Carinou first Reviews

www.kronic.it
Anche i duri hanno un cuore...


Chi si nascondono dietro i Carinou, nuovo progetto sotto la visione della sub-label della nostrana Code666? Dunque? Il Soderlind già conosciuto ampiamente con i marziali Puissance (senza contare la sua militanza in altri gruppi minori anche metal), Maggie Elving già all'opera come cantante pop per The Ark e Sofie Svensson. Insomma le zuccherose musiche di impronta pop da una parte e le minacciose trame mimetiche dall'altra. Due background decisamente differenti hanno creato un CD che la press-list della Code666 definisce Negative Metal? Chissà se esisterà il Positive Metal, ma questa etichetta pessimistica è sicuramente riconducibile ad una certa tristezza che prevale su tutta la durata di "Bound", uno stato d'animo che porta l'ascoltatore metal ha un periodo (a volte indispensabile? e non dico purtroppo) di seria riflessione su tutto e niente. Il debutto di questa nuova formazione svedese scava le sue coordinate sonore su certo metal zona Tiamat/Paradise Lost, chitarre pesanti e curatissime, dosate anche da intelligenti innesti di morbida elettronica. I riferimenti alle bands suddette vanno comunque presi con le pinze, il CD è molto più ricco di sfumature e la sua leggerezza non deve trarre in inganno, si tratta sempre di un lavoro eseguito con il massimo della professionalità. L'iniziale "Vivid" spinge subito l'accelleratore sull'energia sonora con dure schitarrate scandite da un coro melodico, mentre in Whore la stessa attitudine assume un carattere più gotico e grigio. Bellissima Alone, da gustare nell'umidità di una vaporosa pioggia autunnale. Mistress ha un intro sormontata da tastiere aliene, spezzate da riff e da inserti sonori non banali e sul finire abbiamo una curiosa ?Chris?, song che sembra presa in prestito da certa dance tipicamente eighties, soprattutto nella parte vocale. Visti i curriculum dei partecipanti ero ben curioso di ascoltare questo scontro tra mondi diversi, tirando le somme nessuna personalità prevale sull'altra ma Bound assume una propria identità, un proprio valore a prescindere dai suoi creatori o meglio dalle loro fedine penali. Per metalheads che vogliono un tocco diverso?

Code 666 (31/3/04)
3.5/5
 
http://www.musik.terrorverlag.de/musik/rezensionen/index.php

Dunkel war es bei PLACEBO ja schon immer, doch so langsam geht bei Ihnen endgültig das Licht aus. Von der exaltierten Extase eines ?Pure Morning? ist genauso wenig geblieben wie von dem depressiven Triumph ?Without you I?m nothing?. Bowie erteilte seinen Segen, man brach bei Viva durch und spielte zum unpassendsten Moment der Karriere beim M?Era Luna, doch vielleicht hätte Brian Molko lieber in den Abgrund seiner Seele hinabsteigen, denn mit Geistern schlafen sollen. Dass er ein glücklicherer Mensch als noch vor einigen Jahren ist, freut einen, doch noch beglückender ist, dass es nun mit CARINOU Ersatz für die zuletzt etwas lauen und bemühten Übungen seiner Band gibt.

Zugleich dürfen diejenigen frohlocken, denen THE CURE nach der ?Pornography? zu kommerziell und handzahm wurden, denn auch dieser alkoholinduzierte Brocken schlechter Laune klingt immer wieder auf ?Bound? an, was selbstverständlich einiges über den Gemütszustand der beteiligten Musiker aussagt und uns hoffen lässt, dass man ihnen erlaubt, die Lampe neben dem Bett in der Nacht anzulassen. Oder schleicht Sänger Fredrik Soderlund (u.a. PUISSANCE) gar selbst um die Häuser, Worte des Wahnsinns vor sich hin brabbelnd und sich in Zustände offenherziger Romantik und tiefster Trauer stürzend? Um diese Dreieinigkeit aus Delirium, Poesie und Schmerz geht es nämlich, um die schmutzige Wahrheit unter dem Schleier der Schönheit und darum, nicht weiter zu können, aber dabei tänzelnden Schrittes zu marschieren. So liegt denn auch unter den meisten Titeln ein federnder Groove und sind die Texte, bis auf wenige morbide Einlagen, offene Bekenntnisse zu Liebe und Leidenschaft und dabei oft skizzenhaft, beinahe kindlich. Auch wenn das Schlagzeug manchmal überlebensgroß scheint und die Gitarren nicht von schlechten Eltern sind, steht ?Bound? dabei niemals im Konflikt mit Pop und Pathos, sagt niemals nein zu Melodie und harmonischem Wohlklang und chargiert spannungsgeladen zwischen Momenten der Stille und des Stroms. Lediglich die Produktion verweigert sich üblichen Mustern, ist weniger auf Druck, als auf einen Zustand der Schwerelosigkeit ausgerichtet ? Industrial, wie die Plattenfirma versprach, findet hier keiner statt.

Einen bedeutenden Teil haben Soderlunds Mitstreiterinnen Maggie Elving und Sofie Svensson zum Gelingen dieses Unterfangens beigetragen und wer Elvings früheres Betätigungsfeld als Backgroundsängerin bei THE ARK kennt, weiß, dass Kommerz kein Schimpfwort für sie ist ? auch wenn dieser lediglich als Nebenprodukt entsteht. Dennoch brauchen sich PLACEBO wohl kaum um ihre Führungsposition Sorgen zu machen, denn massentauglich kommt dieses Album nicht daher und lässt auch die einfach identifizierbaren Hymnen vermissen. Doch für einen ideellen Sieg reicht es auf jeden Fall: Der englische Sommerregen mag erfrischend auf die Häupter von Brian Molko und seinen Kollegen prasseln, die Sonne scheint für CARINOU.
tocafi
 
http://www.metalmessage.de/reviews2/carinou.htm


CARINOU
?Bound?
(Code 666) 7/10
2003 gegründet, nennen diese drei Schweden ihren zwar immens elektronisch konturierten, aber doch betont emotional geprägten Stil ?Negative Metal?. Sänger und Gitarrist Fredrik Söderlund, man kennt ihn bisher von Puissance, Algaion und hauptsächlich Octinomos, lebt nun mit Carinou seine Passion für Electro-lastigen Dark Metal aus ? an seiner Seite agieren mit Sound-Programmiererin Maggie Elving und Sängerin Sofie Svensson noch zwei tüchtige Damen. Zusammen erzeugt das Trio um den sonstigen Schwarzmetaller Söderlund arg sehnsüchtig wirkenden Düstersound, dessen fantasievolle Keyboardklänge überraschend eingängig gestaltet wurden. Stellenweise erwecken Carinou damit hörenswerte Reminiszenzen an das unverwechselbare Melodiegespür genau der Pop-Bands, welche Mitte der 80er sehr erfolgreich waren. Wer den ? damit mitunter sehr an die Electro-Rocker Placebo erinnernden ? skandinavischen Drilling nun vorschnell als trendy Weichspüler-Combo abqualifiziert, der tut Carinou Unrecht. Denn diese des Öfteren todtraurigen Industrial-Wehgesänge sind teilweise von richtig hart dröhnenden Gitarrenlinien unterlegt, die verstörend beklemmenden Atmosphären des Dreiers strotzen vor intensiv ausgelebten Gefühlsebenen. Ein verspieltes und von sanfter Verletztheit geprägtes Stück Trauermusik, streifend benetzt von scheinbar schwerelos schwebenden Melancholietränen.

Markus Eck
 
www.blackmetalonline.com
Carinou
Bound
Code666
2004



Nuova creatura per la nostrana Code666. Progetto al debutto discografico nonostante i membri coinvolti in questa band non siano proprio dei novellini: Fredrik Soderlund, già noto per la militanza in bands quali Octinomos, Algaion, Puissance e Maggie Elfving, già in forza ai The Ark. Artisti con influenze decisamente eterogenee, forti di esperienze musicali quasi antitetiche, fondono le proprie ispirazioni ed il proprio gusto musicale in questa creatura ed il risultato, come ben potrete intuire, risulta essere alquanto spiazzante.

Uno degli aspetti che destano maggiore attenzione, nell’ascolto del lavoro, è l’assoluta omogeneità della proposta musicale e, date le premesse, risulta essere un elemento sorprendente. Il lavoro si muove entro spazi estranei alle bands di provenienza dei membri: il “negative metal” (stando alla definizione fornita dalla label) percorre vie sperimentali, a cavallo tra sonorità electro-pop, gothic metal, ambient. Il primo paragone che mi sorge spontaneo è con gli ultimi Paradise Lost, soprattutto negli accenni più pop, ma si va oltre: compare dunque lo spettro dei sempre più tributati Depeche Mode, arrivando sino ad ambienti più cari agli ultimi, immensi Manes, in particolare in “Alone”.

Si passa dunque da momenti nei quali sono le chitarre a farla da padrone, chitarre solide e compatte supportate da una ritmica regolare ed efficace, che riesce completamente nell’impresa di dare solidità alle strutture delle songs, sino ad altri in cui l’atmosfera si dissolve, si fa più eterea e compaiono reminiscenze ambient, ambientazioni dai connotati depressivi ed un po’ anarcoidi, momenti entro i quali la voglia di andare oltre prende il sopravvento. L’ascolto del lavoro risulta essere estremamente piacevole, a tratti commovente, la struttura salda delle songs riesce a mantenere sempre alta l’attenzione dell’ascoltatore.

Eccellente l’intro “Vivid”, compatta ma mai eccessivamente monolitica, così come la title track ove lo spettro dei Manes di “Vilosophe” compare nuovamente, anche se interpretato con passaggi più pesanti e squisitamente metal, “gothic” se proprio dobbiamo etichettare. Davvero interessante la performance vocale, strettamente riconducibile ai Placebo, che risulta essere appropriata alle sonorità proposte, cinica e distaccata, funge come una narrazione in terza persona: raggiunge livelli di eccellenza nell’ottima “Mistress”. Il momento più stravagante (se così si può definire) dell’intero lavoro è sicuramente rappresentato dalla ottantiana dance-pop oriented “Chris”: synth che scompaiono e ricompaiono accompagnati da una ritmica psichedelica e da una prestazione vocale che stranamente si fa più “sentita”, diventando anche particolarmente orecchiabile. Un episodio a se stante nell’intero lavoro, forse anche il più ammiccante, ma non per questo privo di interesse.

In poche parole ci troviamo innanzi ad un lavoro personale, di sicuro interesse per i fan sfegatati delle bands sopraccitate, ma anche per tutti coloro che, nel metal, cercano percorsi dall’impronta più sperimentale. Tirando le somme si tratta di un lavoro valido, coinvolgente nonché di un buon biglietto da visita anche se, probabilmente, poco longevo. Alla band non manca certo il coraggio, anche se in relazione ai tempi ed alle tendenze musicali non è dote così rara, manca forse il quid che potrebbe rendere esaltante un prodotto già di per sé interessante. Un buon inizio.

75/100
 
www.maelstrom.nu

Being a HUGE fan of Fredrik Soderlund?s solo project Octinomos, it is only out of total respect that I still not only say that Carinou?s Bound is a bad album, but that it?s a bad album almost entirely because of Soderlund himself.

The cover to Bound and the album?s one word song titles makes it seem like something the Projekt label would put out; perhaps some anti-statement to Lycia. And indeed, the music on the disk would largely fit in with that particular label?s ethereal, gothy mission. Bound?s music is not half bad, and it often weaves a good spell of negative mistiness.

The main culprit is Soderlund?s singing. Octinomos fans have heard his clean voice on Fuckhole Armageddon. It worked ok for that album, sounding rather appropriate within the framework of a Scandinavian metal record. Also, in retrospect, the vocals were kind of buried beneath effects and all the mayhem that Octinomos makes.

But Soderlund "unplugged" and in the forefront sounds like a singing string puppet of a court jester, complete with bells at the end of a multi-colored hat. He?s whiny, nasal and twerp-y. Things are ok as long as he keeps it subdued, but when he starts to go for it, it falls apart. It?s a real shame as you can hear some very nice melodic decisions that are signatures of this man?s style. But he just doesn?t have the voice for it. Also, adding gross out lyrics about how Soderlund wants to "cum inside you one more time" (on "Purge") is something that no one should be made to hear.

I blame the other two members of Carinou (one of whom, Sofie Svenson, is supposed to appear on this album as a singer, but somehow I missed her) for letting Soderlund near a mike and making this project turn out sour. Soderlund has some of the finest black metal vox ever, and the couple times those appear, it?s genius. But then again, maybe Soderlund?s slimy, melodic voice IS the right choice for Carinou, a band that is promoted before all else as being "negative." Nah, it?s just pretty yucky. (4/10)
 
http://pendul.stamate.net/index.php?&lang=en&loadPage=scrieri&showId=136

Carinou - Bound

the ?code? was changed ? and a new era begun this way

by: Julius von Sammaël



Carinou is a new band signed by the Italian label and its debut represents a new start for what carried the name of Aural Music. This album is full of futuristic music and many styles can be detected; the modern side of it is suspected to be even subliminal because of the lyrics that reflect an unconventional vision of life (cosmopolitan, erotic or even pornographic issues are presented in covering moods). Musically speaking, we are dealing here with some complex influences such as Placebo, Deine Lakaien, Smashing Pumpkins, R.E.M. or Pet Shop Boys, but all ten songs have a particular individuality and flexibility that illustrates the talent of these musicians. Bound can be seen as a good debut album, though is not so original that some may think. But in time these inconveniences will be gone if the band will work hard with the composition part of their music. Technically, the instrumental section is oriented on a hard sound with Heavy guitars and also on Electro and atmospheric paths with Trip-Hop rhythms and Poppy Dark Wave instrumental synthesis. In some points, Carinou came up with Synthie Pop elements bringing the musical experiment at a mixed level, having very harmonic and melodic inserted vocals. All in all, this band promises a lot and if they will continue developing new sounds and subcultural achievements then they have a good perspective for the future.
 
metalitalia.com

Recensione di Marco Gallarati
Uhm?davvero molto difficile recensire il debut-album di tali Carinou, strano terzetto proveniente dalla Svezia e formatosi addirittura meno di un anno fa. Questo progetto, infatti, è il risultato della collaborazione artistica tra il cantante/chitarrista Fredrik Soderlund, noto principalmente per i suoi trascorsi nei Puissance, e Maggie Elfving, una fra le più talentuose programmer della scena elettronica scandinava, nonché autrice di qualche backing vocals per i famosissimi connazionali The Ark; al duo suddetto non rimane altro che aggiungere la vocalist Sofie Svensson, ed ecco composti i nostri Carinou! Dunque, tanto per confondere subito le idee, essi stessi definiscono la loro proposta usando il concetto piuttosto ampio di ?negative metal??mah, noi non crediamo sia utile soffermarsi più di tanto su una definizione di tale portata, interpretabile decisamente con diversi significati; per quello che ci è dato di sentire, la musica della band risente in maniera quantitativamente paritaria dei background di provenienza dei due membri principali, per cui, riff mai troppo violenti e mai troppo veloci (e a volte ricordanti i Katatonia più psichedelici e stranianti) si fondono con parti campionate, basi e sintetizzatori, atti a donare all?intero platter un sentore di accessibilità realmente marcato. Tutto ciò che fuoriesce dalle casse dello stereo, escluse le voci e le chitarre, è frutto di strumentazione elettronica, di stampo dark/gothic la maggior parte delle volte, strizzante l?occhio a correnti elektro-pop nelle rimanenti occasioni: in base a ciò, sembra chiaro come i brani si attestino su coordinate decisamente mainstream, vicine a quelli che possono essere gli standard compositivi di gruppi quali i Placebo. Non spaventatevi, però, in quanto dosi di metallo, seppur mitigate, sono comunque presenti all?interno di ?Bound?, ben apprezzabili in track quali l?opener ?Vivid?, le carinissime (quale aggettivo usare se non questo, parlando dei Carinou?) ?Trust? e ?Mistress?, oppure nella ritmata title-track, la quale tramuta la band in questione in degli ?And Oceans molto più tranquilli e solari. Dove la band sembra riuscire decisamente meglio, paradossalmente, è proprio nei brani più contaminati, anzi, addirittura in ?Alone? e ?Carinou? sfodera due piccoli gioielli musicali, soffusi, tristi e dolcissimi, basati su arrangiamenti minimali e con la delicata voce di Soderlund a declamare lente ninna-nanne. Ecco, proprio la voce di Soderlund, soprattutto nelle composizioni più vivaci, lascia molto a desiderare, a causa del timbro nasale e fastidioso che la contraddistingue, mentre l?apporto della Svensson rimane costantemente dietro le quinte. Non so quali e quanti sentimenti negativi si celino all?interno dei Carinou, fatto è che, dall?ascolto del disco (sentire, in tal senso, la ballabilissima ?Chris?), si esce poco turbati e per niente depressi?che siano le lyrics a sconvolgere? Non ci è dato saperlo, quindi salviamo in corner il trio in questione, con uno stiracchiato sei, e consigliamo un ascolto obbligatorio e preventivo, prima di eventuali spese inutili. Passiamo ad altro?

Voto: 6.0
 
www.metalmaniacs.it

Impressiona il primo ascolto di questo cd; la somiglianza della musica dei nostri ai lavori targati Placebo è notevole? la voce, le linee vocali e le melodie dell' iniziale "Vivid" tirano un brutto scherzo, sembra quasi di aver sbagliato cd. Invece sono proprio i Carinou, e per fortuna questa sensazione col crescere degli ascolti viene superata e ci si accorge che le differenze tra i due gruppi esistono. Certo è vero che i Carinou possono essere paragonati lo stesso al gruppo inglese, però contaminano quelle sonorità con un piccolo apporto di synth ed elettronica e con delle chitarre dal suono parecchio distorto e pesante (anche se il loro ruolo è secondario, essendo utilizzate solo quando serve un muro sonoro di sottofondo). La prima traccia "Vivid" alla fine è quella che meno si addice ad identificare il gruppo; bella si, ma easy e dannatamente Placebo nella voce e nelle linee vocali, fortunatamente abbastanza presto esce fuori la personalità dei Carinou; l'eterea "Purge" fa risaltare il lato sintetico del loro suono, la quarta "Alone" evidenzia il mood triste che è parte di questo album, la quinta "Trust" dopo un arpeggio distorto si apre con le chitarre più pesanti del disco (al pari di "Bound") e contemporaneamente mette in mostra l'affetto che i nostri hanno per la scena Gothic Metal, seppure in questa traccia tali influenze siano ben celate e ben coperte dai vocalizzi di Frederik Soderlund, che riescono a sviare in modo netto l'attenzione per il sottofondo musicale. Non finisce qui; vi sono anche momenti molto dolci e intensi come in "Carinou", ed altri dove affiora l'amore per Judgement degli Anathema? parlo dell' elettronica "Chris" (ascoltare per credere). E' abbastanza chiaro che i Carinou si muovono un pò al di fuori del tracciato Metal, pur proponendoci un disco che da loro è definito "Negative Metal", se non vi fate problemi ad ascoltare melodie più rilassate (ma comunque malinconiche) e di presa abbastanza immediata date un ascolto a questo Bound che nonostante la sua apparente commercialità rimane un disco molto intimistico che nasconde molte sfumature e particolarità. Se però siete molto legati al vecchio Gothic Metal, lasciate perdere perchè alla fine questo disco potrebbe risultarvi privo di mordente.

Voto: 7

Evander Sinque
 
http://www.fucine.com/network/fucinemute/core/index.php?url=sommario.php

"Bound" è il primo album dei Carinou, ovvero la band di Frederik Soderlund e Maggie Elving.
Soderlund, oltre che essere un produttore, ha fondato e partecipa a diversi progetti: tra gli altri, Puissance, insieme a H. Möller, è una creatura proveniente dal mondo Cold Meat Industry, forse più nota a causa di (doverose) polemiche politiche che per l?effettivo valore musicale; Octonimos è black metal, Tripwire è invece un tentativo originale e quasi perfettamente riuscito di fondere drum?n?bass e atmosfere cupe di lontane origini industrial (se può interessare, il primo e unico album, "Intellavoid", torna spesso a girare nel mio lettore).
Anche Maggie Elving fa il mestiere del produttore, inoltre viene presentata come una sorta di prodigio del programming nell?ambito della musica pop ed elettronica.

L?album

"Bound" è un disco che fonde electro-pop con chitarre lorde e pesanti. Il primo termine di paragone sono gli Orgy, la band che ha dato una veste metallica alla geniale "Blue Monday" dei New Order. Altre similitudini, anche se più azzardate, possono essere tentate col progetto "ohGr" del cantante degli Skinny Puppy, oppure coi Ministry e i Nine Inch Nails. Probabilmente, nel celebrare il loro "patrigno" degli Eighties Gary Numan, Marilyn Manson e lo stesso Trent Reznor (il primo ha proposto in passato una sua versione di "Down in the park", il secondo di "Metal") avevano già tracciato la strada percorsa dai Carinou. Per non parlare poi dei Fear Factory di "Cars". Dunque, la capacità innovativa non è straordinaria, ma l?efficacia è indiscutibile: il primo pezzo - "Vivid" - è esemplare, grazie all?attitudine vocale di Soderlund, a un riff potente e immediato, e a tastiere ed effetti con quel pizzico di oscurità che non disturba. Il testo sufficientemente - forse volutamente ? "facile" (Make me believe that I´m the one, just like a dream that I´ve never had/You tell me nothing that I haven't heard before/And that you try to make me think that it could possibly be true/is not the type of joke that I could just ignore) aiuta a memorizzare una canzone già di per sé intrigante, rendendola un potenziale singolo. Seguono questa linea stilistica "Whore", più lenta e malinconica di "Vivid", "Trust", col suo inizio moderato e la sua improvvisa esplosione, e la title-track, introdotta da un magistrale giro di synth. "Mistress", che nel chorus diventa inaspettatamente ? e forse troppo ? mielosa, chiude questa serie.
Differente invece è "Purge": elettronica, minimale e ossessiva, sembra qualcosa uscito da "The Downward Spiral" filtrato dai Puissance. Il testo è ugualmente molto "reznoriano", in virtù di quell?accostamento tra sesso e omicidio piuttosto tardo-adolescenziale, ma che certe volte può toccare le corde giuste. Per inciso, tutti i testi di "Bound" sono l?applicazione del nichilismo di Soderlund alla classica storia d?amore: una sorta di versione intimista, più o meno riuscita, del "pessimismo storico" dei Puissance.
Le due tracce conclusive, "Chris" e "Dead", si trovano tra drum?n?bass e breakbeat: sebbene il messaggio rimanga negativo, sono chiaramente immerse in contesto più soave, perché Maggie deve aver detto di più la sua e perché c?è un cantato che ricorda quello di Neil Tennant dei Pet Shop Boys. Questi due pezzi suonano leggeri e orecchiabili, dimostrando la natura "aperta" del progetto, ma è un peccato non aver provato ad incrociare le loro sezioni ritmiche con la pesantezza delle chitarre.
"Alone", una sorta di scarna ballata, rende ancora più vario l?album, ma non è memorabile. Lo stesso discorso vale per "Carinou", fragile ed eterea, ma forse non nelle corde interpretative di Soderlund. In attesa di vedere quanto la nuova entrata Sofie Svenson inciderà sul percorso il gruppo, rimane la sensazione che il processo di "contaminazione" musicale non sia interamente completo, nel senso che alcuni episodi risultano un po? isolati dagli altri, ma, in sintesi, "Bound" è né più né meno un?intossicante farmaco pop che può dare una forte dipendenza. Leggere attentamente le
 
Yea Carinou - Bound is the 1st CD i heard by Code666 that i loathed

i loved Manes, Enid im very found of Negura bunget. i just don't see anyone in the metal scene giving 2 shits about watered down Techno rock with bad Depeche Mode vocals on it sorry.
 
www.obliveon.de
CARINOU

BOUND (43:45 min.)

CODE666 / SPV
?Negative Metal, ein pervertierter Mix aus Placebo, Black Metal-Misanthropie und kalter schwedischer Industrial-Tradition?, so wird Carinous Debüt vom Label angepriesen. So wirr sich diese Ankündigung liest, so wirr klingt ?Bound? denn auch, auch wenn sich mit Frederik Söderlund (Puissance, Octinomos, Algaion) und Maggie Elving (The Ark, diverse Produzentenjobs) durchaus erfahrene Musiker für die Entstehung des Albums verantwortlich zeichnen. Souverän agieren Carinou eigentlich nur dann, wenn die elektronischen Wurzeln der beiden Protagonisten zum Tragen kommen und in der Tat etwas von der Kälte schwedischer Industrial-Tradition zu spüren ist. Unerträglich wird es zumeist dann, wenn der Gesang einsetzt oder die Gitarren in pseudometallischer Härte die Atmosphäre der Tracks erbarmungslos pulverisieren. Woran man misanthropische Eigenschaften auszumachen glaubt, ist mir selbst nach mehrmaligen Hördurchgängen verborgen geblieben. So bewegen sich Carinou zwischen genialen Auswüchsen wie den emotionell bewegenden Tracks ?Alone? oder ?Carinou? auf der einen, und musikalischen Nullnummern wie ?Mistress?, ?Chris? oder ?Purge? auf der anderen Seite. Die Wahrheit über die Qualität dieses Albums liegt demnach irgendwo in der Mitte zwischen Genialität und Wahnsinn, was somit dann auch zu einer eher zwiespältigen Bewertung führt.
5/10 - MK
 
http://www.metal-observer.com/articles.php?lid=1&sid=1&id=6085

This album will either traumatise you or cause a mental breakdown. I?m not kidding. There may be Pop elements in the music but there?s soooooooo much negativity wrapped in here that you might need to go to the pharmacy the day after.

CARINOU are a new band having only existed in a few months. The line-up is interesting. The names responsible for most of the music are Fredrik Söderlund of PUISSANCE and Maggie Elfving who, according to the promo sheet, has exceptional skills in production and electronical programming. The two were recently joined by Sofie Svenson who does some female vocals but doesn?t really play the biggest part in the depressive soundscape.

Musically they sound like a less detailed and less futuristic/industrial THE KOVENANT. The more I listen to the CD, I sense some other influences, like PARADISE LOST around their electronic era (?One Second? up ?til this day). Add a few spoons of darkness into the mix and you?ve got yourself a strong pill filled with emptiness and depression.

Guitars and drums are simple, it?s no secret that the programming of samples and keyboards are their number one instrument. The atmosphere is cold and speaks of isolation but they?ve found a way in keeping the shades multi-facetted. Some of the songs are very catchy, Pop like I daresay, but overall the album is clearly not about sunshine and lollipops.

Fredrik?s vocals were difficult to categorise. He has a personal tone, a discomforting voice that sometimes sounds like the whining of Billy Corgan from SMASHING PUMPKINS. Sometimes there?s a bit of Neil Tennant (PET SHOP BOYS) sadness in his singing that I like very much, it totally fits with the music.

There?s still some work to do for the Swedish threesome. I like some of the tracks, tracks like ?Purge?, ?Mistress? and the peaceful introspective track simply called ?Carinou? are incredibly moving but the material is not consistent all the way. This is a good debut; if they can work on some of the vocals and get a more powerful sound they might be able to compete with the bigger bands in the Electro Gothic Metal sound.

If you want to cure your constant happiness this will definitely darker your day (and mind). (Online April 27, 2004)
 
www.vampire-magazine.com

Carinou is labeled as negative metal so I was wondering what to expect from "Bound", the first official release of the band. First of all I?ll give some more background info because Carinou is a brand new band and therefore almost unknown to all of you. Carinou was formed in 2003 by F.Soderlund and Maggie Elving. I guess most of you know F. Soderlund already from his work in bands like Puissance, Octinomos and Algaion. Maggie is one of Swedens most talented electro music programmers and she has done some backing vocals for a popband called The Ark among others. Sofie joined the band later that year and not much after the deal with Code666 was signed.
Because of the completely different backgrounds, blackmetal and dark music on one hand and commercial pop/rock on the other hand the music Carinou is presenting us here turns out to be a mixture of both these styles.
Pure negative metal, a perverted mix of electro-pop, blackmetal misantrophy and cold Swedish industrial music as they label themselves. And to be honoust, I couldn?t label the music better myself. It?s very difficult to make musical comparisons simply because this kind of music is completely original and I haven?t heard anything like this before. The only band whom I can think of which comes just a little bit close to this is Pain although Pain is much faster, louder and heavy.
The album contains ten interesting tracks whom all are a pleasure listening to and especially the first track "Vivid" is a highlight with an amazing groove throughout the song. But actually the complete album on itself is a highlight. Carinou explores musical boundaries which haven't been explored before and therefore I can advice "Bound" to anyone with a wider musical taste. Not for narrowminded people this is.
One thing is sure, and that is that I will play this album over and over again for a while!!!
 
www.hateternal.com
La dinamica versione dei Placebo, impressione perdipiù accentuata da una somiglianza vocale a Brian Molko non indifferente... I Carinou infatti, a questa matrice electro-rock aggiungono sonorità gothic-negative?-metal, dilatazioni drum'n'bass, un utilizzo insolito e decontestualizzato del pianoforte, e soprattutto, un'infinità di campionamenti differenti, che hanno relegato le chitarre a mere comparse (questo credo, sostanzialmente, il motivo che mi ha impedito di dar loro un voto ancora più alto). L'aria che si respira è immobile e pungente, fredde le atmosfere create, in un clima post-atomico tinteggiato di grigio ed azzurro, ambiente in cui questi Svedesi s'aggirano come anime perse in un mondo tecno-cibernetico... spero d'aver reso l'idea. Ottima la produzione; purtroppo, come vi accennavo qualche riga sopra, troppo grande è la discrepanza tra la cura investita nei campionamenti, e l'abbandono del suono chitarristico, limitato, statico e di stampo troppo vecchio per una proposta tanto sperimentale. Per il resto, quel che posso dire è che raramente capita d'ascoltare lavori straripanti d'idee tanto illuministe, lavori che non s'accartoccino su loro stessi nè scemino di tensione... lavori insomma, tanto originali dall'inizio alla fine, e che confermino il sospetto sempre desto, che molte cose ancora vi siano da dire

7.5
 
http://www.the-gothicworld.de/_reviews/2004-04/carinou-bound.htm

Was haben PLACEBO, THE CRÜXSHADOWS, PET SHOP BOYS und THE LEGENDARY PINK DOTS gemeinsam? Sie alle vereinen sich auf wundersame Weise in diesem Debütalbum "Bound" der Formation CARINOU, über die wir nicht viel mehr wissen, außer dass sie aus Schweden kommen. Das es sich um ein Trio, bestehend aus zwei Damen und einem Herr handelt. Und sie selbst ihre Musik als "Negative Metal" bezeichnen. Danach sind die Informationen über dieses Projekt dann auch schon erschöpft, welche man aus den virtuellen Weiten bekommt.

Dafür ist das Werk an sich, umso vieldeutiger. In wunderbarer Manie werden hier Songs dargeboten, die sich alle durch geniale Hooklines auszeichnen. Auf perfekte Art und Weise Elektronik mit Gitarren und Samples verbinden. Rhythmische Songs wechseln mit ruhigen, wehmütigen Klängen, Tanzflächenknaller, fast Discosounds, treffen auf rockige Riffs, psychedelische Monotonie, auf verspielten Electro. Irgendwo heißt es gar, es sei ein "einzigartiger und zerreißender Mix aus Electro-Pop, Black Metal Misanthropy und kalter schwedischer Industrial Musik mit viel melancholischen Einfluss". Nun ja Black Metal ist für die wenigen, zwar harten aber trotzdem nicht so dominanten Gitarren vielleicht etwas übertrieben. Eine eindeutige 80ties Attitüde kann man dem Ganzen nun auch nicht abstreiten. Aber vor allem einen Sänger, der auf eben jene unnachahmliche Art intoniert, die irgendwie eine Schnittmenge aus allen oben genannten Acts ist.

Das hat Potential zu dem einen oder anderen Clubhit, zwei wundervolle melancholische Balladen, ist sehr abwechslungsreich, erfrischend und wunderbar eingängig. "Bound" ist eine CD die Spaß macht, nie langweilig wird und sehr schnell ins Ohr geht. Einfach nur Popmusik vom Feinsten. Wer also in der einen oder anderen der genannten Bands seinen Favoriten entdeckt der kann hier bedenkenlos zugreifen.

Thomas Sabottka für THE GOTHICWORLD
 
www.versacrum.com
Carinou: Bound (CD - Code 666/Audioglobe, 2004). Eh sì, i tempi cambiano e ultimamente anche un tipo come Fredrik Söderlund (già membro di Puissance, Parnassus, Octinomos e Algaion) deve aver ampliato di parecchio i propri orizzonti musicali se ha deciso di ripresentarsi con questo nuovo progetto dal nome Carinou, al quale tra l?altro prende parte un altro personaggio interessante della scena musicale svedese, vale a dire la tastierista Maggie Elfving (famosa per aver partecipato agli album dei pop-rockers The Ark!). Come avrete capito Bound non ha molto in comune con il passato industrial/black di Söderlund, anzi a dire il vero l?ascolto dell?album ha suscitato in me una certa perplessità, perché un tale cambio di direzione non potevo davvero prevederlo. Il bello è che comunque questo disco mi è piaciuto, e anche parecchio direi, infatti ci presenta una decina di tracce dall?indubbio fascino che stanno a metà strada tra synth-pop e industrial/metal, con una voce che ricorda tantissimo quella di Brian Molko dei Placebo (il timbro è praticamente identico, ma anche l?accento è molto british!!). I brani sono di quelli che colpiscono immediatamente, della serie che già al secondo ascolto ti sembra di conoscerli da una vita, inoltre direi che alcuni sono piuttosto adatti all?alternative dancefloor (vedi ad esempio ?Vivid? o ?Whore?), un contesto all?interno del quale non credo proprio che correrebbero il rischio di essere ignorati! La cosa strana è che la band identifica la propria musica con il termine ?negative metal?, ma personalmente non lo trovo molto azzeccato: forse tale definizione ha in parte a che vedere con i testi, ma per il resto direi che qui di metal ce n?è ben poco e quello che c?è non è sicuramente ?negativo?? Semmai si potrebbe parlare di oscurità, ma anche questa parola deve essere presa con le molle perché si riferisce solo ad una delle tante componenti del sound dei Carinou. Che dire, evidentemente il signor Söderlund, che abbiamo conosciuto grazie a piccoli capolavori come Let us lead (dei Puissance) o Let the stars fall and the kingdom come (dei Parnassus), nascondeva pure una smodata passione per il synth-pop inglese degli anni ottanta, che solo ora ha trovato una via per potersi finalmente manifestare. Concludo dicendo che probabilmente questo cd lascerà sconcertati i fan della prima ora dell?artista svedese, ma di sicuro gli permetterà di farsi conoscere anche in ambiti estranei al metal, dai quali non stento a credere che avrà grossi riscontri, anche perché Bound è davvero un lavoro di buon livello e una delle cose più carine che mi sia capitato di ascoltare dall?inizio dell?anno. Web: http://www.code666.net/. (Grendel)
 
http://www.lordsofmetal.nl/showreview.php?id=3764&lang=nl

Evil Dr. Smith: Oh, wat is het leven toch kut. Ik ben zielig en alle mensen zijn vuile honden. Niemand is te vertrouwen. Vooral m'n ex-vriendin niet. De vuile hoer. Ik hoop dat ze een pijnlijke dood sterft.

Wees gerust (of teleurgesteld): het betreft hier niet de voorjaarsdepressie van ondergetekende, maar de gedachtespinsels van de Zweedse formatie Carinou. Althans, zonder dat ik de songteksten in het bezit heb, is dat de onderhuidse sfeer die ik proef bij Carinou; het zoveelste project van Frederik Soderlund. Deze brave borst mag wellicht enige bekendheid genieten met de klinische industrial van Puissance (en in mindere mate van Algaion en de black metal herrie van Octinomos), maar op dit album gooit hij het over een andere boeg. Samen met twee dames heeft hij een tiental tracks in elkaar gefabriceerd dat ergens het midden houdt tussen electro gothic (Wolfsheim, Clan Of Xymox) en synthi pop (Placebo en Pet Shop Boys (!), maar daarover later meer). Veel computers, keyboards en elektronica dus. Om het toch nog zinvol te maken voor een metalzine schuurt hij een enkele keer op een elektrische gitaar en laat wat echte drums losbarsten om wat raakvlakken met Finse acts als Entwine en Charion of Neerlands treurwilgtrots The Wounded te creëren.

De songtitels op dit album zijn bij elkaar nog korter dan een willekeurige songtitel van Bal Sagoth. Alle titels bestaan uit een woord, vaak zelfs maar uit een lettergreep. Het doet een beetje denken aan het debuut van Pearl Jam met al die bondige songtitels: ?Alone?, 'Dead', 'Whore', 'Bound' zijn enkele tot de verbeelding sprekende titels. Nu hadden al deze voornoemde gegevens een spannend autobiografisch getint plaatje kunnen opleveren, maar dat doet het niet. Debet hieraan is vooral Frederik zelf, die met een kwelende zang vol zelfbeklag een geluid produceert dat vooral doet denken aan Brian Molko (Placebo) en vooral, ja vooral Pet Shop Boys-knuppel Neil Tennant. Die laatste is niet de meest gelukkige vergelijking en diplomatieker kan ik dit echt niet formuleren. Zeker niet als Frederik poogt een sinister naargeestige stem op te zetten, maar slechts in een nasaal naar en ongeestig geluid blijft hangen. Kinderachtig zou ik zelfs willen zeggen. Nichterig desnoods. Vooral in een nummer als 'Trust' is dat bijna onuitstaanbaar ergerlijk. Dat maakt het gif in zijn songteksten automatisch gevaarloos. Toch jammer, want in muzikaal opzicht zou er voor liefhebbers van eerder genoemde artiesten wel wat eer te behalen zijn, zij het dat Carinou nogal gladjes en op safe speelt.

Ze noemen het 'negative metal', maar die term was toch voorbehouden aan Type O Negative? Het klinkt sowieso niet negatief, eerder verbitterd, eenzaam en in de steek gelaten. En metal is het al helemaal niet. Noem het dan 'cold romantic gothic' of zoiets. Whatever... Het is allemaal redelijk sfeervol gedaan - het kille 'Alone' is zelfs een zwartglimmend pareltje - zolang je die erbarmelijke Neil Tennant-associatie maar weet weg te denken. Helaas ontkom je daar vaak niet aan en als het dan ook nog eens gapiesnurk is op 't compositorisch vlak dan wordt het steeds onduidelijker wat deze middelmatige formatie op het anders zo progressieve en boeiende label Code666 te zoeken heeft. Och, zelfs het beste paard van stal heeft wel eens een off-day.
Score: 60/100 (toelichting)
 
from www.crypticmadness.com by Klaair

carinou :
Carinou nous présente son premier album, un petit album de Indus/Black/électro/goth/pop avec quelques touches de heavy comme je vous disais dans ma présentation. On pourrai être septique je les entend déja "oula, un peu trop de mélanges, ca doit être fouilli". Entendez bien, "Bound" est pour les ouverts d'esprits... si vous avez vu le mot "black" dans ma présentation et que vous vous attendez à un bon true old black eh bien passez votre chemin comme on dit... Ici , Carinou nous sert autre chose....

Parlons du premier morceau, "Vivid" un très bon début avec une intro black sur qq guitares nous jouant un air.. pas le plus original de l'album mais ma foi efficace. Viennent ensuite les samples et toute la programmation au premier plan... tout le long de l'album tout cela est fait avec une approche très fine, une grande précision..

Certains morceaux délaissent les guitares et le côté métal pour alors plus tomber dans le style pop/rock (he oui) ou goth indus. Mais c'est la variété qui fait le charme de cet album...
Encore une chose .. la voix; le chant est assuré la plupart du temps par une demoiselle (Sofie Svenson) et au début ce ne saute pas aux yeux ... la voix est étrange et surprenante au début .. le côté "pincé" chinois?, nasal ? peut rebuter au début mais on s'y fait très bien avec quelques écoutes et j'irai même jusqu'a dire que cela colle très bien avec la musique.
En résumé un petit album bien sympa et qui m'a heureusement surprise... j'attend la suite, bonne continuation à eux !

5,5/6
 
www.babylonmagazine.net
I CARINOU sono un neonato progetto svedese di Fredrik Soderlund e Maggie Elfving. Il primo ha militato in gruppi della scena underground scandinava (PUISSANCE, OCTINOMOS e ALGAION), la seconda ha coperto ruoli di produttrice e vocalist per i THE ARK, band pop-rock abbastanza sofisticata. Si dice di lei che sia una delle più capaci dietro una console come electro-music programmer.
Venendo al disco, il duo svedese ha "Bound" ha un sound molto electro-rock, dalla vena poco commerciale, dal gusto che può essere discutibile ma che può piacere. Qui non c'è industrial nè crudeltà, ma elaborazione sofisticata di melodie semplici con effetti elettronici che infuliscono sia sulla produzione generale (composita e dilatata) sia sul massiccio apporto di sample ed effetti per infittire gli arrangiamenti. L'inizio vuole decisamente essere trascinante e intrigante, "Vivid" e "Whore" usano entrambe la tecnica di una voce piuttosto nasale nel contesto di ballad metal distorte e sinuose. Il fatto è che proprio questa tecnica vocale può rischiare di dispiacere l'ascoltatore, non essendo per forza gradevole come in realtà lo è la musica. In questi due casi troviamo il classico pattern strofa-ritornello, completi di mobili tastiere che sottolineano le melodie di accompagnamento introducendo anche qualche piccola variazione. "Alone" segna un cambio di passo: batteria lenta, chitarra elettrica melodica come in una rock-ballad, quasi crossover, voce pulita. La seguente "Trust" riparte da questo mood per poi sancire il ritorno al sound etereo e malato sottolineato da screams distorte e la solita voce dal timbro nasale e sinuoso. L'unica vera sorpresa a seguire è la canzone che dà nome al gruppo, "Carinou", che gioca con un duetto piano-voce dall'umore inizialmente vago, poi nostalgico. Gioca bene con il dualismo tra suono opaco e riverbero che genera maggiore calore, cosa di cui "Bound" nella sua completezza difetta forse anche troppo.
In definitiva un discreto disco di electro-metal con piccole parentesi anche più piacevoli, sebbene un po' troppo monotematico; presenta alcune scelte stilistiche discutibili, come l'uso della voce in certi pezzi, ma non è questo il problema. Il limite più grande è forse la scarsa rilevanza sul piano musicale: i brani, ridotti a pura melodia, non sono pregnanti. "Bound" è un compagno di un viaggio, una parentesi atmosferica, il supporto a determinati stati d'animo, ma non un disco trainante.
 
http://www.harm.us/reviews/showreview.cfm?albID=2826&visitor=0

Carinou is one of Code666 latest addition on their great roster. ?Bound? came in the same package as the latest from Enid and Void Of Silence. Talk of a variety pack! Nothing in common if you exclude the talent and originality they all share.

Only formed recently (2003) the trio from Sweden is doing an interesting blend showing the different backgrounds of the nucleus. On one side, you have a dark underground figure in the leader Fredrik then you have the opposite feel of pock /rock in Maggie who?s better known for her talent as a producer / programmer.

The amalgamable result is what the label calls negative metal. Carinou has high tech, keyboards galore profile that may be associated with British alternative band Depeche Mode. The vocals are nasal clean reminiscent to another popular band The Pet Shop Boys. So you have clean vocals, keyboards bouncing all around the place in some kind of techno outfit? Well, not really. It has a danceable beat and a catchy/poppy feeling into its melodic song structure but also some heavy lyrical content, dark ambience and somber vocal parts like on the all scary ?Purge?. Then you also have a sad composition with guitar parts on the appropriately titled ?Alone?. But since I?m at it, many compositions include raunchier guitar riffs like the ones on tracks # 1,5,6,7?See this is no disco music! Then if you?re looking for the catchiest song ?Chris? will do the trick with the electronic percussions and so on.

Bound is very keyboard driven yet full of emotional landscapes.

8.5 / 10


06/01/2004