band…

NO, direi scazzi che io sappia no…non è nella ns indole la competizione musicale, non siamo fuori per competere o per litigare con nessuno, siamo fuori per divertirci, vogliamo solo fare rock ‘n’ roll e divertirci, più siamo e più ci divertiamo…. penso sia fondamentale avere buoni rapporti tra band e cercare di aiutarci, noi l’abbiamo sempre fatto, spesso mettiamo a disposizione la ns attrezzatura anche agli altri gruppi con piacere e quando sorgono le lotte per i posti nei bill e si litiga per chi suona prima e chi suona dopo io di solito sono al bar a bere o a fare altre cose nei camerini ahahah ca**o me ne frega di chi suona prima, l’importante è esserci e suonare, portare il metallo ovunque!



Nella foto: la nuova line-up dei Rain. Da sinistra a destra: MARIO - Batteria; THE MASTER - Chitarra; IL BIONDO - Voce; GINO - Basso e AMOS - Chitarra


Qual è stato secondo te il picco più alto finora nella carriera dei Rain?

Di sicuro quello che stiamo vivendo ora. Per la prima volta abbiamo davvero una etichetta che crede nella ns musica e spende dei soldi per pubblicare i ns CD, per la pubblicità e per tutto il resto. Questa cosa ci era sempre mancata e sono felice che finalmente ce l’abbiamo fatta. Credo cmq che la gavetta non finisca mai, che possiamo sempre migliorare e divertirci ancora di più. Abbiamo suonato molto in Italia adesso vogliamo fare dei concerti in giro per l’Europa se possibile visto che finalmente il disco si può trovare ovunque. Vediamo dove il metallo ci porterà stavolta ah,ah!

Hai sentito il disco del vostro ex Tattini (Tarchon Fist)?

Si certo, sono andato a comperarlo, come compero molti dischi di band italiane. Mi piace il metallo italiano e lo supporto sempre quando posso.

La bandiera di “Bologna Metal City” è stata tenuta in alto durante gli anni Ottanta dai Crying Steel di Alberto Simonini. Che rapporto avevate e avete con Loro? Cosa ne pensi dei Loro dischi?

Si, i Crying Steel sono dagli anni 80 ad oggi i maggiori alfieri del metallo bolognese. Siamo da sempre molto amici con tutti i ragazzi, con Franco Nipoti su tutti, che anche quest’anno ha suonato con noi alla RAINCREW convention, sempre un mito!!! ….con Alberto Simonini avevamo un ottimo rapporto. Molto stretto, mi dispiace molto che adesso non sia più in giro, ci si beccava sempre al Transilvania a fare del casino, veniva spesso a vederci suonare e mi riempiva di complimenti, a volte diciamo pure immeritati, sul mio modo di stare sul palco, ma lui è sempre stato una persona così: bella, generosa e buona con tutti. Pensa, per anni mi ha fatto da liutaio gli portavo le mie chitarre la sera e lui me le puliva, me le aggiustava, mi faceva le ottave, è un grande.

Una notte gli dovevo portare un finale da aggiustare, un Marshall 8008, un cesso, ma avevo solo quello… ahahah … solo che prima ero stato al Transilvania e avevo caricato una tipa e mentre cercavo di arrivare con lei (che era piuttosto carica e voleva andare al sodo…) sotto casa sua, la macchina mi è sbandata e l’abbiamo distrutta contro un palo…mamma mia, lui è sceso di casa perché mi aspettava sul balcone e aveva visto la scena tutto preoccupato per me poverino e abbiamo chiamato il carro attrezzi, mitico Alberto, sto davvero male quando penso che non può più suonare ed è malato L Queste sono le fottute cose importanti e tragiche nella vita, non le liti tra poveretti per accaparrarsi cosa? Un posto per suonare al GOM alle 19 invece che alle 14? Ma non scherziamo dai. LONG LIVE CRYING STEEL AND ALBERTO SIMONINI.

Quali sono state le band della Nwoihm che ti hanno impressionato di più?

Su tutte, ed erano proprio tante, mi sono sempre rimaste nel cuore: la Strana Officina per tutto quello che significa andare avanti con il metallo nel cuore contro tutto e tutti, i DEATH SS come già detto sopra, THE BLACK veramente un innovatore e sempre sulla scena, persona squisitissima tra l’altro ci siamo visti anche sabato scorso a Pescara al Rock House durante il ns concerto, yeah, i mitici CRYING STEEL con la magica voce di Bonzagni che mi fa sempre commuovere ed i REX INFERI di Forlì, mai dimenticati e fautori di 2 dischi strepitosi che vi consiglio di prendere visto che si trovano ancora anche su internet a poco prezzo, fate una ricerchina!!!

Voi Rain macinate chilometri su chilometri praticamente ogni settimana per suonare in ogni dove. Non ti è mai venuta la voglia di “mollare”?

Francamente no, finché mi diverto e sto in giro con i miei amici perché dovrei smettere? Per fare cosa, per stare in un locale a Bologna e lamentarmi che non c’è un ca**o da fare? Che il metal è morto? Che le fig*e che mi sbattevo 10 anni fa sono ormai vecchie e grasse ? ahahaha no no no sempre sulla strada, sempre nuovi amici, sempre alla scoperta di nuovi orizzonti! E indietro non si torna e nemmeno ci si gira a guardare chi è rimasto al palo o a cambiato strada.



Nella foto: Alessio "Amos" Amorati... rock'n'roll!

Cosa pensi delle webzine italiane?

Sono un fenomeno importantissimo che ha dato possibilità a tutto il movimento metal di organizzarsi meglio e di portare sempre fresche news nei PC di tutti noi che al venerdì sera o al sabato sera magari non sappiamo cosa fare e possiamo subito sapere dove si farà il metallo stasera!!! Cavolo è un servizio impagabile. Per me sono fondamentali per la crescita ed il mantenimento di tutto il movimento metal mondiale. Sono il futuro.

Stessa domanda per le riviste italiane del settore…

Le riviste servono di sicuro per chi non ha il PC o non lo usa… è giusto sopravvivano anche loro, in Italia ce ne sono molte, magari non tutte di ottima qualità, ma è cmq segno che il movimento metal è vivo e cresce sempre, cavolo sembra sempre che non ci siano metallari ma allora chi li compra tutti ‘sti giornali? Quando vado in edicola mi capita spesso di non trovarle perché sono già finite!!!

Chiudi l’intervista come vuoi…

NO, dai cavolo siamo già alla fine? Che peccato, ok allora spero di vederti presto in giro e di fare una bella baracca insieme… chiudo salutando tutta la redazione di TM che da sempre supporta alla grande il metallo italiano ed i RAIN, grazie, davvero grazie a nome mio e di tutta la RAIN crew family! Se potete acquistate il ns disco e venite ai ns concerti, yeah! DAD IS DEAD THE RAIN IS COMING!

Grazie Amos,
ci si vedrà on the road di sicuro!


Grazie a te. Bella Steven!. Sempre carico, eh?
Un salutone.
AMOS


Stefano “Steven Rich” Ricetti
 
http://www.rawandwild.com/review/review.php?id=Rain

:: Rain - Dad Is Dead - (Aural Music - 2008)
Se papà è morto, i Rain sono vivi e in piena forma. La conferma di questo stato di salute arriva grazie al successore di Headshaker, Dad Is Dead. Line-up stravolta, e nuove motivazioni hanno portato nuovo entusiasmo e lo si capisce già durante l’ascolto di “8 Bar” brano posto in apertura. Heavy metal energico e trascinante: questa è una caratteristica che pregna l’intero cd, i brani sono adrenalinici e, perché no, divertenti. Questo è uno di quei dischi che puoi mettere durante una festa e sperare che gli ospiti non facciano danni. Se di heavy metal classico si tratta (sia ben chiaro il disco suona fresco e moderno) più che britannico a me ricorda un certo “metallo” statunitense anni 80. Tra le tredici canzoni nel disco spiccano “Mr Two Words”, dal ritornello irresistibile; “Love Back”, pezzo trascinante; “Rain Are US”, la più americana tra le canzoni del cd, e la title track. Da sottolineare la presenza del classico dei The Cult “Rain”, pezzo che vede come ospiti i due Death SS Steve Sylvester e Freddy Delirio. Un disco che dimostra come si possa fare ancora Heavy Metal (notare le maiuscole, please) senza sembrare anacronistici nostalgici. Il papà (quello con l’accento sulla a finale) è morto, lunga vita ai Rain.

Voto: 7,5/10

g.f.cassatella

Contact
www.raincrew.com
www.myspace.com/raincrew1980
www.auralmusic.com
 
interview from : http://www.rawandwild.com/interviews/2008/int_rain.php

Forti di un nuovo disco entusiasmante, intitolato “Dad Is Dead”, i Rain si sono buttati a capofitto in un tour che copre in modo capillare tutta la penisola. In occasione della data barese abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il chitarrista Amos.

Partirei dal nuovo album “Dad Is Dead”, ti va di parlarcene?


E’ uscito da circa una settimana, dovrebbe trovarsi in tutti i negozi ed è distribuito dalla Audioglobe. Sono dodici canzoni inedite, più la tredicesima, Rain, che è una cover dei The Cult ed è cantata da Steve Sylvester con Frank Delirio (Death SS) alle tastiere. E’ un disco molto importante per noi, ci abbiamo messo un bel po’ per farlo. Abbiamo dovuto cambiare cantante e chitarrista, poi ci siamo presi un sacco di tempo per farlo come volevamo noi. Alla fine siamo molto contenti del risultato.
Abbiamo registrato basso, batteria e chitarra in presa diretta per simulare l’effetto live, cosa che nei nostri dischi precedenti non c’era. Poi abbiamo inciso voce e cori. Secondo me suona molto bene. Siamo contenti.

Come mai questo titolo?

Perché è un disco di rottura con il passato, con le persone che hanno suonato con noi che per discussioni del cazzo hanno preso strade diverse. Abbiamo intrapreso un nuovo percorso artistico più libero che ci soddisfa di più. Il papà morto è il vecchio gruppo.

Quali differenze ci sono tra questo lavoro e il precedente “Headshaker”?

Alla fine non sono tantissime. Questo disco è più introspettivo e personale, e per certi versi più rock and roll. Meno epico, più rock.

…anche più vario…

…esatto. Avevamo scritto venti canzoni che abbiamo scremato sino a dodici. Abbiamo tenuto quelle che avevano qualcosa in più da proporre.

C’è uno spirito metal anni ottanta. Probabilmente più americano che europeo…
Hai inteso il senso del disco, ne sono contento. Volevamo fare un disco più immediato, che lo metti su e ti parte la gamba…

…un disco di party californiano anni 80…

…giusto per una festa.

Comunque, i Rain si sono contraddistinti sempre per questo spirito goliardico…
Noi siamo qui per divertirci, ci prendiamo sul serio sino a un certo punto. Il problema del passato è che eravamo arrivanti a un punto in cui era più lo scaglionamento, ci si lamentava di tutto. Fortunatamente, con questi nuovi ragazzi va tutto bene.

C’è una canzone a cui ti senti più legato, nel album?

I pezzi per me molto importanti sono “The Reason”, perché era una “vita” che volevo fare un pezzo con sempre gli stessi “quattro” accordi ma che sembrasse complesso. Poi “Swan Tears” e “Red Kiss” che sono dedicate ad alcune persone molto importanti della mia vita.

Come nascono le vostre canzoni?

In modo abbastanza semplice e immediato. I Rain sono così: “cotti e mangiati”! Uno arriva con un riff o una parte cantata e gli altri gli vanno dietro. La struttura portante del pezzo deve venire su in fretta, poi se tutti riescono ad inserirsi in questa idea viene tutto su in modo perfetto. Dopo due o tre prove deve funzionare, altrimenti lasciamo stare.

… anche per mantenere quello spirito live di cui parlavi prima…

…ovviamente suoniamo solo cose che poi dobbiamo essere in grado di riproporre in dal vivo, altrimenti non avrebbe senso.

Ti va di parlarci della cover di Rain canzone dei The Cult, nella quale appare come ospite Steve Sylvester?

L’idea è stata del nostro manager, Andrea Bernini, che ci ha detto perché non fate ‘sto pezzo che si chiama Rain come il gruppo. Ne abbiamo parlato tra noi e abbiamo deciso di farla.
Eravamo allo S-Hammer festival con i Death SS, che conoscevamo già da prima dato che dividevamo la sala prove, e volevamo fare un pezzo con loro. Ne abbiamo parlato con Steve che è stato subito entusiasta perché “Rain” è una canzone che a lui piace molto. Ora abbiamo in programma un video per questa cover e la sceneggiatura la sta scrivendo Steve.

Come è stato accolto da pubblico e stampa specializzata?

Dal pubblico molto bene: la presentazione l’abbiamo fatta a Modena, dove abbiamo proposto tutto l’album e la partecipazione della gente è stata da subito importante.
Le recensioni sui giornali sono tutti 7,5-8,5 . quindi è stato accolto bene per il momento.

Guardando la copertina dell’album, non so perché ma mi son venute in mente quelle degli ultimi libri di Stephen King.

Sai che sinceramente non abbiamo preso ispirazione da lui… però, in effetti, le atmosfere sono quelle… Nella copertina volevamo metterci tutti i nostri stereotipi: le macchine americane, la figa che si vede all’orizzonte tra le nuvole - è un po’ la nostra storia, la vediamo all’orizzonte e non la raggiungiamo mai… (mal comune… Ndr)- i fulmini ripresi dalla canzone “Heavy Metal thunder” dei Saxon. Poi da un senso di vita on the road.

Come sta andando l'attività live? Ho visto che il vostro tour prevedeva alcune date in Finlandia.

Siamo partiti dalla Finlandia, abbiamo un sacco di date qui in Italia, ed è solo la prima parte del tour. A settembre inizierà la seconda, speriamo più europea che italiana.
In Finlandia abbiamo trovato un sacco di freddo e neve, i locali erano accoglienti, ma con quel clima non è che se ne vedesse molta di gente in giro.

Un legame particolarmente forte è quello che vi unisce alla RainCrew…

La RainCrew è la base dei nostri fan. Sono tutti associati, il cordinatore è Ise e siamo arrivati a 250 tessere. Va bene così perché noi stiamo bene in mezzo alla gente.

Qual è il vostro rapporto con il web?

Abbiamo il sito e lo space che ci permettono di rimanere in contatto con i fan.

E del file-sharing che ne pensi?

Penso che sia normale scaricare, non è normale pagare un cd 25 euro! A 10-12 non scarichi e poi te lo vai a comprare. Poi comunque è uno strumento promozionale, tanto il tuo rientro c’è sempre.

Una cosa che mi è saltata subito all’occhio, guardando la sezione biografia del vostro sito, è la totale assenza di informazioni del periodo antecedente alla re-uninon. Come mai?

La prima parte della carriera dei Rain è lunga e disordinata. Ci sono stati innumerevoli cambi di formazione, l’unico che è sempre stato presente è il nostro bassista Gino. Quindi riassumere il passato sarebbe stato un problema.

Comunque un cd come Bigditch 4707 è un forte segnale di unione con il vostro passato…

E’ stato il disco dello sdoganamento dei Rain, da gruppo cittadino a realtà nazionale.

A voi il compito di chiudere l'intervista...

Saluto tutti i lettori di rawandwild.com che ci ha sempre supportato. Vi invitiamo a visitare il nostro sito www.raincrew.com e il nostro space www.myspace.com/raincrew1980. E... viva la figa!

g.f.cassatella
 
from : http://www.vs-webzine.com/new.php?page=kronik&id_news=8606&pagh=&droite=


RAIN - Dad Is Dead


RAIN nous vient d'Italie et a débuté sa carrière dans les années 80 et « Dad is dead » est son 6ème album, je dois dire que c'est le premier que j'écoute. Pour les amateurs du groupe, sachez que cet album est le premier avec le nouveau chanteur, Fransesco Grandi.

Le groupe pratique un heavy rock, entre heavy metal et rock'n'roll, classique mais bien fait, pêchu et puissant. La voix de Fransceco ressemble un peu à celle de Blaze Bailey mais en plus puissante et il monte plus dans les aigus (même si ça, on s'en passe aisément). La musique pratiquée est plutôt rapide et dynamique avec de gros choeurs simples à reprendre avec le groupe. Niveau originalité, on frise le ras des pâquerettes mais l'idée est de proposer un truc sympa qui s'écoute tout seul, suffisamment dynamique pour que l'écoute soit assez réjouissante à chaque fois. Le groupe alterne les tempo de façon à ce que l'album reste bien sur sa lancée, les titres un peu plus lents (on reste de toute façon dans le assez rapide) sont général suivis par des trucs très rapides. À noter que l'album ne contient aucune ballade. On se doute bien que le terrain de jeu favori du groupe doit être la scène où ils doivent envoyer des stères de bois. L'album se termine par une reprise du « Rain » de THE CULT (ça devait être rudement tentant pour le groupe) avec en invité Steve Sylvester et Freddy Delirio de DEATH SS.

En somme « Dad is Dead » est un bon petit disque, qui éclate bien, classique mais avec la dynamique, les choeurs et le son qui vont bien. Les fans du genre devraient aimer.

http://www.raincrew.com - 3 visite(s)

Rédigé par : papy Cyril | 15/20
 
http://www.hardsounds.it/PUBLIC/recensione.php?id=4181

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Dopo lo split che ha portato alla nascita di due band dall’originario combo emiliano, la frangia che ha mantenuto il monicker degli storici Rain torna a proporsi sugli scaffali con un nuovo lavoro, 'Dad Is Dead'. Il full lenght si apre sin da subito con una promessa di stile retrò e di mancanza totale di compromessi: al di là di qualsiasi lusinga di mercato, i Rain portano avanti il loro Heavy di matrice Hard Rock ottantiana fin nelle fondamenta, forti di una classe ed uno stile che sono frutto di passione, tecnica ed esperienza. Sonorità potenti e ritmiche trascinanti fanno da intelaiatura su cui costruire un disco fatto di linee melodiche che si stampano nella memoria, alzando il livello di adrenalina dell’ascoltatore e portandolo irrimediabilmente verso la sordità causata dall’eccessivo aumento compulsivo del volume dello stereo. Basta sentire 'Mr. 2 Words' per farsi un’idea di cosa si intenda per Hard & Heavy puro, o la seguente 'Love In The Back' per rendersi conto di come l’eredità di band come i Motörhead non sia andata perduta, ma rielaborata per renderla di più leggero ascolto. Le influenze, come è sempre stato nella storia della band, sono diverse; nessuna però sufficientemente cruciale da permettere di accostare i Rain ad una band particolare, se non forse, alla lontana, ai “cugini” Crying Steel (e qui si potrebbe sindacare sulla primogenitura dell’uovo o della gallina, mentre è decisamente preferibile limitarsi ad apprezzare le capacità di entrambi i gruppi): piuttosto, i nostri mostrano ancora una volta come la loro musica sia il frutto di un’approfondita conoscenza della scena (e della scuola) Hard & Heavy ottantiana in tutti i suoi aspetti, con quell’impronta da bikers che contraddistingue e caratterizza in maniera suggestiva l’intero disco. Le vocal lines rimandano vagamente ad un Blaze Bayley del periodo pre-maideniano (mai sentito parlare di Wolfsbane?), più per timbrica che per melodia in realtà, anche se pezzi come 'Red Kiss' e la successiva 'Last Friday' stabiliscono un richiamo tra le due band anche dal lato delle linee melodiche. Una particolare menzione va fatta alla title track 'Dad Is Dead', pezzo riecheggiante di memorie degli Iron Maiden di 'Two Minutes To Midnight', pur sempre con una personalità tale da rendere queste ultime più una strizzata d’occhio che un richiamo. Infine molti gradiranno la cover dei The Cult 'Rain', riproposta con la partecipazione di Steve Sylvester e Freddy Delirio dei Death SS.
'Dad Is Dead' segna il ritorno sulle scene di una delle band italiane che maggiormente hanno saputo apprendere, approfondire e mettere a frutto le lezioni dei grandi internazionali del Metal classico e dell’Hard & Heavy: un ritorno in grande stile, un album che a pieno titolo si posiziona tra le migliori uscite di questa prima metà del 2008. Da comprarsi assolutamente: praticamente impossibile rimanere delusi.
[/FONT]


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Un tempo si sarebbe detto “puro Rock & Roll”. Ora… Heavy Fucking Metal![/FONT]


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]VOTO 82[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]GUIDA AL GIUDIZIO[/FONT] 0-29 inascoltabile
30-39 disatroso
40-49 inconsistente
50-59 non sufficiente
60-65 si può ascoltare
66-70 positivo
71-75 interessante
76-80 soldi ben spesi
81-85 grande disco
86-90 eccellente
91-95 capolavoro
96-100 storia e leggenda.


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]RECENSORE[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif] Gianclaudio "Nyarlatothep" Plebani[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]RECENSITO IL [/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]15/05/2008[/FONT]
 
from : http://metalfan.nl/reviews.php?id=4686


Rain - Dad Is Dead


Jaar van release: 2008
Label: Aural Music


Als je het al 28 jaar uithoudt dan heb je wat. Punt uit. Het Italiaanse Rain (in Nederland eigenlijk volslagen onbekend) brengt hier, als ik de bio mag geloven, album nummer 6 uit sinds het eerste album The Rain Is Coming het muzikale levenslicht zag in 1986. De heren zijn in de loop van de jaren ruimhartig op tour geweest met bands als UDO, Rage, Malmsteen, Slayer en Michael Schenker. Onlangs sloten de heren een tourtje af door Finland.

Dan rijst de hamvraag wat deze band uit Bologna op schijf heeft gemikt. De muziek van Rain is een mix van voornamelijk traditionele hardrock met metalinvloeden en veel snelheid. Denk aan Maiden, Motorhead, Crossfire. Dat is in het kort de karakteristiek van Rain. Om deze reden kunnen opener 8 bar en het daarop volgende Blind Fury mij best wel boeien. De band heeft in ieder geval één Italiaans manco onder de knie gekregen en dat is het hebben van een fatsoenlijke zanger. Francesco Grandi is weliswaar geen grootheid, maar ik kan goed leven met zijn stem.

Een nadeel van het album is wel dat het vrij eentonig is. Veel nummers lijken op elkaar en verveling slaat bij sommigen dan vast snel toe. Tekstueel zal ik maar zeggen dat drank en sex met enige regelmaat naar voren komen. De productie is ook best in orde, met een lekker vet gitaargeluid en ook de drums klinken lekker vol. Geen superspectaculaire solo's maar degelijk en basic spel. De band waagt zich tot slot ook aan een cover: Rain van The Cult en doet dat zeer verdienstelijk.

Als ik naar de website van de band kijk, dan druipt daar Italiaanse populariteit af: heuse fanmeets, een miss Raincrew (not bad at all), merchandise, kortom: wereldberoemd in Italië. Daarbuiten zal het, gezien het repertoire, geen spectaculaire vormen gaan aannemen maar ik heb me met deze cd redelijk vermaakt.

Tracklist:
1. 8 Bar
2. Blind Fury
3. Mr. 2 Words
4. Love In The Back
5. Rain Are Us
6. Red Kiss
7. The Party
8. Last Friday
9. Dad Is Dead
10. Swan Tears
11. The Reason
12. Bang Bus
13. Rain

Score: 79 / 100 :headbang:

Reviewer: Hans
Toegevoegd: 17 mei 2008
 
from : http://www.eutk.net/interview.aspx/602/


Oltre a fare danni sulla cover del loro utimo album, la macchina dei Rain è sempre in moto, e così per avere la possibilità di parlare di "Dad Is Dead" con il loro chitarrista Amos dobbiamo andarli a beccare a Firenze, dove si stanno preparando a salire sul palco… spero solo di non aver interrotto importanti attività nel backstage!!

Innanzitutto mi togliete una prima curiosità? chi è finito sotto le ruote della macchina in bella mostra sulla copertina di "Dad Is Dead"?

Ihihih c'è finito il nostro passato, c'è finito tutto quello che volevamo cambiare in questa band, c'è finito il nostro "babbo" che pensavamo buono e invece era cattivo ahahaha. C'è finito chiunque in questi anni ha finto di condividere ed invece voleva solo tutto per se. Chiaramente il tutto è molto ironico, fatto per esorcizzare un brutto periodo che abbiamo fortunatamente passato indenni.

Tra l'altro la copertina nasconde altri "segreti" vero?

Si, sei un buon osservatore, ci sono vari riferimenti a quella cosina che fa girare il mondo... la figa!!! o come si dice a Bologna la gnocca :). Siamo molto contenti dell'artwork e della copertina di questo nuovo cd, volevamo dare l'idea di qualcosa di fresco ed in evoluzione, di qualcosa di dinamico che rompesse un po' con il nostro passato. Credo che ci siamo riusciti, ci abbiamo lavorato molto come al resto del cd, e non abbiamo lasciato nulla al caso. molto bravo è stato il nostro grafico il Necro, ave al Necro!!!
Beh… ne approfitto anche io per un saluto: ciao Riccardo!!!

Ed ora tocca al titolo del disco, ho percepito una certa assonanza fonetica con "Back In Black"... solo un caso?

Il titolo, "Dad Is Dead", è una idea del nostro vecchio chitarrista "Cisco". E' piaciuto subito a tutti perchè breve, di impatto, facile da ricordare e un po' mistico, è quasi magico e pare che nessuno abbia ma utilizzato questo titolo prima, altra cosa molto difficile da trovare di questi tempi visto che ci sono nel mondo tante band che hanno il nostro stesso nome "Rain" almeno volevamo che il titolo del disco fosse qualcosa di unico ma sempre semplice e siamo riusciti anche qui secondo me a fare centro :) yeah! ... sono carico come una bestia questo disco sta andando a meraviglia e ci voleva proprio una boccata di aria fresca in casa "Rain"!!! adesso sono a Firenze, stasera suoniamo al Siddharta con Pino Scotto e non vedo l'ora di fare un bel casino!!!!

Ad ogni modo, come successo per lo storico album appena citato, anche "Dad Is Dead" fa un po' da spartitraffico per i Rain, dato che da "Headshaker" ad oggi sono cambiate diverse cose nel gruppo, cosa ha portato a questi avvicendamenti? Sopratutto come siete arrivati al Biondo e a The Master?

Esattamente, hai proprio colto il punto. Siamo ad una svolta. Già dall'inizio del 2005 a metà del tour di supporto ad "Headshaker" ci siamo divisi dal nostro storico chitarrista Luciano Tattini, detto “il Babbo”. Al suo posto trovammo un grande amico e musicista, Luca "Cisco" Enei con il quale iniziamo a gettare le basi di "Dad Is Dead". Cisco ci aiutò a terminare le tante date live che avevamo in programma. Cisco è rimasto nella band fino a giugno 2007, poi per impegni personali, matrimonio, lavoro non poteva più stare sempre in giro con noi e ha dovuto purtroppo lasciare la baracca poco prima che entrassimo in studio. Così siamo entrati in studio in 3 alla "Motorhead": io (chitarra), Gino (basso) e Mario (batteria) e abbiamo registrato tutta l'estate nel nostro studio in fossa buttando tutta l'energia e la forza che avevamo in queste 12 canzoni nuove che già ci gasavano a mille. Abbiamo registrato tutte le ritmiche in presa diretta ed il risultato si sente. Al momento di registrare le parti vocali Tronco si è visto suo malgrado impossibilitato ad entrare in studio perchè gli stava nascendo il secondo figlio… quindi ci siamo dovuti guardare attorno per trovare un nuovo singer. La fortuna ci ha portato "il Biondo", al secolo Francesco Grandi from Casalecchio (Bologna), che in un solo mese è riuscito a reinterpretare tutti i 12 brani che avevamo composto donando al disco qualcosa di personale che da solo vale il costo del cd. Fondamentalmente volevamo per questo disco delle linee melodiche e vocali molto catchy (non so se scrive cosi ahahha ma fa fico…), molto easy ma di impatto e il Biondo si è rivelato subito il cantante ideale per la sua versatilità e passione innata per il rock ‘n' roll. Solo alla fine abbiamo sovrainciso le parti di chitarra solista... eheheh bella storia anche qui, anche se sembrava facile trovare un sostituto a Cisco, perchè in giro è pieno di chitarristi abbiamo fatto molta fatica. Abbiamo provato tante persone, anche delle ragazze, ma l'unica che alla fine pareva calzare perfettamente il ruolo è risultato essere Marco Rizzi, from Calderino (Bologna) subito da noi ribattezzato "The Master" per la sua tecnica da paura, ma non fine a se stessa. non volevamo un guitar hero, volevamo un fottuto rocker con la chitarra bassa... e l'abbiamo trovato. solo che lui riesce anche a fare degli assoli stupendi cosa che nei dischi dei Rain, anche per colpa mia… ahaha, è sempre un po' mancata :) adesso i Rain hanno un chitarrista solista degno di tale ruolo.

Ultima curiosità, come mai a suo tempo avevate scelto per il gruppo un nome tutto sommato semplice e poco "metallico", almeno rispetto ai soliti power.... steel... evil... iron?

Perché non si sapeva che genere musicale si voleva suonare e si scelse un nome che poteva andare bene per tutto, dal punk, al metal, al rock.
Ok... ora possiamo passare a "Dad Is Dead", 12 nuove canzoni ed una cover. Facile intuire come la scelta sia caduta proprio su "Rain", ma come si è sviluppata la collaborazione con Steve Sylvester e Freddy Delirio?
… sono molto contento che ti sia piaciuta questa cosa, non avevamo mai registrato una cover in un nostro disco e abbiamo fatto anche questo stavolta… ahahah e ci siamo divertiti un casino, Steve è un grande, si è innamorato subito del nostro progetto e ha cantato da dio!!! E' una persona squisita e soprattutto un grande artista e si sente tutto! Yeah! eravamo a suonare con loro ad un grosso festival giù a Caserta la scorsa estate (S-Hammer Fest) quando il nostro agente "il Benny" la butta li e dice ma perché non fate "Rain" dei The Cult?? Mah… subito rimaniamo un po' così, poi ne parlo con Steve al quale il pezzo è sempre piaciuto ed allora belli carichi abbiamo provato a registrala e veniva proprio bene così l'abbiamo messa nel disco, yeah!

E le altre canzoni come si sono sviluppate? Sono tutte di recente composizione?

Si come dicevo prima le abbiamo composte in circa 1 anno, una al mese ahahah, ci siamo molto divertiti a comporre questo materiale tutti insieme in fossa (la nostra sala prove), le cose venivano fuori da sole, avevamo composto molte più canzoni circa una 30ina poi abbiamo fatto una scrematura e ne abbiamo registrate solo 12. quelle che abbiamo giudicato più cariche. in questo disco per questo motivo non ci sono canzoni riempitivo, volevamo fare un disco pieno di singoli, pieno di pezzi da paura!!! Ad alto voltaggio, volevamo riuscire a fondere l'heavy metal, con il rock, con il glam e con il thrash che sono le cose che da sempre ci piace di più ascoltare, come alla fine degli anni ottanta, dove non c'era tutta questa distinzione tra i Motley Crue, gli Anthrax e gli Iron Maiden, era tutto metallo!!!!

Come è nata l'esigenza di accentuare l'aspetto più stradaiolo del vostro songwriting? Forse è dovuto all'apporto dei più recenti innesti in formazione?
Di sicuro. il Biondo e The Master sono un po' più giovani di noi e gli piace la figa, non le chitarre e i draghi o i guerrieri con la barba lunga ahahahah.
Come è nata la collaborazione con l'etichetta Aural Music? Avete instaurato quel rapporto duraturo che finora vi è mancato? Quanto questo ha influito sulla carriera del gruppo?


Il contratto con la Aural è stata la ciliegina sulla torta. Abbiamo davvero trovato persone serie interessate alla musica, interessate a quello che una band vale davvero. Sono molto competenti e professionali, spero di lavorare a lungo con loro. Finalmente per la prima volta nella storia dei Rain il disco è reperibile ovunque. anche su I-Tunes. in Italia siamo distribuiti Audioglobe e anche in tutto il resto del mondo abbiamo ottimi distributori come SPV in Germania e Firebox in Finlandia. Di più proprio non potevamo chiedere ed ottenere. Mancava solo che il boss della Aural fosse una figona con grandi tette… ahahha e invece no è un ragazzo… ahhaha :)

A proposito, in tutti questi anni quali sono stati i momenti più esaltati e quelli più deprimenti?

… difficile rispondere a questa domanda, personalmente un momento molto esaltante è stato lo show al Metal Camp in Slovenia nel 2005, ma anche il Total Metal Fest a Bari nel 2006 (mi pare) fu un concerto da paura con le prime file che sradicavano le transenne… yeah! molto rock ‘n' roll!!! Ci sono stati tantissimi bei momenti, nel 2001 il tour di 4 date con Paul DiAnno fu eccezionale. Era la prima volta per noi davanti ad un pubblico di veri metallari. Poi nel 2004 le 3 date con i Rage… o il Valpolicella Metal Fest con Udo e altre grandissime band italiane quali i White Skull o quest'anno Domine, Vision Divine e Pino Scotto. Insomma live le soddisfazioni sono sempre state tante. Momenti deprimenti a livello musicale mai, a livello personale rimane la grande delusione derivata dallo split con Luciano Tattini. Persona che mi ha dato tanto, mi ha insegnato molto, ma che poi alla fine ha cercato di tenere tutto quello che avevamo costruito con i soldi e la fatica e lo sbattimento di tutti per se, spero abbia imparato qualcosa da questo grande errore, in modo da non ripeterlo… ma di sicuro è cosi.

Per quanto riguarda l'attività live, proprio in questo periodo siete stati impegnati in diverse date da headliner, andando fino in Finlandia, e di supporto ai Primal Fear, quali sono stati i riscontri... sopratutto i brani nuovi come rendono dal vivo?

I pezzi nuovi rendono a livelli che nemmeno noi stessi ci aspettavamo. La gente è subito coinvolta, canta i ritornelli, si sbatte, poga, è tutto un crescendo di emozioni. Piano piano la nuova formazione data dopo data si sta sempre più rodando e l'affiatamento è bello alto. La Finlandia è stata una esperienza assolutamente da ripetere, metallo italiano in mezzo alla neve del nord ahahah, epico vero? Con i Primal Fear a Cremona è stata una figata, peccato per il maltempo che ha un po' rovinato la festa, ma non sarà certo la pioggia a fermare i Rain ahahah :)

Quali sono state le migliori soddisfazioni che vi siete tolti sul palco?

Sono tante, sono tantissime, ho già detto prima a mio parere i concerti meglio riusciti, anche se pensandoci mi dimenticavo il concerto che abbiamo fatto lo scorso 22 marzo al People di San Damaso vicino Modena per la presentazione di "Dad Is Dead" il disco nuovo.. sono venuti proprio tutti i nostri sostenitori, sia quelli di recente acquisizione che gli storici, il locale era imballato ed abbiamo eletto tra le altre gag la nuova Miss Raincrew 2008 (la Raincrew è il nostro fans club), di cui trovi un po' di foto sul nostro sito www.raincrew.com poi sul palco con noi si sono esibiti un sacco di nostri amici ed in particolare lo stesso Steve Sylvester con il quale abbiamo riproposto "Rain" dei The Cult, e Freak Antoni degli Skiantos per una versione troppo Heavy Metal di "Eptadone" storico pezzo proprio degli Skiantos :) ahahaha alla fine siamo andati tutti a casa con una donna diversa da quella con la quale eravamo arrivati al locale quindi è stato proprio un successo e grossa soddisfazione direi ahahah yeah! Join the Raincrew!

... e nel backstage?

Ehm… ti dico solo che il bocchino nel backstage dell'Agglutination Festival a Chiaromonte… non me lo scorderò mai!!!!
Beh... credo che abbiamo toccato gli aspetti principali, e se me ne sono scordato qualcuno, ora avete la possibilità di rimediare prima dei saluti di rito!
Direi che ci siamo, per concludere voglio solo invitare tutti a fare del casino in giro, il metallo deve essere principalmente una via per divertirsi e per sfogarsi, è una grande terapia, e allora fatevi guarire dal metallo italiano… yeah! un mega saluto e grazie a tutti, tenete d'occhio i nostri concerti in giro e se potete acquistate "Dad Is Dead".
…the rain is coming.


Intervista a cura di
Sergio 'Ermo' Rapetti
 
from : http://www.entrateparallele.it/modules/lykos_reviews/index.php?op=r&rev_id=1126&cat_id=1&sort_by


Titolo: Dad Is Dead
Autore: Rain
Genere: Heavy Metal
Anno: 2008

Voto: 7



Chi conosce i Rain sa che la definizione di "rock and roll" calza a pennello a questi cinque musicisti bolognesi che dal 1980 (chi più chi meno) scorrazzano su e giù per l'Italia ogni fine settimana, macinando chilometri su chilometri per portare grinta, carica e sudore in ogni palco del nostro Belpaese (e a volte anche all'estero). I Rain sono una formazione che ha anche sofferto, si sono trascinati dietro problemi di lineup (ultimi gli abbandoni dello storico cantante Tronco e del chitarrista Cisco) e situazioni complesse di natura non strettamente musicale, subito dopo la scissione con il chitarrista storico Lucio Tattini, ora mente dei Tarchon Fist. Perchè parlare di tali questioni in tema di recensione, quando si dovrebbe analizzare solamente un album dal punto di vista musicale? Perchè questa sofferenza e questa voglia di ricominciare con rinnovato entusiasmo si sentono eccome, sono palpabili ad ogni singola nota di "Dad Is Dead": basta leggere i titoli (chiaro esempio, tra gli altri, "Rain Are Us") o dare un'occhiata ai testi o alla copertina, "spulciando" anche tra le interviste. L'album dei Rain parte con credenziali ottime legate alle registrazioni negli eccellenti Fear Studio e al mastering fatto a Los Angeles da Eddy Schreyer (già Slayer, Alice In Chains, Queen), che contribuiscono a sfornare un album privo di difetti dal punto di vista sonoro. Le canzoni sono cariche, ma al contrario del precedente "Headshaker" non sono completamente orecchiabili fin dall'inizio, cosa che mi ha personalmente stupito parecchio. L'album dei Rain comincia a "prendere" dal terzo-quarto ascolto, tanto che ad un primo impatto un po' superficiale non ho trovato quasi nessuna canzone trascinante, un pezzo alla "Only For The Raincrew", tanto per intenderci. Ma basta proseguire, dare fiducia ai Rain e non dimostrarsi superficiali per rendersi conto che l'album merita davvero, che la voce del Biondo (Francesco Grandi) ci mette un attimo di più per far breccia, che il muro di chitarre di Amos e di Marco "The Master" Rizzi è sicuramente il più compatto dei tre album messi insieme dai cinque ragazzi, in particolare per quanto riguarda gli assoli del nuovo arrivato, formidabili. Un po' di pazienza e la carica la sentirete in voi, prima ci penseranno "Rain Are Us" e "Mr.2 Words", poi toccherà alla titletrack e a "Blind Fury" e a "Bang Bus", poi piano piano tutte le altre, condite dalla splendida cover di "Rain" dei The Cult, con la partecipazione straordinaria di sua maestà Steve Sylvester e di Freddy Delirio dei Death SS. Altro consiglio per gustarsi al meglio i pezzi è quello di andare a vedere i Rain dal vivo in una delle molteplici date in giro per l'Italia: non solo non ve ne pentirete e vi godrete un bel concerto, ma vi convincerete meglio di quanta grinta mettono i ragazzi in quello che fanno e della tanta voglia che hanno di ricominciare tutto daccapo, belli carichi lungo una strada finalmente in discesa.

Tracklist:
1. 8 Bar
2. Blind Fury
3. Mr. 2 Words
4. Love In The Back
5. Rain Are Us
6. Red Kiss
7. The Party
8. Last Friday
9. Dad Is Dead
10. Swan Tears
11. The Reason
12. Bang Bus
13. Rain

Lineup:
Francesco “Il Biondo” Grandi - vocals
Marco “The Master” Rizzi - guitar
Alessio “Amos” Amorati - guitar
Gianni “Gino” Zenari - bass
Andrea “Mario” Baldi – drums

Sito ufficiale: www.raincrew.com
Myspace: www.myspace.com/raincrew1980
Etichetta Aural Music - www.auralmusic.com
 
from :
http://www.roxxzone.com/rainrece.htm

RAIN - Dad is Dead - 2008 (Aural Music)

Una storia, iniziata nel lontano 1980, fatta di demo, centinaia di migliaia di chilometri macinati e di date nei locali più improbabili come sui grandi palchi di spalla a eroi del metal del calibro di UDO, Rage, Primal Fear e Paul Di Anno, e cambi di line-up. Dopo Headshaker, album di granitico heavy metal come piace ai fan della vecchia guardia, la band deve fare i conti con l'uscita di Alessandro "Tronco" Tronconi (voce) e Luciano Tattini (chitarra). La formazione si riassesta attorno alle figure di Marco Rizzi alla sei corde e Francesco Grandi dietro al microfono e il gruppo emiliano si ripresenta sulla scena con Dad is Dead. Il metal classico dei primi tre brani farebbe pensare che quasi nulla è cambiato, sebbene i due nuovi innesti apportino un contributo notevole, in particolar modo Rizzi, chitarrista degno di tale nome dotato di gusto e personalità, che invece manca un po' al pur bravo singer, troppo simile a livello di timbrica a Bruce Dickinson e quindi un poco impersonale. Con "Love In The Back", tuttavia, la band mette in risalto le influenze 80's che spingono a volte la proposta su binari più hard rock e che in parte caratterizzano il songwriting di questo disco. "Rain Are Us" è forse la vera perla, con un refrain appena sussurrato ma più appiccicoso del super attak. "Red Kiss", annoverabile fra i filler, apre la strada a "The Party", pezzo invece più solido e consono alla tradizione musicale della band. La penultima parte del disco pesca a piene mani dalla tradizione hard rock: si sentono un po' di Twisted Sister sui cori di "Last Friday", di primi Mötley Crüe nelle chitarre della title track e di vecchi Van Halen su "Swan Tears", che ha però un innegabile tiro moderno à la Hardcore Superstar/Enemeies SWE. "The Reason" e "Bang Bus" scorrono via un po' anonime, prima della chiusura affidata al classico dei The Cult "Rain", per la quale il quintetto bolognese si è avvalso della collaborazione di Steve Sylvester (Death SS) alla voce e Freddy Delirio (Death SS, H.A.R.E.M.) alle tastiere. Notevole la produzione, che dona ai pezzi un feeling live, irrinunciabile per un gruppo come questo. Dad is Dead è un disco di transizione, la sensazione è che alla band serva ancora un po' di tempo per partorire un prodotto più omogeneo e personale, ma siamo certi che riusciranno nell'impresa.





Sauro Anzolin
 
http://www.metallus.it/recensione.asp?id=7245&p=0

RAIN

"Dad Is Dead"

Aural Music2008voto: 7 30/07/2008
Una carriera, un nome, che girano sulla scena da un considerevole numero di anni. Un heavy metal classico, stradaiolo, disseminato di chilometri macinati in macchina, di locali più o meno belli (e ci dicono anche di incidenti di percorso, come qualche intossicazione alimentare), in compagnia di amici provenienti da ogni dove e di donne più o meno belle, basta che…Con una line-up profondamente modificata negli ultimi anni i bolognesi Rain tornano alla ribalta con un lavoro che si mantiene fedele a quello che è da tempo lo stile che contraddistingue questa band, arrivata solo di recente a farsi conoscere da una fetta più ampia di pubblico. La nuova voce manca probabilmente di quegli aspetti tecnici molto precisi che ne caratterizzavano il frontman precedente, ma ha un suo stile e una sua personalità che la rendono estremamente adatta alla situazione, mentre dall’altro lato si è aggiunta probabilmente raffinatezza ai riff con l’aggiunta di un chitarrista che ha lo shred nel DNA. Tutto questo ha portato ad un disco che non mancherà di piacere agli estimatori dei ritmi sostenuti, dove non c’è spazio per cose come ballad romantiche o discorsi filosofici sul senso della vita. Questo è rock and roll allo stato puro, e come tale va considerato; anche alcune scelte puramente tecniche, come il fatto di avere registrato gli strumenti in presa diretta, testimoniano un’attitudine genuina nei confronti del pubblico. Piccola grande perla finale è poi la cover di “Rain” dei The Cult, ormai riproposta regolarmente nel repertorio live del gruppo, ma anche brani come “Love In The Back” (gridolini di donna a parte), “The Party” o “Swan Tears” non potranno non piacere.
 
http://www.heavy-metal.it/recensioni/album_templ.php?id=2440

rate: 4/5

I Rain sono una compagine storica del nostro panorama heavy metal, sebbene il “successo” per loro sia arrivato decisamente tardi e in particolare con gli ultimi due lavori rilasciati. Dopo quasi trenta anni, comunque, e con una line-up profondamente rinnovata i nostri sono ancora in ballo e il loro nuovo ‘Dad Is Dead’ è qui per testimoniarlo.

Il sesto CD della band si segnala innanzi tutto per gli abbandoni degli storici Alessandro Tronconi e soprattutto Luciano Tattini, colonne portanti dei precedenti dischi assieme al chitarrista Amos, al bassista Gianni Zenari e al batterista Andrea Baldi. I due vengono rimpiazzati da musicisti molto giovani e pimpanti che riescono a garantire ai Rain l’attitudine tipicamente rock’n’roll che è ormai riconosciuta loro ovunque, complice ovviamente un lavoro davvero ispirato e coinvolgente come questo in esame. Lo stile della band è fondamentalmente ancora incentrato su un hard rock metallico che sfocia spesso e volentieri in puro street rock d'annata, per l’occasione registrato in maniera divina da Gabriele Ravaglia (Fear Studio). Ogni singola traccia trasuda passione e sudore a profusione spingendo parecchio su tempi medio/veloci e testi al solito molto alcolici/irriverenti: ‘Love In The Back’, ‘The Party’ e ‘Mr. 2 Words’ ne sono ottimi esempi ma un po’ tutto ‘Dad Is Dead’ si comporta bene da questo punto di vista. Il CD dimostra sin dai primi ascolti di possedere una gran botta e non penso impiegherà molto tempo a conquistare i tanti fan della compagine, anche coloro che si aspettavano il peggio dopo la rivoluzione in line-up.

Chiude, splendidamente, la cover ‘Rain’ dei The Cult che vede la partecipazione di lusso di Steve Sylvester e Freddy Delirio dei Death SS.



Maurizio "Trevor" Gabelli
 
http://www.angelfire.com/rock/e4/july2010.html#rain

Rating: 4 stars!

Rain is a guitar driven heavy metal band that's got European influences & rich vocals layered with chunky guitars & solid rhythm. I'll skip right to the last song on the disc which is a cover of The Cult classic, "Rain". Interesting & kinda funny that a band named Rain would cover "Rain" by The Cult...musically, this cover is good, I am a bit biased because Ian Astbury is a unique singer & The Cult are one of my favorite bands, but for a carbon copy cover it's not too bad, just not The Cult. The music on this disc is classic metal ala Accept & I hear alot of Wold Hoffman's influence playing wise on this record.

Interesting side note, this record came out in 2008 overseas but was just recently release here in the USA. I dig the artwork but the font the band uses for it's logo falls kinda flat compared to the style o' chunky metal they play. Through & through, this is a decent metal record...it sounds a little dated but true metal is timeless!
 
http://www.uberrock.co.uk/cd-reviews/28-august-cd/1204-rain-dad-is-dead-aural-music-.html

'Dad Is Dead' then - not sure whether something got lost in the Italian/English translation or it's one of the worst album titles since 'Pink Bubbles Go Ape', an old reference but this is the era that Rain come from and are stuck and probably still planning what they will be doing for the Millennium.

The 80/90's influence itself is not a problem for me or even a negative but what you shouldn't expect is anything new or groundbreaking, this is a trad metal lover's band and they don't hide that fact or pretend to be any different so if you were into your Maiden-esque metal in the 80's or 90's then within a few plays this album feels like an old friend.
On learning that the band formed in 1980 and have been plugging away for 30 years answers and brings clarity to the reason why they sound the way they do, it's only in recent times they have been breaking barriers outside their native Italy (voted best Italian hard rock band in 2008 - couldn't tell you who they were up against or the quality) with a USA tour with W.A.S.P. and across Europe with Blaze Bayley, indeed first impression of this album was that it could be Blaze Bayley on vocals and if it were then he would have hit some form. One thing that can't be taken from this release is that it is has some half decent songs where you find yourself thinking to yourself quite often 'I recognise this' or 'that sounds familiar' but with no obvious other bands to reference; there are sprinklings of Maiden, Zodiac Mindwarp, Alice Cooper, Judas Priest running through all the songs but not to the point of dominating each song but allowing enough of the band's own character and style to lead proceedings, that is until the final track and a half decent cover of The Cult's 'Rain' (see what they did....)
The album is an hour long and on reaching the final hurdle things are getting a little samey but if you fancy sticking something on out of the box marked '80's trad metal' then why not and if you were down your local rock boozer Rain coming across the PA wouldn't be a bad choice. Stand out tracks for me were 'Love In The Back', kicking off with a riff full of intent and maybe it's because when the backing vocals kick in with the words of the title for some reason my brain translates as 'Breaking The Law', and the title track 'Dad Is Dead' which, with the motorcycle revving up at the start and opening riff, could be none more Saxon and my brain is translating into 'Power And The Glory'.

Written by Ian Bell
 
http://www.seaoftranquility.org/reviews.php?op=showcontent&id=9495

If there's anything that 'Anvil – The Story Of Anvil' taught us was that if you work hard and long enough and believe in today what you believed when you started, then sooner or later rewards will come. So what does this have to do with Italian band 'Rain ' I hear you ask? Well, having formed in 1980 they still hit the road and tour relentlessly trying to expand their membership of the 'Raincrew' and have been all these years. Rain, play plain and simply loud Rock with blistering solo's, killer beats, and thundering bass lines... it's that simple really. Like I've said in other reviews, with some European bands it takes a while to get used to the vocals with an accent but that soon diminishes. With 13 tracks of RAWK and I can honestly say every track is a rocker, not one ballad, no slushy, erection section, grab your woman for a slow one, on here. In fact I was drained after listening to the likes of '8 Bar', 'Love In the Back' and 'Red Kiss'.

Francesco Grandi delivers the vocals with passion and when you consider English is his second language he makes a fine job of it. The twin Axe barrage comes from Marco Rizzi & Alessio Amorati who play the hell out of their instruments, riffing and soloing relentlessly. With a cover of The Cults "Rain" as the final track it wraps up a very enjoyable album at an incredible pace. Dad Is Dead won't change the world but it will give you a speeding ticket if played in the car. I look forward to the next Rain downpour!

Reviewer: Mark Davies
Score: 4 Stars!
 
http://www.metalcorefanzine.com/

This is some really solid rock n roll with a metal edge to it. Strong singing and great riffs made this a head banging delight. This is pure 80’s heavy metal with no groove or new sounds and thank god for that. This is stuff like Raven, Heaven, etc put out way back when and the tunes will have you raising those metal fists high in the air and the singer has the perfect voice for stuff like this. A pure metal delight I assure you.
 
TOXIC FLYER ZINE

Powerful rock n roll with a strong feel and great screaming vocals like Bruce Dickinson.
With a rock sound RAIN will pour on you like... QUEEN, KING'S X, early IRON MAIDEN, RAIMBOW, SABBATH, and BULLET BOYS with just a killer rock sound. But RAIN will also give you some loud guitars with that screaming edge and fast's licks. Just a good mixer of 70's meeting 80's style rock with some power.
 
http://www.themetalforge.com/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=2994

Rain are a power metal group from Italy that have been around since the 80s. For a band that has been around for almost thirty years, they sound like they haven't lost any steam. The guitar licks are still wild, yet melodic, and the vocals can still reach high notes without cracking. However, even though Rain has been around since the late eighties, they didn't produce their first album until 1992, followed by a balanced gap between releases. For those unfamiliar with Rain, think of the melodies of HIM, Iced Earth, and Mercyful Fate combined in a power metal fashion and that's the formula for the group.

On their latest album, Dad is Dead, the musical ingenuity seems to have disappeared for a bit. Compared to titles like "Bigditch 4070" and "Red Revolution," Dad is Dead seems a bit bland. And not just title-wise, but musically too. Almost every single track following "8 Bar" sounds exactly the same, making it a very limited musical experience. If one is a fan of mid paced guitars soaring away in a melodic fashion mixed with vocals that sound like a cross between Ronnie James Dio (RIP) and Tim Owen of Iced Earth fame, then they won't get tired of this album... at least for the first five tracks. The drums are pretty standard, leaving the guitars and their solos to wow the crowd; that they accomplish without much effort. Then again, power metal is known for its solos in the way that thrash metal is known for its catchy riffs.

However, eventually the repetitive musical structure will wear on the ear hole. There are a few tracks that actually feature something to distinguish them from the others and act as an oasis in a desert. "Swan Tears" features a bit of cowbell and a bit more pace on the music with a rock influenced vibe. "The Reason" involves more bass, but the guitars still don't take a back seat entirely. Finally, "Rain" (a cover by The Cult) sounds a bit more raw, both in musical style and vocals, as Rain tries to keep the song as close to the original as possible in sound while putting their power metal spin on it. Overall, though, these choice selections aren't enough to save Dad is Dead from a fate of monotony. Sure the power metal is good, but they should have thrown in a few ballads or slow songs to mix up the atmosphere and pace of the music. Keep this CD in the same gear for too long and it will probably blow up on the listener.

Reviewer: Colin McNamara
Score: 6/10